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domenica 13 Luglio 2025

F1 2025 McLaren: Colpo Mondiale in Austria!

 

Di Carlo Baffi – immagini ©Enrico Ghidini

Il team di Woking sigla una doppietta con Norris trionfatore davanti a Piastri e pone una grossa ipoteca sui titoli costruttori e piloti, a fronte del ritiro di Verstappen eliminato al 1° giro da Antonelli. La Ferrari torna seconda forza ritrovando il podio con Leclerc terzo ed Hamilton quarto.

Il G.P. d’Austria ha avuto come tema dominante il duello al vertice tra Lando Norris ed Oscar Piastri, che ha sancito il dominio assoluto della scuderia leader del mondiale. Altre emozioni … poche. Dietro e di parecchio, s’è rivista la Ferrari che risalendo la china sta rispondendo alle critiche di cui è stata bersaglio in questa ultime settimane. Male la Mercedes solo quinta con Russell e Red Bull a secco, complice il tamponamento subito da Verstappen. La sorpresa è arrivata da Gabriel Bortoleto 8°, per la prima volta a punti, seguito dal compagno Nico Hulkenberg al volante di una Sauber in palla.

Siamo solo noi! – Dopo il mezzo passo falso in Canada, la McLaren-Mercedes è arrivata al Red Bull Ring con alcuni aggiornamenti azzeccati che hanno contribuito ad aumentare il divario sulla concorrenza. Sono ben 197 i punti di vantaggio sulla Ferrari e 203 sulla Mercedes dopo 11 round. D’accordo, la corta pista austriaca si sposava pienamente con la MCL39, ma ormai è indubbio che Norris e Piastri gareggino in un campionato a parte. Questa volta ha prevalso Lando, bravo a resettare il brutto capitolo di Montreal. Proprio un anno fa, in Stiria si materializzò l’incubo di color orange dopo l’incontro ravvicinato con Verstappen e di errori ne ha commessi parecchi, ma il british s’è sempre rialzato anche se non ha ancora raggiunto il pieno grado di maturazione. Questa sua settima affermazione in carriera come Piastri (3^ stagionale), l’ha costruita con una pole magistrale ed una condotta di gara tosta. Quando al giro 10 Piastri l’ha infilato, non s’è perso d’animo riprendendosi subito il comando e 11 passaggi dopo, ha quasi costretto Oscar ad un attacco disperato che poteva mandare in fumo l’uno-due. Il Team Principal Andrea Stella (ex-Ferrari) ha sapientemente sottolineato l’accaduto davanti ai microfoni, rivelando di aver chiesto all’ingegnere dell’australiano di evitare inutili suicidi. Non a caso Piastri (che ha chiesto scusa dopo la bandiera a scacchi) s’è dato una calmata pensando alla classifica, non ha perso di vista l’avversario ed ha tagliato il traguardo secondo. Lando ha così completato una missione delicata, ma contrariamente al passato non ha esultato, tanto da sembrare lo stesso Piastri. Motivo? Mah… a suo dire si sarebbe dimenticato di festeggiare. Poi sul podio ha avuto l’onore di ricevere la medaglia del 1° della classe dal grande Bernie Ecclestone (94 anni) riapparso in circuito con la consorte Fabiana Flosi. Grazie alla sua affermazione, il britannico consolida il suo secondo posto in classifica con 15 punti da recuperare ad Oscar, quando mancano 13 G.P. da disputare più le gare sprint. Insomma, salvo autoscontri fratricidi (molto probabili, visto quanto sfiorato in curva 4) che riaprirebbero clamorosamente i giochi, i titoli in palio farebbero sempre più rotta verso Woking.

Dalle stelle alle stalle – C’era molta curiosità intorno alla Mercedes reduce di un fine settimana superlativo in Canada con vittoria di George Russell e terzo posto di Andrea Kimi Antonelli. Il circuito austriaco, alquanto differente da quello nordamericano, doveva dimostrare che la W16E aveva fatto il salto di qualità. Se non bissare la vittoria, almeno andare a podio. Invece tutto è andato storto con la “Freccia nero-argento” che ha patito il caldo (50° in pista) e l’asfalto non perfettamente liscio. Russell partiva quinto e così è arrivato, ma con distacchi abissali, oltre 30 secondi da Leclerc ed un minuto dalla McLaren. Un gap inaccettabile come ha ammesso il team boss Toto Wolff, sebbene abbia confessato che al Red Bull Ring è stato provato qualcosa di estremo (riguarderebbe il bilanciamento) che in Canada era andato bene. Il manager austriaco ha spiegato inoltre che non combattendo per il mondiale i tecnici di Brackley stanno lavorando in chiave 2026 e quindi azzardano. Già da Silverstone però, con temperature meno alte ed il manto stradale recente, ci potrebbe essere un’inversione di tendenza. Ed apriamo il G.P. di Antonelli che s’è concluso alla curva 3 nel corso della prima tornata. Arrivato lungo, ha bloccato invano scartando sulla destra per evitare lo strike, ma ha ugualmente centrato l’incolpevole Verstappen. Una frittata da mettere in conto nella crescita di questo 18enne; dopo l’errore di Monaco in Q1, questo è il secondo che commette. Wolff, il suo mentore non parla di sbaglio da rookie:” A volte l’hanno commesso piloti più esperti di lui.” La trasferta di Kimi non era iniziata nel modo migliore, dal momento che in qualifica non era riuscito a completare il suo ultimo tentativo in Q3, complice il mancato tempismo del box che l’ha mandato in pista nel traffico e gli ha fatto prendere la bandiera a scacchi. Ha dovuto accontentarsi del nono crono, che l’ha relegato nel mucchio selvaggio. Oltre allo zero, Antonelli ha rimediato pure un penalty di tre posizioni in griglia che sconterà domenica prossima a Silverstone. Verstappen, seppur parte gravemente lesa, non ha reagito da bullo, anzi. E’ uscito dalla sua Red Bull e s’è chiarito pacificamente col bolognese. Tra i due c’è molta stima, confermata dallo stesso Max che davanti ai microfoni ha tagliato corto accettando le scuse e definendo sfortunata l’esuberanza del rivale. Sarà importante vedere che impatto avrà quest’episodio nella mente del giovane Antonelli, che fresco del bel risultato conseguito a Montreal aveva festeggiato anche la promozione all’esame di maturità.

