Formula 1

Published on Settembre 3rd, 2014 | by Bruno Brida

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F1 GP Italia: Marco Mattiacci (Ferrari), “A Monza ancora in difesa ma pronti a cogliere ogni opportunità”

Si prepara un nuovo (ennesimo) weekend difficile per la Scuderia Ferrari. Domenica, sul velocissimo tracciato di Monza, le due monoposto di Maranello rischiano di pagare pesantemente la differenza di prestazioni rispetto non solo alle Mercedes ma anche alle Williams.

Lo riconosce (e non potrebbe fare altrimenti) Marco Mattiacci, team principal della Scuderia (nella foto d’apertura), anche se tiene viva una piccola speranza: “Continuiamo a pagare la scarsa competitività della F14-T, ma questa non deve essere una scusa per rallentare il nostro impegno perché ci può essere sempre un’opportunità imprevista a scompigliare le carte in gioco”.

“La Formula 1 ha una componente umana formata da piloti e meccanici ed una costituita dalla strategia di gara. Dobbiamo continuare a mantenere la calma, prendere le decisioni migliori, sapendo che siamo lontani dai migliori ma pronti a sfruttare ogni occasione favorevole. E’ tutto quanto possiamo fare quest’anno a Monza”.

Marco Mattiacci ha poi accennato al futuro dei piloti: “Anche se non abbiamo ancora concluso, l’anno prossimo avremo ancora con noi Fernando Alonso e Kimi Raikkonen”.

E le voci di una clausula del contratto con Alonso che prevederebbe la possibilitò di rescissione da parte dello spagnolo nel caso di risultati insoddisfacenti? “Non c’è alcuna clausula di questo genere, ma non mi piace discutere pubblicamente dei contratti con i piloti. Ciò che posso dire è che la F14 T è migliorata nelle ultire due-tre gare. Certo non abbiamo colmato il gap con la Mercedes, ma ora possiamo essere più competitivi in gara. La nostra intenzione, il nostro impegno è di porre fine al più presto alla frustrazione che da troppo tempo stanno vivendo i nostri fan”.

GP BELGIO F1/2014

La Ferrari F14 T, sfortunata protagonista della stagione 2014 di Formula 1.

Ma, ritornando al Gran Premio d’Italia di domenica, quali sono le possibilità realistiche della F14 T a Monza?Per trovare la risposta  bisogna guardare a Spa-Francorchamps”, risponde James Allison, direttore tecnico della Scuderia Ferrari . “Le caratteristiche delle due piste sono simili, conta magari un po’ di più il motore mentre l’aerodinamica pesa leggermente di meno, e quindi a Monza ci si può attendere una competitività simile a quella di Spa. Fra le due gare abbiamo migliorato qualche cosa, ma anche gli altri avranno fatto dei passi avanti e quindi la gerarchia difficilmente sarà diversa dal Gran Premio del Belgio”.

Cosa è mancato concretamente alla F14 T? “Principalmente siamo dietro alla Mercedes per una questione di potenza ma anche di carico aerodinamico. È difficile dividere in percentuale le colpe, è il veicolo che nel suo complesso non è sufficientemente competitivo. Dobbiamo lavorare in ogni parte, non è questione solo di motore e nemmeno solo di aerodinamica, ma anche di sospensioni e di sistemi. Ogni parte della vettura deve essere migliorata per farla diventare più competitiva il prossimo anno”.

Visto che si parla del prossimo anno, a che punto è il progetto 2015? “Abbiamo preso la maggior parte delle decisioni fondamentali relativamente al progetto e abbiamo scelto le strade da seguire per trovare le prestazioni nei prossimi mesi. All’inizio del progetto si fanno delle scelte sulle quale si decide di puntare per guadagnare competitività in seguito. Abbiamo scelto l’architettura della macchina e nei prossimi mesi si cercherà la prestazione in funzione delle decisioni prese. Posso solo dire cha la nuova monoposto sarà diversa in ogni sua parte dalla F14 T”.

