Published on Luglio 22nd, 2014 | by Bruno Brida
0Nasce la LM P3 per allevare i futuri campioni della 24 Ore di Le Mans
L’Automobile Club de l’Ouest (Aco), organizzatore della 24 Ore di Le Mans, è il propulsore riconosciuto del mondo delle Sport/Prototipo, supplendo al vuoto lasciato dalla Fia, ormai tutta concentrata su quello della Formula 1.
All’Aco si devono, infatti, l’European Le Mans Series (lanciata nel 2004), l’Asian Le Mans Series (2013), il Tudor United SportsCar Championship (quest’anno alla sua prima edizione, è l’erede dell’American Le Mans Series nata nel 1999), l’Intercontinental Le Mans Cup (disputata nel 2010 e 2011) ed, ovviamente, dell’attuale Mondiale Endurance (Wec), di cui la 24 Ore francese è l’appuntamento di spicco. Sempre all’Aco si deve l’introduzione nelle corse della motorizzazione ibrida, che ha costretto quest’anno la Formula 1 ad un radicale e non certo indolore cambio di rotta tecnico.
Regine di queste serie sono le LM P2 e, per quanto riguarda Wec e 24 Ore, le sofisticate e prestazionali LM P1: Porsche 919, Audi R18 etron quattro, Toyota TS 040.
Ora, per ampliare la base dei partecipanti e per formare i giovani piloti alle gare endurance internazionali, l’Aco ha presentato lo schema per una vettura denominata LM P3, che dalla stagione prossima potrebbe partecipare all’European Le Mans Series e all’Asian Le Mans Series.
“Oltre a formare i giovani, la nuova LM P3 sarà una palestra formativa anche per nuove squadre e nuovi costruttori che in seguito potrebbero passare alle categorie superiori”, spiega Pierre Fillon, presidente dell’Automobile Club de l’Ouest. “Per i giovani, in particolare, noi vogliamo creare un percorso all’insegna dell’endurance, che parte della 24 Ore di Le Mans per kart ed arriva alla 24 Ore per auto”.
“La LM P3, che ha linee che volutamente la ricollegano alle due sorelle maggiori P2 e P1, sarà molto competitiva, affidabile, sicura. Avrà un prezzo di vendita ragionevole e costi di gestione contenuti. Controlleremo costantemente che queste caratteristiche vengano rispettate. Per quanto riguarda le prestazioni, il tempo sul giro su un circuito normale dovrebbe essere di circa 2 secondi inferiore a quello di una attuale LM GTE”, precisa Vincent Beaumesnil, direttore sportivo dell’Aco e padre del progetto LM P3.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, la LM P3, che dovrà superare tutti i crash test previsti dalla Fia, sarà una vettura chiusa con telaio in carbonio e rollbar in metallo, dimensioni contenute (lunghezza massima 4500 mm, larghezza massima 1900 mm, altezza massima 985 mm, esclusa presa d’aria motore), pinna dorsale antiribaltamento, passaruote aperti superiormente, peso compreso tra 870 e 900 chili, servosterzo obbligatorio e pattino sottotelaio.
Onroak Automotive, Sora/Sébastien Loeb Racing, Riley-Scott. Norma, Juno e l’italiana Tatuus sono i primi costruttori che stanno già lavorando per preparare il loro telaio o hanno dimostrato interesse per il progetto.
Il motore della futura LM P3 sarà un V8 con centralina Magneti Marelli e potenza di circa 420 CV. Sarà permessa una sola unità a vettura che dovrà garantire 10mila chilometri senza necessità di manutenzione. Il cambio sarà un sei marce sequenziale. Le misure degli pneumatici saranno simili a quelli utilizzati nella Porsche Cup.
Per finire, i prezzi. Una LM P3 completa non potrà costare più di 195mila euro (135mila circa per il telaio, 60mila circa per il motore); una stagione completa in Elms costa tra i 35 ed i 400mila euro: quindi, tre piloti che si divideranno una vettura per l’intero campionato avranno bisogno di un budget complessivo pro capite che si aggira sui 120mila euro.