Indycar

Published on Aprile 14th, 2014 | by redazione

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Indycar a Long Beach: Mike Conway vince una gara ad eliminazione

Mike Conway trionfa partendo dalla diciassettesima posizione, sulla vettura del team Carpenter, davanti a Will Power e al sorprendete rookie Carlos Munoz in una gara ricca di colpi di scena.

Nessun problema al via, per la prima volta da fermi, con Ryan Hunter-Reay che conserva la leadership mentre scatta al rallentatore il “sindaco” James Hinchcliffe viene sorpassato da Sebastien Bourdais e si trova a lottare con l’altro francese, Simon Pagenaud per la quarta posizione, dietro ad un ottimo Josef Newgarden. La gara fila via liscia per il primo terzo, con l’Americano del team Andretti che sembra imprendibile e con un ottimo Juan-Pablo Montoya che dal basso della classifica riesce ad entrare nella top 10.

Nel corso del giro 27, subito dopo la prima tornata di pit stop, Bourdais (il diretto inseguitore di Hunter-Reay) si stampa da solo contro le barriere di gomme a causa delle gomme fredde e provoca la prima caution, di cui fa le spese solo Montoya che tarda ad entrare ai box e così si ritrova in fondo alla fila di macchine. Il Francese riuscirà a ripartire ma, evidentemente non appagato, decide di replicare la performance, finendo nuovamente nelle barriere di protezione al giro 41, facendo uscire ancora la pace car, che favorirà la risalita dei piloti di Penske, Helio Castroneves e Will Power, fino ad allora abbastanza anonimi. Durante la caution, Charlie Kimball, che era riuscito dopo il compattamento ad opera della prima neutralizzazione a risalire fino alle posizioni di testa, viene abbandonato dal proprio motore ed è costretto a ritirarsi.

Alla bandiera verde, Mike Conway si scatena e a suon di sorpassi arriva ai piedi della top 5, dietro a Will Power, che nel frattempo con una ruotatina vecchio stile aveva eliminato dalla lotta Pagenaud, ed Helio Castroneves, mentre la gara è ancora condotta da Hunter-Reay seguito dal compagno di team Hinchcliffe e da Newgarden.

Il grande colpo di scena avviene fra il giro 55 e il giro 56: Hunter-Reay e Hinchcliffe si erano fermati ai box al cinquantaquattresimo giro, mentre Newgarden, attendendo ancora una tornata, riesce ad uscire dalla corsia dei box davanti al duo di Andretti, seppur di pochissimo. Il pilota statunitense però non vuole perdere tempo e al primo segno di difficoltà di Newgarden per via delle gomme fredde butta la sua Dallara numero 28 all’interno della curva. Il pilota di Sarah Fisher però riesce a chiudere la porta in faccia al campione del 2012, ma troppo tardi. Le vetture si toccano e finiscono a muro e Hinchcliffe è troppo vicino per evitarle. Si forma un “tappo” proprio dietro la curva, con Will Power che riesce a passare, mentre Takuma Sato, Tony Kanaan, e il rookie Jack Hawksworth centrano tutti la monoposto dell’unico incolpevole dell’incidente, ovvero Hinchcliffe. Carlos Munoz tocca Hunter-Reay, ma riesce a proseguire, mentre gli altri piloti coinvolti sono stati costretti al ritiro. Velocissimi, Conway, Power e Munoz entrano a rifornire appena possibile, mentre Scott Dixon rimane fuori, confidando in una caution più lunga possibile per risparmiare benzina. Quinto è Montoya.

L’azzardo non paga e a tre giri dalla fine il campione in carica è costretto a rientrare ai box, regalando la vittoria a Conway. Ottimo anche il quarto posto di Montoya.

Qui la classifica della gara.

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