Formula 1

Published on Novembre 29th, 2014 | by Bruno Brida

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F1: nella Ferrari in crisi inizia l’era Sebastian Vettel

Oggi il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel diventa ufficialmente pilota Ferrari.

Tempo permettendo comincerà a “saggiare” la pista di Fiorano con una GT, per poi salire su una monoposto del 2002 (la più recente consentita dalla Fia) per le foto di rito e per le riprese di un video promozionale.

Chiusa l’era spagnola, torna o meglio ritorna a Maranello quella tedesca, che con Michael Schumacher è stata contrassegnata da successi a raffica.

Di certo, Sebastian Vettel incontrerà una Ferrari ben diversa da quella di Schumacher. Una Ferrari in crisi tecnica (come dimostrano gli 85 secondi di distacco accusati dalla Mercedes di Hamilton all’ultimo Gran Premio della stagione) e manageriale. Come si sia arrivati così in basso nella fase conclusiva della tanto celebrata gestione di Luca Montezemolo forse lo sapremo tra qualche anno.

Ciò che conta è che il Cavallino deve ripartire quasi da zero, a fronte di una concorrenza che sembra avanti anni luce. Per cercare di recuperare il terreno perduto, la Scuderia ha fatto repulisti tra i suoi tecnici, sostituiti da 40 nuovi provenienti un po’ da tutte le squadre maggiori.

Manca, tra questi, però, il pezzo da 90, quello che potrebbe fare la differenza. A suo tempo, Montezemolo aveva cercato inutilmente di ingaggiare Adrian Neway, offrendogli un contratto principesco. A vuoto sono andati anche i contatti con Ross Brawn e con Andy Cowell, il mago dei motori Mercedes.

Per ora il “pallino” tecnico è nelle mani di James Allinson, bravo “creativo” ma che non sembra avere le caratteristiche di “stimolatore di uomini”, il carisma del capo.

Insomma, alla Ferrari manca un vero direttore tecnico, uno che sappia vagliare con competenza le soluzioni elaborate dal suo staff ed imporsi su un team travagliato da lotte ed invidie tra telaisti e motoristi. Una situazione che Marco Mattiacci, l’ex team principal, aveva potuto constatare personalmente fin dai primi giorni del suo incarico pro tempore.

Lunedì 1° dicembre Maurizio Arrivabene sarà il nuovo capo della Gestione Sportiva. Di lui si dice un gran bene per il suo trascorso a capo della divisione europea della Marlboro. Ma ora si troverà davanti a sfide per lui completamente nuove. Da uomo di puro marketing dovrà trasformarsi in uno tipo Toto Wolff.

Arrivabene dovrà soprattutto confrontarsi con dipendenti sfiduciati e demotivati, che nell’arco di undici mesi hanno conosciuto due presidenti (Luca Montezemolo e poi Sergio Marchionne) e ben tre capi: Stefano Domenicali, Marco Mattiacci ed ora lui.

Intanto, mancano poco più di tre mesi all’inizio della nuova stagione e addirittura 60 giorni per i primi test. Cosa riuscirà a fare la Ferrari in così poco tempo?

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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