Immagini ©Raul Zacchè – Massimo Campi
La Porsche 911, dalla sua nascita si è distinta come un modello leggendario e iconico tra le auto sportive. Il MAMS – Monza Auto Moto Storiche in collaborazione con la Scuderia Ferrari Club Vedano al Lambro ha istituito una serie di incontri culturali dal titolo: “Monza e Brianza: motori incontri e racconti”, in questo contesto ha realizzato l’incontro con il giornalista e gentleman driver Mauro Borella, autore del libro Porsche 911 – 1963-1998 edito dalla Giorgio Nada Editore che tratta le vetture tedesche dalla nascita fino alla Porsche 911/993, ultimo modello con il sei cilindri raffreddato ad aria, prodotto nella fabbrica di Stoccarda.
Fin dalla sua nascita, nel lontano 1963, la 911 è stata oggetto di una continua evoluzione e trasformazione; una vettura capace di reinventarsi pur mantenendo la sua inconfondibile connotazione di auto sempre ai vertici tecnologici e sportivi, per robustezza, eleganza e versatilità di utilizzo, tutte qualità tipiche dei prodotti Porsche. Anche in campo sportivo non esiste un’altra auto che abbia vinto così tanto, così a lungo e nelle discipline più disparate.
Mauro Borella, giornalista, autore, gentleman driver, da sempre è appassionato e grande esperto delle vetture tedesche con cui ha corso in alcune delle piste più famose: Monza, Le Mans, Daytona, Spa-Francorchamps, in equipaggio con piloti e personaggi famosi tra cui Paul Newman, Brian Redman, David Piper, John Fitzpatric, Brian Johnson.
Durante l’incontro, Mauro Borella ha raccontato la storia delle vettura tedesca con alcuni aneddoti delle varie avventure in pista e dei driver con cui ha corso.
“La passione per la Porsche nasce in famiglia quando mio padre acquista una Porsche 911 che posseggo ancora io e successivamente si è sviluppata negli anni con varie conoscenze nel mondo delle corse ed incontri con personaggi della famiglia Porsche. Il libro nasce da un incontro con Paul Frere, uno dei più noti giornalisti e piloti con le Porsche. Con Paul ho avuto diverse collaborazioni traducendo alcuni suoi testi in italiano e mi fece notare che non c’era nessun testo in italiano sulla Porsche 911 raffreddate ad aria. Grazie alle varie conoscenze, tra cui Peter Falk ingegnere e direttore sportivo della Porsche sono riuscito a dare vita alla prima edizione di questo progetto. Nella seconda edizione siamo arrivati fino alla Porsche 993, l’ultima prodotta con il raffreddamento ad aria. In questa ultima edizione abbiamo integrato l’opera con nuovo materiale iconografico e contenuti inediti sulla vettura di Stoccarda.”
Il Progetto della Porsche 911 come nasce dopo quello della 356?
“La 356, era derivata dalla Volkswagen Maggiolino, ma era ormai una vettura datata, in Porsche nasceva l’esigenza di una nuova vettura adatta agli anni’60. In realtà il progetto inziale prevedeva una vettura coupè, con vetrature più ampie rispetto alla 356, un abitacolo adatto ad ospitare quattro persone e lo spazio per una sacca da golf nel baule. Inizialmente non è previsto nessun utilizzo sportivo, ma doveva solo essere una granturismo comoda e adatta a viaggiare. Per il motore viene indicata una unità che poteva avere degli ampi margini di sviluppo come cilindrate e potenze e venne scelta l’architettura del sei cilindri boxer diventata famosa nel tempo. La Porsche 911, concepita senza pensare ad un utilizzo nella competizioni, sarà poi quella che vincerà le più importanti gare al mondo nelle varie versioni derivate. La granturismo di Stoccarda ha trionfato al Rally di Montecarlo, alla 24 Ore di Le Mans e alla Parigi-Dakar dimostrando le grandi potenzialità di sviluppo di quel progetto nato all’inizio degli anni ’60.”
Mauro Borella, come pilota è entrato nell’abitacolo di tantissime Porsche e ha corso con importanti compagni
“In tanti anni di gare i racconti e gli aneddoti sono moltissimi. Tra le Porsche che ho pilotato i ricordi iniziano con la 911 color melanzana di famiglia con cui ho corso e ho vinto la categoria nell’ultimo giro automobilistico d’Italia. L’apice delle vetture di Stoccarda l’ho toccato quando sono entrato nell’abitacolo della Porsche 917 e la 935 “Moby Dick” JLP-4, con oltre 700 cavalli e l’effetto suolo, usata nella gare IMSA in America. Ho avuto la fortuna di avere corso con nomi molto importati, dei miti per il sottoscritto. Con Jurgen Barth e Brian Redman c’è stato un vero rapporto di amicizia, tanto che entrambi hanno scritto le prefazioni dei miei libri Porsche.
Con Paul Newman abbiamo corso a Daytona, la sera si presentava con una scatola di sughi per condire gli spaghetti e mangiare tutti assieme sotto la tenda. Brian Johnson, cantante degli AC-DC e gentleman driver, organizzò nel paddock una cena con la moglie che cucinò la sua specialità: l’alligatore. Buffissimo il primo incontro con David Piper: era dentro una sua vettura, con l’immancabile pipa in bocca e la moglie accanto che stava sistemando alcune cose nell’abitacolo. Mi avvicino, timidamente mi presento e come prima cosa mi danno in mano la sua gamba di legno che usava per pilotare al posto di quella che impiegava per camminare!”
Porsche 911 – 1963-1998 Nuova edizione – di Mauro Borella – Giorgio Nada Editore
Formato: 24.3×27 cm – Pagine: 144 – Foto: 165 in b/n e 194 a colori – Brossura con alette – Testo: italiano – Collana: Le vetture che hanno fatto la storia
Per informazioni ed approfondimenti: https://www.giorgionadaeditore.it/