Formula 1

Published on Luglio 21st, 2014 | by Bruno Brida

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Le follie del Gran Premio di Germania

In Formula 1 vige da anni, secondo l’imprinting di Bernie Ecclestone, il fair play dove tutti sono amici di tutti e tutti chiamano tutti solo col nome, cosa che qualche volta crea difficoltà d’identificazione da parte dell’interlocutore occasionale.

Secondo questo codice di fair play – ma, soprattutto, in ossequio al detto “cane non mangia cane” – in Formula 1 non si fa mai reclamo ufficiale, come accade in altre categorie, ma solo “richiesta di chiarimenti alla Fia”.

L’ultima “richiesta di chiarimenti” è stata annunciata dalla Red Bull e riguarda la sostituzione dei dischi freno Brembo con altri della Carbone Industrie sulla Mercedes di Hamilton (anzi, di Lewis) avvenuta fuori dal parco chiuso del Gran Premio di Germania.

Per regolamento Fia, “Lewis” avrebbe dovuto partire dalla pit lane, invece gli è stato concesso di schierarsi in griglia, benché in ventesima piazza per la penalizzazione di cinque posizione per la sostituzione del cambio.

Per la Red Bull l’episodio crea un precedente molto interessante. “Non c’è alcun problema se si sostituisce semplicemente un disco freno, ma la cosa cambia se questo disco è di un fornitore diverso e che quindi ha caratteristiche diverse. La Fia deve essere chiara al riguardo. Abbiamo bisogno di un chiarimento – dice un sornione Horner (anzi, “Chris”) – perché se è possibile cambiare un disco mantenendo il posto sulla griglia di partenza, allora si può sostituire anche dell’altro senza penalizzazioni. Sarà interessante leggere la risposta della Fia”.

Ma nel weekend del Gran Premio di Germania sono accaduti altri due episodi strani, guarda caso tutti a favore della squadra e del pilota di casa, episodi che hanno gettato qualche ombra (per usare un eufemismo) sull’operato del 62enne Charlie Whiting (anzi, di “Charlie”), direttore di gara Fia, delegato Fia per la sicurezza e, soprattutto, grande amico di “Bernie”.

Il primo episodio accade sabato durante la disputa della Q2. All’uscita di una curva Nico Rosberg oltrepassa abbondantemente con tutte e quattro le ruote la riga bianca che delimita il limite esterno della pista. Per regolamento questa infrazione comporterebbe l’annullamento automatico dei tempi fatti registrare fino a quel momento. Una semplice scocciatura per “Nico”, che avrebbe tutto il tempo per ottenere facilmente il tempo valido per il passaggio alla Q3. Invece, l’infrazione viene bellamente ignorata da “Charlie” e dagli esimi commissari sportivi, sempre così ligi a punire le infrazioni anche minime.

Charlie-Whiting

Charlie Whiting: in F1 è direttore di corsa, delegato alla sicurezza, starter permanente, capo del dipartimento tecnico della Fia.

Il secondo episodio è decisamente più grave, anche per le conseguenze fisiche che avrebbe potuto provocare. Al cinquantesimo giro, “Adrian”(Sutil) va in testa coda all’uscita dell’ultima curva, quasi sotto la postazione di “Charlie”. Il motore si spegne, il pilota abbandona la sua Sauber quasi in traiettoria, in un punto pericoloso.

Tutti aspettano l’uscita della safety car che consentirebbe di rimuovere in piena sicurezza la monoposto. Così facendo, però, si compatterebbe il gruppo e “Nico”, fino a quel momento saldamente in testa, dovrebbe fare i conti con l’arrembante “Lewis”. C’è il rischio concreto che vinca la Mercedes sbagliata.

E allora, cosa fa il nostro “Charlie”? Manda in pista i commissari di percorso, facendo rischiare loro la pelle, a spostare a spinta la macchina di “Adrian” (nella foto di Coates/LAT/REX). Follia pura … ma che importa? tanto sono dei volontari!). E questa sarebbela tanta decantata sicurezza di cui va fiera la Fia?

L’importante è aver accontentato la Mercedes, chiudendo la settimana perfetta per la Germania: campionato del mondo di calcio, vittoria nel GP di casa di una vettura tedesca con pilota tedesco (o quasi). Comunque, va riconosciuto, la vittoria di “Nico” è stata ampiamente meritata.

E che dire, infine, della farsa del FRIC? Utilizzato da tempo, solo a metà stagione 2014 i superesperti della federazione internazionale si accorgono che è irregolare. Mah!

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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