Immagini ©Archivio Campi
Al Museo Cozzi l’evento sulla Formula 875 Monza, la categoria nata nel 1965, che servirà come trampolino di lancio a molti giovani e piloti che correranno anche per il marchio dell’Alfa Romeo
“Voglio una piccola formula addestrativa, che costi poco e faccia divertire i giovani!” con queste parole il presidente dell’ACI Milano ordina a Romolo Tavoni la creazione di una piccola categoria che diventerà ben presto grande e fondamentale nel panorama sportivo italiano.
Siamo all’inizio degli anni ’60, nel pieno del boom economico che investe l’Italia del dopoguerra, i giovani hanno scoperto l’automobile e la passione per le corse, ma serve una categoria addestrativa che possa permettere a loro di correre in pista senza grandi esborsi economici.
Tavoni si mette subito al lavoro, si rivolge ad Alberto Massimino che aveva contribuito alla progettazione di tante vetture da corsa tra cui l’Alfetta 158 campione del mondo e nasce la piccola Formula Monza, con il motore della Fiat 500 Giardiniera voluto da Aurelio Lampredi per tenere il baricentro basso.
“Benissimo Tavoni – sono la parole di Bertett quando vengono presentati i primi prototipi – analizzati li costi che superano di poco il milione di lire, la faremo pagare solo 875.000 Lire, il resto lo metterà l’ACI Milano come promozione per i giovani che correranno il giovedì sera sulla nuova pista Junior appena illuminata!”
La sera di giovedì 10 maggio 1965: inizia ufficialmente la storia della Formula 875 Monza. Il Trofeo Cadetti, il campionato della Formula 875 Monza, ha una storia lunga per il panorama italiano ed è durato fino ai primi anni del terzo millennio; è iniziato nel 1965 con la Formula 875, per proseguire dal 1982 con le successive Formula Panda, Formula Fire, Formula Junior Monza.
Nelle 18 stagioni, la Formula 875 Monza ha avuto un successo importante, gare con una media di 80 vetture con punte di oltre 100-110 partecipanti, quattro batterie di qualificazione per accedere alla finale dove riuscivano ad emergere solo i migliori del lotto.
La Formula Monza ha avuto il pregio di gettare le basi per creare una piccola ma importante scuola di piloti, costruttori, preparatori, meccanici, team manager, scuderie sportive e addetti ai vari servizi della pista. Alcuni di loro, crescendo, hanno dimostrato negli anni il valore formativo della categoria e diversi campioni hanno poi intrecciato la loro carriera con il marchio dell’Alfa Romeo.
Il nome più noto è sicuramente quello di Michele Alboreto, giovane con pochissimi soldi che entra tra i sostenitori della Scuderia Salvati, nata dopo la scomparsa del campione milanese di Formula 3. Michele ha corso e vinto anche con il marchio del biscione: il titolo Europeo di Formula 3 è stato conquistato con il 4 cilindri Alfa Romeo e dopo la Formula 1 ha corso con l’Alfa 155DTM. Tra le sue avventure alcuni Rally di Monza, con l’Alfa 75 EVO e la 155DTM, con quest’ultima, nel 1994 in coppia con Arnaldo Bernacchini, il grande copilota della Lancia e braccio destro dell’Ingegnere Tonti nell’Alfa Corse.
La storia di Bernacchini inizia proprio con la Formula Monza. “La passione per le corse è iniziata quando mio padre mi ha portato a vedere il Gran Premio di Milano al Parco Sempione. Avevo dieci anni, vidi arrivare un camion dell’Alfa Romeo, scaricarono l’Alfetta 158, la misero in moto davanti ai miei occhi, una emozione unica, decisi che dovevo diventare un pilota da corsa! Un giorno ho visto la Formula 875 Monza esposta in centro a Milano, era la mia grande occasione, ho investito i miei risparmi e con la monoposto n°12 ero sullo schieramento di partenza in quel fantastico 10 maggio 1965!” Bernacchini si iscrive alla Scuderia Jolly Club, un altro giovane ha bisogno di un copilota per il Rally dei Fiori e il patron Angiolini convince il giovane Arnaldo a dargli una mano con le note. La prima avventura rallystica di Bernacchini sarà proprio sul sedile destro di una Alfa Romeo, poi la sua carriera ha preso la strada parallela a quella del pilota con la conquista di vittorie e campionati con piloti del calibro di Munari, Pinto, Verini correndo con Lancia, Fiat, Alfa Romeo, fino a diventare il braccio destro di Cesare Fiorio.
Tra i campioni della Formula 875 Monza spicca un nome: Romeo “Meo” Maestri, vincitore del Trofeo Cadetti 1979 con la Melesi. Romeo e il nipote dell’Ing. Nicola Romeo e pur non avendo mai conosciuto il nonno, scomparso prima della sua nascita, ha respirato la passione dei motori dalla famiglia.
Giorgio Francia ha iniziato la sua carriera correndo con lo pseudonimo “Gondor” in F.Monza. Arriva secondo in campionato nel 1967, terzo nel 1968, in seguito vince il Campionato tedesco di F.3 ed inizia la sua carriera come collaudatore e pilota per l’Autodelta. Tra gli avversari di Francia e Bernacchini in quella stagioni c’è anche Maria Grazia “Lella” Lombardi, unica donna che ha conquistato ½ punto in Formula 1 che ha iniziato a corre in Formula Monza nel 1965 dove conquista 8 punti ed il 9° posto in campionato.
Scorrendo la classifiche troviamo altri nomi importanti come Diego Forti pilota, creatore e team Manager della Forti Corse che vince quattro titoli italiani di Formula 3 di cui alcuni con il quattro cilindri della casa di Arese e il suo direttore tecnico, Paolo Guerci, ha anche lui iniziato come semplice meccanico con il formulini monzesi.
Artico “Tato” Sandonà è il pilota e ideatore della Tatuus di Concorezzo. Inizia a correre in F.Monza e a realizzare le proprie monoposto nella ditta di famiglia. Le Tatuus vanno forte, la grande espansione inizia con la successiva Formula Panda e con la Formula Europa Boxer. In seguito vince l’appalto per la Formula Renault e la Tatuus diventa una realtà mondiale nella costruzione di formule addestrative, seconda in Italia solo alla Dallara. Infine anche Fulvio Ballabio costruttore dalla attuale Chiti 100 ha esordito in pista con la piccole formula volute da Romolo Tavoni e Luigi Bertett.
CORREVAMO CON I FORMULINI – La Formula 875 Monza, i personaggi e le loro storie
disponibile nelle librerie specializzate e nei principali store on line (Youcanprint – Amazon, IBS, Feltrinelli etc)