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domenica 16 Febbraio 2025

Fernando Alonso lascia una Ferrari allo sfascio

In Brasile il rapporto tra Fernando Alonso (ormai certo il passaggio alla McLaren) e la Ferrari sta finendo nel peggiore dei modi.

Durante le prove libere, lo spagnolo ha dovuto prendere l’estintore per spegnere un inizio d’incendio nella parte posteriore della disgraziata F14-Turbo (sopra, nella foto di Grand Prix 241); poi, appena partito per la Q1 si è accorto che i meccanici non hanno caricato le batterie della parte elettrica della sua power unit.

“Perché inizio le qualifiche con la batteria scarica? Com’è possibile? Com’è possibile?”, urla alla radio. La sua protesta ha fatto ormai il giro del mondo, portando alla memoria un’altra figuraccia della Rossa. Quella rimediata al Gran Premio del Belgio, quando i suoi tecnici hanno dovuto far partire il motore della monoposto di Alonso proprio sulla griglia di partenza, ormai a tempo scaduto tant’è che il pilota è stato poi penalizzato di cinque secondi.

Che fine ha fatto quell’efficienza Ferrari (ma erano i tempi di Jean Todt) che era stata presa come esempio anche da un ospedale inglese per organizzare al meglio gli interventi in sala operatoria? Sciolta come neve al sole!

Marco Mattiacci, team principal della Scuderia Ferrari.

Ormai la Scuderia è una nave in balia dei marosi, che finirà probabilmente la stagione ultima delle grandi squadre.

L’arrivo di un pressoché sconosciuto Marco Mattiacci al posto di Stefano Domenicali era stato presentato come l’inizio di un profondo rinnovamento interno, all’insegna di una ritrovata professionalità.

Passi per la crisi tecnica (impossibile da invertirne la rotta a campionato iniziato: tutto è rimandato, ancora una volta, alla nuova stagione), ma si sperava che l’arrivo di una persona digiuna di corse ma, si diceva, esperto manager avrebbe dato nuove motivazioni agli uomini della squadra.

Purtroppo, i fatti raccontano per ora un’altra storia: confusione nella gestione della strategie di gara, confusione nella preparazione delle monoposto. Con un imperscrutabile Mattiacci nascosto dietro i suoi occhiali da sole.

L’unica cosa che sembra interessargli è aumentare gli introiti della Formula 1, quindi della quota spettante a Maranello. Da qui la proposta di tre Gran Premi degli Usa, il mercato più interessante per la Ferrari.

Che sia questo il mandato ricevuto da Sergio Marchionne? Far profitti maggiori, da far poi girare alla Fiat Chrysler Automobiles (Fca) bisognosa quanto mai di iniezione di capitali?

Già, perché il nome Ferrari fa “cassa” per Fca. Infatti, lo scorporo della Rossa annunciato a fine ottobre ha fruttato all’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles Sergio Marchionne circa 10,7 milioni di euro, grazie al balzo del titolo del gruppo subito dopo l’annuncio dello spin-off.

Bruno Brida
Bruno Bridahttp://www.motoremotion.it/
Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.

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