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domenica 13 Luglio 2025

F1 Montreal: Trionfa Russell!

Di Carlo Baffi

La Mercedes sbanca in Canada sorprendendo gli avversari. S’impone col driver britannico autore della pole e festeggia il terzo posto del rookie Antonelli. Da ben 16 anni, un pilota italiano mancava dal podio. Tra i due si piazza Verstappen, che sulla Red Bull attendeva il passo falso del capofila. In ombra le McLaren, protagoniste di un duello fratricida in cui Norris s’è autoeliminato, mentre Piastri è giunto 4° e resta leader del Mondiale.

La 60^ edizione del Gran Premio del Canada, ci ha offerto uno scenario diverso rispetto agli ultimi round del Mondiale di Formula Uno 2025. La McLaren solitamente in fuga ha dovuto rincorrere una Mercedes tornata al ruolo di protagonista. La Red Bull è riuscita a centrare il podio affidandosi al talento del Campione del Mondo Max Verstappen che non molla mai la presa. E poi c’è la Ferrari. Nelle libere aveva mostrato un passo promettente, invece non ha raggiunto la top 3 che poteva essere alla sua portata e si ritrova nel mirino della critica in un momento cruciale della sua stagione.

Doppio colpo! Reduce da un trittico che l’ha vista in difficoltà, complice i ritiri per problemi tecnici, la Mercedes è risorta magicamente a Montreal. Su una pista a lei congeniale, s’è messa in evidenza fin dal venerdì e nelle qualifiche ha soffiato la pole a Verstappen e Piastri grazie ad un George Russell (giro monstre in 1’14”119”) che sta confermando il suo ottimo stato di forma. Bravo anche Andrea Kimi Antonelli a qualificarsi quarto su un tracciato a lui sconosciuto e che non perdona. Ottime performances che venivano viste con scetticismo dai rivali: in primis Helmut Marko, eminenza grigia della Red Bull, secondo cui viste le alte temperature (50° sull’asfalto) la W16 avrebbe patito un’usura gomme maggiore. Invece niente di tutto ciò. Russell ha subito preso la testa evitando l’assalto di Verstappen che gli partiva al fianco ed a poco a poco ha costruito il suo primo successo stagionale, 4° in carriera. Il 27enne di King’s Lynn al suo 4° anno a Brackley, di classe ne ha da vendere, basti ricordare il suo esordio sulla Freccia d’Argento nel G.P. di Sakhir 2020. George stava disputando la sua 2^ stagione in F.1 e complice l’assenza di Hamilton per Covid, si trasferì momentaneamente dalla Williams alla Mercedes. Ebbene, partito dalla 1^fila rischiò di fare bingo e solo un madornale errore durante il cambio gomme fece svanire il grande sogno. A 5 anni di distanza la sua maturazione è quasi completa, per cui non c’è da stupirsi nel vederlo condurre senza sbavature malgrado l’incombente minaccia di “Mad Max”. A ciò si aggiunga il “fattore W16” che grazie alla nuova sospensione posteriore rispolverata per il Canada, è risultata molto competitiva. Parliamo di entrambe le vetture. E qui spunta l’eroe della giornata: Andrea Kimi Antonelli. Tra Imola e Barcellona, il 18enne bolognese aveva collezionato due ritiri ed un ultimo posto a Monaco, complice un incidente in Q1. A Montreal doveva obbligatoriamente invertire la tendenza per fugare lo scetticismo tornato ad aleggiare sopra il suo casco (i leoni della tastiera sono perennemente in agguato). Partiva dalla seconda fila insieme a Piastri ed uscito indenne da curva 1 ha sferrato il suo attacco all’australiano. Memore di quanto accadutogli nella sprint race di Miami, è stato abilissimo a sopravanzare la McLaren n°81 e portarsi alle spalle di Verstappen: una mossa vincente. La sua corsa è proseguita senza incertezze anche nella gestione delle gomme. E quando nelle battute finali s’è ritrovato negli scarichi le fameliche McLaren di Piastri e Norris, Kimi ha guidato con maturità portando a casa il suo primo podio in carriera nella massima categoria, rompendo un digiuno che durava dal lontano G.P. del Giappone 2009 in cui Jarno Trulli chiuse 2° sulla Toyota. Molto onesto il suo commento nel post-gara quando ancora incredulo dell’impresa, ha detto di aver tirato un sospiro di sollievo nel vedere la Safety-Car:” senza, mi avrebbero superato.” Il suo team boss, nonché mentore Toto Wolff, nel messaggio via radio, l’ha elogiato dicendo che “il piccolo Kimi, è diventato grande.” Il debuttante è soltanto al suo decimo Gran Premio e sta facendo vedere che apprende molto in fretta. Detto questo è bene però frenare l’eccesso di trionfalismi ed evitare inutili paragoni coi fuoriclasse del passato. Lasciamo “AKA” tranquillo sotto l’ala di herr Wollf e attendiamo di essere nuovamente sorpresi. Bello l’abbraccio tra Kimi e George appena scesi dalle vetture, felici di aver incamerato 40 punti che riportano la “Stella a Tre Punte” nel secondo posto tra i costruttori. Lecito chiedersi se la Mercedes abbia svoltato, o se il successo nordamericano sia solo un episodio. Di certo l’affermazione nonostante la calura rappresenta un notevole passo avanti, ma le risposte più concrete arriveranno dalle prossime trasferte estive.