Bandiera bianca – Proprio un round da dimenticare quello della Red Bull sul circuito di casa, dove in passato aveva sempre figurato tra i protagonisti. Max Verstappen poco jellato in qualifica s’è ritrovato ko subito, mentre il compagno Yuki Tsunoda è finito nuovamente fuori dai radar (oltre che non aver oltrepassato la tagliola della Q1). Però a fare notizia è stata la dichiarazione del quattro volte iridato rilasciata nel post-gara quando gli han chiesto se l’urto in curva 4 abbia compromesso la lotta nel mondiale, peraltro già in salita.” Il titolo è lontano e non ci penso più.” Una sorta di resa quella di “Mad Max”, che seppur indomito è altrettanto realista sul potenziale a disposizione. La RB21 non è l’astronave di un tempo ed i 61 punti di ritardo su Piastri pesano come un macigno. Attenzione, ha pure davanti Norris. Era da 77 G.P. che i “bibitari” non marcavano un doppio zero, un record negativo che fotografa lo stato di crisi.

Reazione – Le ultime due settimane sono state abbastanza roventi per la Ferrari, al di là della canicola infernale scatenata dall’anticiclone Pluto che attanaglia l’Europa. E’ arrivata in Austria con un nuovo fondo (primo importante aggiornamento) e si attendevano segnali positivi. Ebbene qualcosa s’è mosso! Malgrado un venerdì problematico (guai al cambio di Hamilton) che ha modificato il piano di lavoro, le qualifiche han ridato un certo ottimismo. Charles Leclerc s’è issato in prima fila portandosi alle spalle di Norris ed Hamilton è risultato buon quarto. Al via, nel tentativo di attaccare Norris, il monegasco ha lasciato la porta aperta ed è stato sopravanzato da Piastri che non s’è lasciato sfuggire la ghiotta occasione. “Il Principino” ha così dovuto inseguire facendo però i conti con il “lift and coast” più volte chiestogli dal muretto; ossia alzare il piede dall’acceleratore poco prima della staccata ottimale, facendo scorrere la monoposto prima di azionare i freni. Il fine è quello di ricaricare il sistema ibrido e le batterie, risparmiando carburante ed anche i freni. Il suo terzo posto (4° podio stagionale) è il massimo che poteva trarre dalle SF-25 che è parsa più efficace grazie agli upgrade (come mai non sono arrivati prima, s’è chiesto qualcuno) trasformandosi nella prima inseguitrice delle McLaren. Anche Hamilton è stato più combattivo ed ha chiuso dopo il compagno: è il suo miglior piazzamento con la Rossa, esclusa la Sprint Race della Cina. Davanti alle telecamere Leclerc non ha sfornato il broncio degli ultimi tempi ed ha giudicato il weekend buono ed incoraggiante.” Il passo non è ancora sufficiente. Spero che i nuovi aggiornamenti ci aiutino a fare un ulteriore passo avanti.” Anche Hamilton sorrideva e dopo il  “Grazie a tutti” in italiano, ha aggiunto che c’è stato un miglioramento in qualifica e che il team ha svolto un ottimo lavoro. Parole meno enigmatiche rispetto a quelle pronunciate alla vigilia del fine settimana:” Forse un giorno scoprirete tutte le cose che ci hanno ostacolato.” Cos’avrà voluto dire ed a chi era rivolto il messaggio? Curiosa pure la sua reazione in occasione del 2° pit-stop al giro 51; non voleva fermarsi, ma ha dovuto eseguire l’ordine del muretto. Da segnalare che per motivi personali il Team Principal Fred Vasseur è dovuto tornare frettolosamente a casa ed è stato sostituito dal suo vice, l’ex driver belga Jerome D’Ambrosio, che non ha nascosto la soddisfazione per il risultato.” Da un po’ di tempo Fred ripete che ci basta mettere tutto insieme ed avere un weekend pulito, ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Ora, la SF-25 è attesa a Silverstone, una pista molto esigente e vedremo se i progressi visti in Stiria si possono considerare la base da cui ripartire per terminare al meglio l’annata.

