Formula 1

Published on Agosto 21st, 2014 | by redazione

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Jalinier (ex Renault Sport F1): “La forza della Mercedes? I tanti soldi investiti nel progetto”

Se si vuole capire qualcosa del mondo della Formula, che non siano le solite stucchevoli dichiarazioni di maniera, bisogna aspettare che un grosso personaggio, con qualche sassolino nelle scarpe, esca dal giro.

È il caso, questo, di Jean-Michel Jalinier, a capo di Renault Sport Formula 1 fino ad un mese fa quando all’improvviso ha annunciato il ritiro a vita privata per i soliti motivi personali. Un ritiro che molti osservatori hanno interpretato, invece, come passo essenziale della ristrutturazione della società che continua ad essere pesantemente criticata per le prestazioni del suo V6 turbo ibrido nei confronti dell’analoga unità Mercedes.

Il fatto è che noi, come anche la Ferrari, abbiamo avuto un approccio per così dire convenzionale al nuovo regolamento tecnico, mentre la Mercedes è andata ben oltre. Il risultato è che le prestazioni dei motori Renault e Ferrari sono simili, mentre quelle del Mercedes sono di un alto pianeta”, si giustifica Jalinier (nella foto con Alain Prost).

Per quali ragioni concrete? “Il motivo è uno solo e si chiama investimenti. Mentre noi e quelli di Maranello ci siamo tenuti su un livello di budget più o meno solito, i tedeschi hanno buttato nel progetto di quest’anno una quantità incredibile di denaro, di risorse e di tecnologia. I risultati non potevano che essere quelli che si vedono sui campi di gara”.

Per rafforzare questo concetto Jean-Michel Jalinier sottolinea che mentre sul progetto Formula 1 la Renault può contare su 320 persone, la Mercedes F1 ha un organico di ben 1250 collaboratori. “D’accordo, loro fanno sia telaio sia il motore, ma 1250 persone sono comunque tante e richiedono la disponibilità di una quantità consistente di capitali, irraggiungibile per la concorrenza”.

Jalinier, comunque, riconosce che lui ed i suoi uomini avrebbero dovuto imitare la Mercedes e non offrire soluzione personalizzate ai clienti. “I tedeschi hanno studiato tutto in funzione della loro macchina lasciando ai team clienti tutto l’onere di adattare l’unità al proprio telaio, con tutti i rischi ed i costi del caso”.

ean-Michel Jalinier

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