Inseguitori – Vedere le due McLaren rincorrere Mercedes e Red Bull è parso alquanto anomalo. Il miglior tempo nelle libere 3 di Lando Norris e la pole provvisoria di Oscar Piastri, inducevano a pensare che la MCL39 sarebbe uscita alla distanza, situazione verificatisi in parte nel finale col duo papaya all’attacco del podio. Piastri ha rimediato un quarto posto, modesto per le sue aspettative, ma prezioso in ottica mondiale. Il 24enne australiano corre ormai alla Lauda, capitalizzando al meglio ogni circostanza ed evitando rischi inutili. Una dimostrazione la si è avuta appena dopo il via: assalito da Antonelli, ha scelto di non resistere oltre misura e giocarsela sui restanti 69 giri. E quando Norris ha cercato di azzannarlo a quattro tornate dalla bandiera a scacchi, è stato abile nella difesa procedendo con freddezza ruota a ruota fino al rettifilo del traguardo, finché Lando ha commesso il patatrac. Ad essere sinceri, la sorte ha avuto un occhio di riguardo verso Oscar evitandogli una foratura nel contatto; ma per diventare campioni anche la dea bendata ci mette lo zampino. Norris invece ha subito l’ennesima ricaduta. Dopo la vittoria a Monte Carlo si pensava al tanto atteso switch…una mera illusione. Relegato settimo in griglia è risalito fino ad entrare nella zona DRS di Piastri: era la tornata 60. Lando era velocissimo e probabilmente si attendeva un segnale dal box che però non è mai arrivato. Ha cercato di intimorire il rivale facendosi vedere in frenata, ma di fronte aveva un campione di freddezza. Ha così optato per l’arrembaggio disperato, quasi fosse all’ultimo atto del mondiale ed anziché infilarsi a destra, ha optato per la sinistra dove non c’era spazio. Risultato: ha toccato prima Piastri per poi andare a muro. Gara finita e zero punti per lui e per il team. Doverose le sue scuse in mondo visione alla squadra ed allo stesso Piastri, a fronte di una topica mostruosa che lo spedisce dietro la lavagna e che gli potrebbe costare la leadership nel team. Che Lando abbia dei numeri è indiscutibile, ma una scuderia può fidarsi di un pilota che spesso e volentieri va in tilt? Come detto da inizio anno, il rischio che corre la McLaren è quello della faida interna e dopo questo primo corpo a corpo, è probabile che ben presto entreranno in vigore le papaya rules; ovviamente a vantaggio dell’emergente Oscar.

Highlander – E’ arrivato a Montreal con un solo punto sulla patente. Una spada di Damocle pericolosissima per Max Verstappen, conoscendo il suo temperamento. Il rischio di saltare un Gran Premio era veramente reale. A ricordarglielo ci ha pensato Russell, col quale i rapporti non sono certo idilliaci. Al termine della Q3, stuzzicato dai media circa le possibili scintille in partenza, il poleman scherzava dicendo che in fondo lui e Max sono amici, ma aggiungendo di avere più punti sulla patente rispetto al rivale. Un dito nella piaga che ha fatto crescere il pathos per lo start. Fortunatamente tutto è andato via liscio con il britannico impeccabile nello scatto e l’oranje costretto ad attendere un passo falso dell’avversario, o un calo della Mercedes n°63. Speranza vana, ma il 2° posto consente a “Mad Max” di avvicinarsi in classifica a Norris, secondo con 21 lunghezze di margine. Il prossimo round si svolgerà al Red Bull Ring, in casa dei “bibitari”, dove il quattro volte campione è sempre andato forte e può contare sul supporto dei propri ultras che caleranno in massa dall’Olanda.

