Published on Ottobre 4th, 2014 | by Massimo Campi
0Josè Froilan Gonzalez, “el cabezon”
Accirefs, Argentina, è il 5 ottobre del 1922 e da un concessionario Chevrolet spunta un fiocco azzurro. Josè Froilan Gonzalez nasce in questo contesto, il padre vende le macchine americane ed il giovane figlio è ben presto amante delle auto e dello sport, è corpulento viene mandato a scuola in un seminario vicino a Santa Fè. Gioca a calcio, ma se la cava bene anche nel nuoto e con la bicicletta. I frati del seminario, sapendo che sa guidare, gli affidano un camion per portare in giro le merci del seminario che guida sempre al limite ed a forte velocità. Finiti gli studi fonda una piccola azienda di trasporti e con i primi guadagni corre nelle “cerretteras” su strada con le moto e con una Ford V8, vincendo diverse gare tra il 1947 ed il ’48.
Il governo di Peron crede nello sport automobilistico, finanzia l’Equipo Argentina che correrà nel 1950 con le Maserati in Europa. Gonzalez è uno dei due piloti argentini più promettenti, l’altro è il suo amico Juan Manuel Fangio, iniziano la stagione con la gare della Temporada Argentina e poi attraversano l’oceano. Gonzalez però aveva già corso in Europa, con una Ferrari F2 nel 1949 a Reims, con scarsa fortuna a causa della rottura del cambio. Josè Froilan Gonzalez nel 1950 si mette subito in evidenza, soprattutto per lo stile, irruento, aggressivo, spesso oltre il limite ed in mezzo ad incidenti, come la famosa carambola al Tabaccaio nel G.P. di Montecarlo. Nel 1951 inizia la stagione al volante di una Ferrari 166 dell’Automobile Club Argentino con cui vince due gare a Buenos Aires a gennaio. Enzo Ferrari saputo dell’impresa (vinse davanti alle Mercedes di Fangio, Kling e Lang) inviò un telegramma con i complimenti e si segnò il nome dell’argentino sull’agenda per un futuro posto nella squadra di Maranello. Ben presto arrivò il giorno della chiamata: Dorino Serafini ebbe il grave incidente alla Mille Miglia che decretò la fine della sua carriera e Nello Ugolini, il direttore sportivo, offrì il volante della monoposto a Gonzalez per il G.P. di Francia. L’argentino mostrò subito di che pasta era fatto, subito protagonista, mentre era secondo dovette cedere il sedile al suo caposquadra Alberto Ascari, a piedi per noie meccaniche. Il milanese mantenne la posizione arrivando alle spalle dell’Alfa di Fangio. La gara successiva era il G.P. d’Inghilterra a Silverstone e Gonzalez ottenne subito la Pole Position nelle prove. Era il 14 luglio del 1951, una data che cambiò la storia della F.1 e Josè Froilan Gonzalez condusse per la prima volta alla vittoria una Ferrari di F.1 alla vittoria. La stampa argentina impazzì e subito gli diede il nomignolo di “cabezon”, per via delle dimensioni del suo fisico massiccio ed in modo particolare della sua testa, mentre gli inglesi lo soprannominarono “il toro della pampa”. Finì il campionato mondiale del 1951 al terzo posto, dietro a Fangio e Ascari. Nel 1952 guida per Maserati, per la Ferrari-Thinwall, BRM, Lancia. Nel 1953 è pilota ufficiale Maserati e nel 1954, dopo il passaggio di Ascari e Villoresi alla Lancia, ritorna nuovamente ufficiale a Maranello. Con la Ferrari 375 Plus vinse a Le Mans in coppia con Trintignant, ottenne alcuni piazzamenti e vinse il suo secondo G.P. sempre a Silverstone, ma la gioia fu di breve durata: al Nurburgring morì il suo grande amico Onore Marinon e Gonzalez entrò in crisi.
Josè Frollan Gonzalez era un pilota vecchio stile, tutto forza ed irruenza e quando era nei suoi giorni era imbattibile, mentre se non era in giornata era lento ed arrendevole. Continuò a correre fino al 1960, il suo ultimo G.P. fu a Buenos Aires con una Ferrari 166 ed in seguito è sempre stato legato al cavallino rampante, partecipando come testimonial a rievocazioni e manifestazioni varie.
È morto ad Arrecifes, sua città natale, il 15 giugno 2013, all’età di 90 anni.