foto ©Massimo Campi
Arrivare a Maranello da piloti iridati, un titolo che non sempre ha avuto il significato di potere ripetere l’impresa. Il primo è stato Nino Farina, l’ultimo in ordine di tempo Lewis Hamilton, ma solo due sono riusciti a compiere l’impresa di conquistare un nuovo titolo con la rossa: Manuel Fangio e Michael Schumacher.
Nino Farina è il primo pilota che riesce a fregiarsi di un titolo mondiale, conquistato con l’Alfetta 158 nel 1950, l’anno di inizio del campionato mondiale della massima formula. Il pilota piemontese finita l’esperienza con la squadra corse del Portello, arriva a Maranello nel 1952 dove sale quattro volte sul secondo gradino del podio e a fine stagione è secondo nella classifica mondiale alle spalle di Ascari, compagno di squadra e dominatore della stagione. Farina rimane alla Ferrari fino al 1955. Nel 1953, con la Ferrari 500 F2, è primo al Nürburgring unica vittoria con il cavallino rampante in Formula 1, arriva terzo in campionato, ma non riuscirà mai a ripetere il successo conquistato con l’Alfa Romeo.
Manuel Fangio è sicuramente il pilota numero uno di quegli anni. Arriva in Ferrari per correre con la ex Lancia D50, la vettura migliore dopo la Mercedes di quel periodo, con cui Fangio ha conquistato due titoli mondiali nel 1954 e 1955, dopo quello del 1952 con l’Alfa Romeo. Nella stagione 1956 conquista tre vittorie in Argentina, Gran Bretagna e Germania, la gara decisiva è quella di Monza. Fangio lotta per la vittoria ma si deve fermare ai box con la sua Ferrari. Ai box è fermo Peter Collins per un rifornimento, scende dalla sua Ferrari D50 e cede l’abitacolo all’argentino che riparte, conquista il secondo posto dietro alla Maserati di Moss ed il suo quarto titolo ed unico mondiale con il cavallino rampante. La stagione è finita, anche l’accordo tra il Drake e il campione argentino che emigra alla Maserati e vince il suo quinto titolo.
Enzo Ferrari non prenderà più nessun campione del mondo, il suo motto è quello di portare nuovi talenti alla vittoria e non campioni giù affermati. Per vedere un nuovo pilota mondiale che cambia casacca e si veste di rosso bisogna attendere il 1990, era Fiorio come direttore sportivo e Alain Prost che abbandona la McLaren dopo avere conquistato il mondiale sconfiggendo Senna.
Il pilota di Lorette arriva molto motivato a Maranello, ha Nigel Mansell come compagno di squadra, veloce ma non certo collaudatore come il francese. La stagione 1990 è un testa a testa tra Prost e l’acerrimo rivale brasiliano fino alla partenza della gara di Suzuka con Senna che tampona volontariamente la Ferrari mettendo fine alle speranze di conquistare il titolo con la rossa. Nella seconda stagione Prost è demotivato, la nuova 643 non funziona adeguatamente per permettere la scalata al mondiale. Inoltre Prost scopre un accordo tra Fiorio e Senna per portare il basiliano in Ferrari. Iniziano le polemiche, Fiorio viene licenziato, ma anche Prost subisce la stessa sorte dopo avere definito “un camion” la monoposto.
La rossa è in crisi, Luca di Montezemolo rivoluziona la squadra, ingaggia Jean Todt che a sua volta stringe una serie di accordi che porteranno Michael Schumacher, con relativa mezza squadra Benetton a Maranello per il 1996. Il campione di Kerpen arriva con due mondiali vinti, assieme a Ross Brown e Rory Byrne rivoluziona la Ferrari. Ci metteranno cinque stagioni, poi Michael inizia a vincere dominando la scena mondiale per cinque stagioni consecutive riuscendo nell’impresa dopo Manuel Fangio, scrivendo la storia della Formula 1 con nuovi indimenticabili capitoli.
Fernando Alonso sembra ii nuovo predestinato, dopo Schumacher, quando arriva nel 2010 in Ferrari, come Shumacher ha vinto due titoli mondiali con la ex Benetton, ribattezzata Renault. Il pilota di Oviedo debutta la volante della rossa nel 2010 e resterà a Maranello per cinque stagioni arrivando due volte secondo nel mondiale fino a quando decide di andarsene alla fine del 2014 per lasciare la rossa nella mani di Sebastian Vettel.
Il pilota tedesco, pupillo di Schumacher, ha già vinto quattro mondiali con la Red Bull, ma non riuscirà a ripetersi al volante della rossa. Vettel con la Ferrari ci rimane per sei stagioni, arrivando due volte secondo nel 2017 e 2018 senza riuscire a coronare il sogno di diventare il nuovo campione del mondo con il cavallino rampante.
In ordine di tempo ora tocca a Lewis Hamilton che si presenta ai cancelli del reparto corse di Maranello con il palmares più ricco della storia delle Formula 1.