Rumors & dubbi – Parlare della Ferrari in un momento come quello attuale non è semplice. Il weekend s’è aperto con la polemica scaturita da alcuni articoli apparsi su quotidiani autorevoli quali “La Gazzetta dello Sport” e “Il Corriere della Sera”. A detta di queste testate i prossimi Gran Premi saranno cruciali per il futuro del Team Principal Frederic Vasseur (ha il contratto in scadenza e non ancora rinnovato) aggiungendo che la fiducia di Charles Leclerc sarebbe in calo e che il Principino potrebbe guardarsi intorno, sebbene abbia giurato fedeltà perenne a Maranello. Del resto gli anni scorrono veloci e le speranze del monegasco di riportare la Rossa in cima al mondo sono lontane. Interrogato sull’argomento, Vasseur ha replicato in modo perentorio rivolgendosi contro coloro che alimentano certe voci relative agli uomini di Maranello:” Quando un giornalista dice che la Ferrari assumerà un certo nome in una determinata posizione’, c’è già qualcuno che sta occupando quel ruolo. E domenica sera, questa persona può temere che all’indomani potrebbe perdere il lavoro, perché se quanto riporta il giornale è vero sarà sostituito. In Italia ci troviamo in questa situazione quotidianamente e quando è troppo è troppo. Se si vuole avere successo, arriva un momento in cui occorre lavorare in un ambiente tranquillo, ma finora non ci siamo trovati in questa situazione. Questi giornalisti, e non voglio mettere tutti sullo stesso piano, devono considerare che queste persone hanno famiglie, mogli e figli. E questo è completamente irrispettoso”. Vasseur ha inoltre spiegato che non parla per se stesso, dal momento che sa come gestire certe situazioni. A far quadrato intorno al team boss ci hanno pensato i piloti ribadendo la loro piena fiducia, ma è indubbio che il clima nel box Ferrari non sia dei più sereni. In PL1, Leclerc è stato protagonista di un’uscita di pista che gli ha impedito di prendere parte alla sessione successiva. Il “Principino” avvertiva un buon feeling con la vettura e voleva spingere sin da subito. In Q3 stava ottenendo un ottimo crono, purtroppo la presenza di Hadjar (distante circa 100 metri e non in mezzo alla carregiata) avrebbe influenzato negativamente il carico aerodinamico, mandando in fumo il tempone.” Mi fa incazzare – ha sbottato il ferrarista – perché quando vedo il primo settore e il giro che stavo facendo, ero fiducioso di ottenere la pole.” Da qui il suo 8° tempo, tre posizioni dietro a Lewis Hamilton. In merito al Gran Premio, le Rosse non sono mai state in grado di lottare per il podio ed hanno chiuso rispettivamente 5^ con Charles e 6^ con Lewis (condizionato da un danno patito dalla sua auto sin dalle prime tornate dopo aver centrato una marmotta). Curiosa la reazione di Leclerc nel suo pit-stop al giro 28: alla vista di un secondo set di hard ha detto via radio di non capire quella scelta. Insomma, se dopo Monaco e Barcellona il Cavallino era risalito secondo, il round in riva al San Lorenzo l’ha riportato coi piedi per terra al ruolo di 4^ forza (3° tra i costruttori).  Nel post-gara, il monegasco ha parlato di una situazione frustrante senza la macchina per vincere:” Io cerco sempre di estrarre il meglio dalla monoposto.” Assai più dura la riflessione di Hamilton, che è ritornato sulla questione aggiornamenti:” Non so perché qui non siano stati portati… credo che uno arriverà presto.” E poi in merito al quadro generale ha aggiunto:” La mentalità attuale è che ci sono tanti cambiamenti da fare all’interno del sistema. Mi piacerebbe potervi dire cosa sta succedendo, ci sono molte cose che accadono dietro le quinte e che vorrei raccontarvi per farvi comprendere meglio, ma non posso. Il mio obiettivo è quello di influenzare positivamente i mutamenti, in modo che possano portare ad un successo a lungo termine.” E poi l’affondo finale:” E’ chiaro che non possiamo lottare per il titolo e dobbiamo fare in modo di avere una grande macchina per l’anno prossimo. Non dobbiamo sprecare troppo tempo concentrandoci su questa stagione e far si che la prossima monoposto sia nettamente migliore sin dal primo G.P.”. L’eptacampione ha chiuso sottolineando che sta vivendo un periodo di adattamento alla nuova realtà, che si stanno gettando le basi per una rinascita e di voler vincere al volante della Rossa. Critico pure Vasseur che analizzando il fine settimana ha rimarcato i troppi errori fatti, determinanti sulle prestazioni della SF-25 che aveva mostrato di essere competitiva. Nessun accenno a questa fase critica da parte del Presidente John Elkann, presente a Le Mans con il Ceo Benedetto Vigna. Insieme hanno festeggiato il terzo trionfo consecutivo nella “24 Ore” da parte del Cavallino. In Canada s’è visto invece Piero Ferrari.