Anche tenendo conto che la futura monoposto darà radicalmente diversa dall’attuale, quanto sarà possibile recuperare nel 2015 tenendo presente che solo il 48% del motore può essere cambiato? È realistico pensare di poter raggiungere la Mercedes? “E’ vero che non si può cambiare ogni pezzo del motore – precisa Allison –  ma il regolamento dice che la maggior parte dei pezzi che può fare la differenza in ambito di potenza del motore sono ancora liberi. Il 48% è un valore non vincolante e può essere fuorviante rispetto a quelle che sono le reali possibilità di migliorare la potenza della power unit. La strada è completamente aperta per quanto riguarda le regole. Il nostro problema non sono, infatti, le regole ma il tempo, quello necessario per chiudere un gap così grande. Quindi dobbiamo sfruttare al massimo ogni minuto disponibile da adesso all’ultimo momento prima dell’omologazione che è fissata al 28 febbraio 2015. Ma, come ho detto all’inizio, non è solo il motore che deve crescere, anche il telaio, le sospensioni e ogni parte della vettura. Non so se possiamo recuperare il gap in un solo anno, ci stiamo provando”.

Alonso

Fernando Alonso, il cui rinnovo del contratto con la Ferrari è ancora in fase di definizione.

Per concludere, quali sono le aspettative di Fernando Alonso per il 2015, sempre ammettendo che sarà con la Rossa la stagione prossima? “Ad ora, settembre 2014 – confessa lo spagnolo – le aspettative sono di avere una vettura al vertice e che ci permetta di lottare per il campionato del mondo che è quello che l’ambiente si aspetta da noi e si aspetta dalla Ferrari. Certo è che il gap che dobbiamo ridurre questo inverno è molto di più che negli altri inverni perché è di circa un secondo e mezzo. Non so se questo è possibile farlo in sei mesi, è una bella sfida per tutta la squadra perché penso che abbiamo le capacità, abbiamo le strutture e abbiamo le strutture, quindi tocca solo a noi lavorare duramente”.

Come giudica il progett0 2015 di Allison? “In tutti i progetti ci sono cose interessanti. Giunti a questo punto dell’anno – dice Alonso – abbiamo scoperto i punti deboli della vettura attuale, sappiamo quali sono le cose che non vanno bene e quali sono quelle che ci hanno messo in difficoltà per tutta la stagione. Molti problemi dunque saranno risolti per l’anno successivo. Con il cambiamento radicale di regole del 2014 si sono osservate varie filosofie costruttive e di sviluppo da parte dei tre motoristi ma anche da parte dei vari costruttori sotto il profilo dell’aerodinamica. Forse chi sta vincendo adesso, con il senno di  poi, ha fatto scelte diverse dalle nostre che si sono rivelate migliori. È ovvio che le aspettative per l’anno prossimo sono di migliorare tanto”.

Per concludere, si dice che il tracciato di Monza è facile … “Non è affatto vero perché giri con una vettura aerodinamicamente molto leggera e quindi le sensazioni sono simili a quelle che si provano guidando sul bagnato in un altro circuito. Inoltre, quando si viaggia a velocità così alte, è più difficile riuscire ad essere precisi. Non è semplice iniziare la staccata nel punto giusto quando arrivi alla prima variante a 340 o alla seconda a 330 all’ora. L’unica cosa di Monza è che per noi ci sono cinque curve: la prima variante, la seconda le due Lesmo e la Parabolica, perché la Ascari, a parte la prima piega a sinistra, si fa tutta in pieno. Con sole cinque curve, anche se metti le gomme nuove, in qualifica, guadagni mezzo decimo in una curva, mezzo in un’altra ma alla fin fine le gomme nuove ti danno solo due o tre decimi. Oppure fai un giro perfetto e scopri che hai guadagnato un decimo su un giro nel quale non hai dato il massimo. Questa è la differenza principale con Spa: là quando fai un giro perfetto hai guadagnato un secondo su un tuo giro normale e questo è qualcosa che ti dà una bella scarica di adrenalina perché percepisci quando sei al limite”.

 

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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