Published on Luglio 2nd, 2014 | by Massimo Campi
0Buona la prima per Giancarlo Baghetti
Ci sono stati debutti che hanno fatto storia nel mondo delle corse automobilistiche di F.1 ma quello di Giancarlo Baghetti è stato sensazionale, con una vittoria al debutto, sfidando i più forti degli anni ’60.
Baghetti esordisce in Formula 1, il 2 luglio 1961 nel 47 Grand Prix de l’ACF, sul circuito di Reims, al volante di una Ferrari 156 F1. Pur essendosi piazzato in 12° posizione durante le qualifiche, Baghetti vince il gran premio: in Formula 1 è il primo e unico caso di vittoria nella gara d’esordio di un pilota. Baghetti sconfisse, praticamente in volata, l’americano Dan Gurney su Porsche, l’unico pilota che rese la vita difficile al giovane emergente.
Per la precisione, Baghetti correva con una macchina iscritta dalla Fisa, la Federazione italiana scuderie automobilistiche. Una iniziativa di Eugenio Dragoni, patron della Scuderia Sant’ Ambroeus, che cercava un pilota da lanciare in F.1 ed era l’unico ferrarista in gara con il motore a 6 cilindri a V di 65 gradi.
Non c’erano, in effetti, molti piloti con esperienza da introdurre nella nuova F.1. di 1,5 litri dopo gli incidenti mortali in cui perirono Castellotti e Musso. Cosi’ la scelta cadde su due giovani senza un grande albo d’ oro: Giancarlo Baghetti e Lorenzo Bandini che gareggiavano in formula Junior. Baghetti correva con una Dagrada Lancia, con cui vinse anche il Gran premio Vigorelli a Monza nel 1960 e Bandini con una Stanguellini Fiat. La rivalita’ tra i “B.B. del volante” creo’ un nuovo grande interesse.
Baghetti divenne subito un personaggio, venne nominato “Sportivo dell’ anno” e “Uomo piu’ elegante”. Lorenzo Pilogallo, sul “Corriere della Sera”, scrisse in occasione della vittoria ottenuta a Reims: “L’ automobilismo italiano ha il suo nuovo campione. Ora non ci sono piu’ dubbi”.
l’ Italia sportiva venne investita dal fenomeno Baghetti, vincitore delle sue prime tre gare della carriera in F.1, quelle fuori campionato a Siracusa, a Napoli e, soprattutto quella al debutto nel mondiale a Reims.
Nel 1961 Baghetti partecipa ad altri due gran premi, sempre su Ferrari 156 della Scuderia Sant Ambroeus: il Gran Premio di Gran Bretagna e quello d’Italia. In entrambe le occasioni è costretto al ritiro: al 27 giro sul circuito di Aintree e al 13 giro a Monza, dopo essere partito rispettivamente in 19 e 6 posizione.
Nel Gran premio d’ Italia del 1961, davanti a un pubblico numeroso, Baghetti era tra i primi, quando, alla frenata della curva parabolica, Jim Clark, tampono’ Von Trips che usci’ di pista volando sul terrapieno e passando sopra la testa di Baghetti. Toccando la rete, la Ferrari di Von Trips, leader del mondiale, fece una strage di spettatori e lo stesso pilota tedesco trovo’ la morte nel disastro. Sul circuito brianzolo, Baghetti segna anche il giro più veloce in gara.
Nel 1962 Baghetti è pilota ufficiale della Ferrari, con la 156 partecipa a 4 Gran Premi. I risultati sono piuttosto modesti, in totale ottiene 5 punti nella classifica mondiale. A fine stagione, con Phil Hill, campione del mondo 1961 e vari dirigenti della Ferrari tra cui l’ ingegner Carlo Chiti, lascio’ la Ferrari per passare all’ ATS, neonata squadra voluta dal miliardario Platino e dal Conte Giovannino Volpi. Si tratta di una esperienza deludente: su cinque gran premi, vedrà il traguardo una sola volta, in 15° posizione.
Nel 1964 Baghetti approda alla Scuderia Centro Sud dove, alla guida di una BRM P 57, non avrà occasioni di mettersi in mostra nei 6 gran premi disputati.
Tra il 1965 ed il 1967, Baghetti corre altri tre gran premi, senza cogliere alcun risultato importante.
Oltre che nelle gare valevoli per il Campionato Mondiale, Baghetti corse e colse vittorie anche in competizioni non valide per il titolo. Partecipò anche alla Targa Florio cogliendo due secondi posti nelle edizioni del 1962 e 1966.
Complessivamente Baghetti partecipo’ a 21 gare del Mondiale, trovando un grande ammiratore anche in Colin Chapman, il patron della Lotus che, nel 1967, in occasione del gran premio d’ Italia, gli affido’ una Lotus 49 con il motore V8 Ford a fianco di Jim Clark e Graham Hill. Ma il milanese si dovette fermare a causa della rottura del motore. A Monza, l’ anno successivo, nel G.P Lotteria di F.2. Baghetti gareggio’ con una Dino Ferrari e all’ uscita della parabolica la macchina del francese Jassaud, come era accaduto con Von Trips, dopo una carambola, gli volo’ sopra, incendiandosi. Il milanese rientro’ ai box con a fianco la futura moglie Chichi Vianini e annuncio’ il ritiro dalle competizioni.
Giancarlo Baghetti, nato a Milano il 25 dicembre 1934, vero gentiluomo, figlio di un industriale siderurgico, lasciate le corse, si era dedicato alla fotografia, suo grande amore, e al giornalismo di auto dove era diventato direttore del settimanale Auto Oggi
Il 27 novembre del 1995 è scomparso stroncato da un tumore.