Affamato – Dopo aver rotto il ghiaccio a Barcellona col 9° posto, Fernando Alonso è entrato nuovamente nella top-ten grazie alla 7^ piazza (partiva 6°) a dimostrazione che l’Aston Martin sta muovendo dei passi in avanti iniziati dalla trasferta in cui Adrian Newey era ricomparso ai box. Sarà un caso? Il suo compagno Lance Stroll, tornava alle competizioni dopo il forfait catalano, complice un problema fisico. Nella corsa di casa il canadese non ha affatto brillato, anzi. Escluso dopo la Q1, Lance è scattato 18° e dopo esser stato punito con 5” per una manovra pericolosa ai danni di Gasly, ha tagliato il traguardo 17°.

Continuità – Nico Hulkenberg ha sfoggiato nuovamente la sua esperienza mettendo nel carniere della Sauber altri punti importanti. Gli upgrade sulla C45 funzionano e la sua ottava posizione che si aggiunge alla P5 di Montmelò, permette alla scuderia di Mattia Binotto di salire a quota 20, aumentando il suo margine a 9 punti sull’Alpine 10^ e fanalino di coda.

Risalita – Il nono posto di Esteban Ocon, permette alla Haas-Ferrari di agguantare la Racing Bulls (fuori dai punti) in sesta posizione tra i costruttori con 28 lunghezze nel carniere.

Immagini Press Pirelli/Red Bull/Mercedes


Ordine d’arrivo:

1° -George Russell (Mercedes) – 70 giri
2° – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 0″228
3° – Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) – 1″014
4° – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 2″109
5° – Charles Leclerc (Ferrari) – 3″442
6° – Lewis Hamilton (Ferrari) – 10″713
7° – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 10″972
8° – Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) – 15″364
9° – Esteban Ocon (Haas-Ferrari) – 1 giro
10° – Carlos Sainz (Williams-Mercedes) – 1 giro
11° – Oliver Bearman (Haas-Ferrari) – 1 giro
12° – Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) – 1 giro
13° – Franco Colapinto (Alpine-Renault) – 1 giro
14° – Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) – 1 giro
15° – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1 giro
16° – Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
17° – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro

Ritirati:
Lando Norris (McLaren-Mercedes)
Liam Lawson (Racing Bulls-Honda)
Alexander Albon (Williams-Mercedes)

Classifica Piloti:
1° Piastri 198 – 2° Norris 176 – 3° Verstappen 155 – 4° Russell 136 – 5° Leclerc 104 – 6° Hamilton 79 – 7° Antonelli 63 – 8° Albon 42 – 9° Ocon 22 – 10° Hadjar 21- 11° Hulkenberg 20 – 12° Stroll 14 – 13° Sainz 13 – 14° Gasly 11 – 15° Tsunoda 10 – 16° Alonso 8 – 17° Bearman 6 – 18° Lawson 4

Classifica Costruttori:
1^ McLaren-Mercedes 374 – 2^ Mercedes 199 – 3^ Ferrari 183 – 4^ Red Bull-Honda 162 – 5^ Williams-Mercedes 55 – 6^ Racing Bulls-Honda, Haas-Ferrari 28 – 8^ Aston Martin-Mercedes 22 – 9^ Sauber-Ferrari 20 – 10^ Alpine-Renault 11

redazione
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