Storia

Published on Marzo 19th, 2015 | by Massimo Campi

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Lambretta una storia milanese

Aperitivo con Vittorio Tessera, il mago della Lambretta.

 

Zona Lambrate, una piccola zona alla periferia di Milano, è li che nasce, con il boom del dopo guerra lo scooter della Innocenti. La storia inizia nel 1947, dopo aver concluso la fase di progettazione e dopo aver ricostruito gli stabilimenti milanesi, inizia la produzione della Lambretta, uno dei mezzi che motorizzerà l’Italia con la diretta rivale Vespa della Piaggio. La. Ferdinando Innocenti affida il design del nuovo veicolo ad una straordinaria accoppiata di ingegneri aeronautici: Pier Luigi Torre, che si occupa della meccanica, (lo stesso che aveva creato i motori dell’idrovolante Savoia-Marchetti S.55A della trasvolata atlantica di Italo Balbo) e ricostruisce gli stabilimenti milanesi, e Cesare Pallavicino che era stato il direttore tecnico prima della Breda fino al 1935 e poi della Caproni, che si occupò del telaio e del design. Lo scooter, battezzato Lambretta dall’artista Daniele Oppi, nel 1947 è pronto e viene lanciato sul mercato. Lambretta aveva un motore a 2 tempi funzionante a miscela di benzina e olio, 3 marce, con una cilindrata che variava dai 49 ai 198 cc. Diversamente dalla Vespa, che è stata costruita con un telaio costituito da un solo pezzo, la Lambretta aveva una struttura tubolare più rigida su cui veniva assemblata la carrozzeria. I primi modelli prodotti presentavano la caratteristica della “carrozzeria scoperta”, distinguendosi quindi totalmente dalla Vespa (totalmente carenata), diventando il tipico segno di riconoscimento dello scooter milanese. Un mezzo molto più sofisticato dei diretti concorrenti ed anche molto più costoso tanto che nel primo anno di produzione i costi risultarono molto più alti rispetto alle previsioni e dovette essere rivisto il tutto per avere degli adeguati costi di produzione.

Comunque i successivi modelli prodotti, esattamente dal modello C del 1950, furono presentati anche in versione carenata; proprio questo modello, ebbe un gran successo tanto che dal 1957 in poi, escludendo il modello LUI, la Lambretta fu sempre prodotta con carrozzeria “chiusa”.

Alla fine degli anni cinquanta, contestualmente alla scelta di carrozzeria solo “chiusa”, la Lambretta viene rivista nella meccanica e nella carrozzeria, e passando per tre versioni (le serie LI), si arrivò nel 1962 ad ottenere il modello LI III serie, che poi, con pochissime modifiche estetiche, arrivò ad essere prodotto fino al 1972 Lambretta DL, anno in cui la catena di montaggio fu venduta al governo indiano dopo che la Innocenti iniziò a dedicarsi alle quattro ruote.

La storia della Lambretta è stato oggetto di un incontro al Bobino Club, con Vittorio Tessera, il più grande conoscitore del marchio milanese e proprietario del “Museo dello Scooter e della Lambretta”, a Rodano, in provincia di Milano dove si possono trovare tutti gli archivi originali provenienti dalla Innocenti ed i modelli più importanti della produzione Lambrettistica.

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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