Published on Dicembre 4th, 2014 | by redazione
0In Formula 1 continua strisciante la lotta per i motori
Finita la stagione agonistica, terminati la due giorni di test post campionato, riportate le monoposto all’interno delle rispettive factory, prosegue strisciante la guerra dei motori.
A tenerla viva, dopo la partenza forzata di Marco Mattiacci (Ferrari), è il 71enne Helmut Marko, uomo di fiducia del miliardario Dietrich Mateschitz per conto del quale a suo tempo ha condotto le trattative per l’acquisto dei team Jaguar e Minardi, diventati poi Red Bull Racing e Toro Rosso.
Un uomo con un trascorso sportivo di tutto rispetto (come la vittoria alla 24 Ore di Le Mans del 1971 con la Porsche 917 condivisa con Gijs van Lennep, con un record sulla distanza rimasto imbattuto per ben 39 anni), un uomo abituato alle operazioni più spregiudicate (come quella di portare in Formula 1 il 17enne Max Verstappen), un uomo abituato a vincere. Che ha mal digerito la netta supremazia della Mercedes quest’anno.
“Il 2015 sarà una fotocopia del 2014: così prevede il regolamento e noi non vogliamo alcun favore dai nostri avversari tedeschi. Speriamo solo – dichiara Marko (nella foto) – di poter contare su un ragionevole aumento delle prestazioni, non per raggiungere le due Mercedes ma almeno essere vicino a loro”.
“Ma per il 2016 (quando per apportare cambiamenti al regolamento non sarà più necessaria l’unanimità dei team, ndr) vogliamo che la musica cambi. Abbiamo bisogno di un vero motore da corsa, meno costoso, meno complicato, gestibile dal pilota e con un bel rumore”.
Su questo punto Marko ha le idee chiare: “Ci aspettiamo una riduzione dei costi di oltre il 50%. Potremmo usare un V6 con un secondo turbo che consentirebbe di riavere un vero rumore da corsa. Poi si potrebbe imporre un kers standard, cosa che porterebbe ad una drastica riduzione dei costi”.
Cosa risponde la controparte alle proposte di Helmut Marko? “Non se ne parla nemmeno di rimettere in discussione il motore nel 2016”, ribatte Toto Wolff, amministratore delegato del team Mercedes. “E’ proprio la tecnologia ibrida ed il downsizing che ha convinto la nostra Casa ad impegnarsi in Formula 1 fino al 2020”.
“La Red Bull parla per se stessa non certo per la Renault. Renault, Honda e Mercedes che hanno deciso di venire o restare in Formula 1 con queste regole. La Ferrari – ribadisce Wolff – condivide questa visione. Non dobbiamo stabilizzare i nuovi entranti come la Honda. La Formula 1 ha bisogno di stabilità a lungo termine”.