Obrigado Gabriel! – Il Brasile può tornare a gioire. Finalmente ritrova un suo portacolori nella top-ten. L’ultimo fu Felipe Massa nel 2017. Parliamo di Gabriel Bortoleto, classe 2004 al suo primo anno nella massima categoria, approdato dopo aver conquistato i titoli in F.3 e F.2 rispettivamente nel 2023 e 2024. Insomma un giovane di grande talento che sta iniziando a sfoderare le proprie qualità. Forte anche di una Sauber in crescita, Bortoleto è sempre stato nei primi dieci in tutte le sessioni di libere e dopo esser approdato in Q3 ha strappato l’ottavo tempo. Bello vederlo lottare a due tornate dal termine per la settima piazza contro uno del calibro di Fernando Alonso, due volte iridato e pure suo manager. Grazie all’8° posto, Bortoleto diventa il più giovane brasiliano a punti nella storia della F.1. Come anticipato, il merito va anche alla scuderia diretta da Mattia Binotto (ex-Ferrari) che inizia a cogliere i frutti di un lavoro costante ed intenso. La competitività della C45 s’è palesata con l’ennesimo piazzamento a punti di Nico Hulkenberg giunto nono dopo esser scattato ultimo.

Rivincita! – L’ordine d’arrivo recita Liam Lawson 6° e Yuki Tsunoda 16° cioè ultimo a 2 giri. Il neozelandese era sulla Racing Bulls ed il nippon sulla Red Bull, la sorella maggiore. E’ inevitabile fare un confronto tra questi due piloti i cui destini si sono incrociati dopo soli due round: Liam retrocesso sulla ex-Minardi e Yuki promosso al fianco di Verstappen. Una mossa rivelatasi poco proficua per il nippon che di colpo s’è trovato al volante di una RB21 imbizzarrita che può esser domata soltanto dall’oranje. Metabolizzato lo shock per la bocciatura, Lawson sta facendo passi avanti ed ha siglato il suo miglior risultato in F.1 (partiva 6°) proprio in casa della Red Bull. Una bella rivalsa verso i suoi giustizieri. La Racing Bulls-Honda avrebbe potuto incamerare ulteriori punti con Isack Hadjar finito 12° dopo aver subito una foratura alla prima tornata. Il team faentino di Laurent Mekies (altro ex Ferrari) è sesto tra i costruttori a quota 36 ed ha guadagnato terreno sulla Williams-Mercedes (rimasta a secco) che la precede di 19 lunghezze.

Costante – Dopo aver rotto il ghiaccio a Barcellona, Fernando Alonso ha chiuso nuovamente nella top-ten, per la terza volta di fila. L’asturiano non era riuscito a superare la Q2, ma in gara ha lottato ed alla fine è giunto 7°.

In risalita – Non s’era messa bene per le Haas-Ferrari, fuori dalla Q1 con Esteban Ocon e dalla Q2 con Oliver Bearman. Invece la domenica ha riservato alla compagine americana un epilogo positivo col francese che da 17° chiudeva 10° (a punti) e con il britannico subito dietro, undicesimo.

Ordine d’arrivo
1° – Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 70 giri
2° – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 2″695
3° – Charles Leclerc (Ferrari) – 19″820
4° – Lewis Hamilton (Ferrari) – 29″020
5° – George Russell (Mercedes) – 1’02″936
6° – Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) – 1’07″754
7° – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro
8° – Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) – 1 giro
9° – Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) – 1 giro
10° – Esteban Ocon (Haas-Ferrari) – 1 giro
11° – Oliver Bearman (Haas-Ferrari) – 1 giro
12° – Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
13° – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1 giro
14° – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro
15° – Franco Colapinto (Alpine-Renault) – 1 giro *
16° – Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) – 2 giri

* Penalizzato di 5”

Ritirati
Alexander Albon (Williams-Mercedes)
Max Verstappen (Red Bull-Honda)
Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)

Non partito
Carlos Sainz (Williams-Mercedes)

Classifica piloti
1° Piastri 216 – 2° Norris 201 – 3° Verstappen 155 – 4° Russell 146 – 5° Leclerc 119 – 6° Hamilton 91 – 7° Antonelli 63 – 8° Albon 42 – 9° Ocon 23 – 10° Hulkenberg 22 – 11° Hadjar 21- 12° Stroll, Alonso 14 – 14° Sainz 13 – 15° Lawson 12 – 16° Gasly 11- 17° Tsunoda 10 – 18° Bearman 6 – 19° Bortoleto 4

Classifica costruttori
1^ McLaren-Mercedes 417 – 2^ Ferrari 210 – 3^ Mercedes 209 – 4^ Red Bull-Honda 162 – 5^ Williams-Mercedes 55 – 6^ Racing Bulls-Honda 36 – 7^ Haas-Ferrari 29 – 8^ Aston Martin-Mercedes 28 – 9^ Sauber-Ferrari 26 – 10^ Alpine-Renault 11

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