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martedì 11 Febbraio 2025

McLAREN MCL38: LA MONOPOSTO DI RIFERIMENTO DEL 2024

 

Testo, foto e disegni di PAOLO D’ALESSIO

Dopo 26 anni di digiuno iridato, la McLaren, motorizzata Mercedes, ha dunque conquistato il mondiale costruttori di Formula 1 del 2024.

Un risultato più che meritato, anche se soli 14 punti (666, contro 652) separano il team “papaya” dalla Ferrari nella classifica costruttori. Un mondiale costruttori ottenuto sul filo di lana, che certifica due verità: la McLaren è stata il team rivelazione del 2024, ma soprattutto ha dimostrato al mondo intero come anche nella ipertecnologica Formula 1 moderna sia possibile recuperare terreno sulla concorrenza, passando in pochi mesi dal ruolo di comprimari, a quello di protagonisti. Per capire come sia stata possibile questa metamorfosi e comprendere come la McLaren Mercedes MCL38 sia lavettura regina del 2024, bisogna fare un passo indietro e tornare allo scorso anno. Quando, ad inizio stagione, le monoposto “papaya” occupavano mestamente le ultime file dello schieramento. Una posizione anomala, per un team tanto blasonato, che fin dai primi giri di pista della MCL60 si era reso conto dei limiti della nuova vettura, dichiarando al mondo intero che la vera McLaren del 2023 si sarebbe vista solo a metà stagione. E così è stato: dopo le modifiche introdotte a Baku e continuate in Austria e Singapore la McLaren tornava a frequentare le zone alte della classifica, con una vettura finalmente competitiva. Ma per colmare il divario con Red Bull, Ferrari e Mercedes, occorreva un ulteriore passo in avanti, che si è concretizzato nel progetto MCL38 del 2024.

EVOLUZIONE, NON RIVOLUZIONE

Un progetto che può essere considerato come la naturale prosecuzione del lavoro impostato nel 2023, con il chiaro obiettivo di colmarne le lacune rimanenti, come l’efficienza aerodinamica in rettilineo e nelle curve lente, in configurazione da basso carico. Per questo il team di Woking è intervenuto su telaio, pance e sospensioni, ma andiamo con ordine e partiamo dalla conformazione aerodinamica della MCL38. Mentre il muso è rimasto praticamente invariato, rispetto allo scorso anno, gli aerodinamici di Woking hanno estremizzato il concetto delle fiancate “picchiate” in corrispondenza del retrotreno.

Ma è soprattutto la parte inferiore che presenta la maggiori differenze, rispetto alla. MCL60. La profondità del canale che occupa tutta la zona bassa della fiancata è decisamente più accentuata, per favorire lo scorrimento dei flussi d’aria che investono retrotreno e diffusore. Un discorso a parte va fatto invece per le prese d’aria delle fiancate. Il disegno di inizio anno ricalca quello della monoposto 2023, ma presenta  dimensioni ridotte. Fino alla gara di Miami, dove la McLaren introduce il primo consistente pacchetto di sviluppo, che comprende un nuovo layout del fondo, modifiche al diffusore posteriore e nuove bocche per il raffreddamento dei radiatori laterali e del vano motore. Nella versione aggiornata della MCL38 gli aerodinamici della McLaren optano per una soluzione simile a quella della Red Bull RB 20, col prolungamento del labbro superiore al posto di quello inferiore con bocche più larghe, ma anche più schiacciate verso l’alto. Una conformazione che incanala ancora più aria sotto la fiancata, spinge turbolenze verso l’esterno e aumenta la deportanza nei curvoni veloci.

I SEGRETI DELLA SOSPENSIONE

Altro punto forte del progetto MCL38 la sospensione anteriore, modificata nel disegno, ma non nei cinematismi, rispetto allo scorso anno, per avere una vettura più stabile a centro curva. Seguendo l’esempio della Red Bull, anche nel 2024 la McLaren ha opta per una sospensione anteriore di tipo pull-rod, ritenendola aerodinamicamente più vantaggiosa.

Il tirante di sterzo è allineato al triangolo inferiore, ma arretrato alle spalle dei braccetti. Rispetto alla MCL60 cambia anche il posizionamento degli elementi superiori: il braccetto anteriore e posteriore vengono sfalsati in altezza, per ottimizzare il comportamento anti-beccheggio, a tutto vantaggio della stabilità del fondo, che può così generare un maggiore carico. Nel disegno si può infine notare la presenza del terzo elemento, orizzontale, che regola l’affondamento in beccheggio e consente di controllare altezza e assetto del mezzo nella percorrenza delle curve.

RETROTRENO EXTRA SLIM

La vista posteriore della MCL38 mette in evidenza il concetto delle fiancate “picchiate” in corrispondenza del retrotreno, una conformazione introdotta nel 2023 dall’Aston Martin e adottata ormai da quasi tutti i team. Sulla McLaren 2024 la brusca discesa della carrozzeria verso il retrotreno è resa possibile anche dallo schiacciamento delle prese d’aria anteriori, che consente di svasare maggiormente il sottopancia. Il nuovo andamento della carrozzeria inferiore, introdotto nella  vittoriosa gara di Miami, presenta un incavo più accentuato, che facilita lo scorrimento dei flussi d’aria flussi verso il retrotreno. A tutto vantaggio del rendimento del diffusore posteriore, che genera una maggiore deportanza, migliorando l’efficienza aerodinamica della monoposto. Le modifiche al design delle fiancate  comportano naturalmente una diversa disposizione dei radiatori, dei cablaggi e dei vari componenti elettronici, migliorando la fluidodinamica interna della MCL38. Molto rastremato anche il cofano motore, che ospita una serie di griglie per l’evacuazione dell’aria calda che ristagna all’interno delle fiancate.

L’ALA DELLA DISCORDIA

L’analisi tecnica della McLaren Mercedes MCL38 non si può concludere senza affrontare il caso dell’ala posteriore, che ha scatenato non poche polemiche nei mesi estivi. Il caso, che nel paddock teneva banco da mesi, scoppia con fragore a Baku, nel corso del Gran Premio dell’Azerbaijan, dove le riprese televisive evidenziano una flessione a dir poco “anomala” dell’ala posteriore della McLaren MCL38.

Sul dritto l’ala posteriore delle monoposto di Norris e Piastri si si abbassa sia nella zona del flap mobile, che in quella dell’elemento principale e ruotando leggermente all’indietro crea meno resistenza all’avanzamento, generando un mini-DRS. Tutto questo accade anche se vengono rispettati i parametri imposti dalla Federazione che verifica costantemente le vetture, quando queste non sono però in movimento.

Lo scenario cambia in corsa, in presenza di sollecitazioni completamente diverse, che permettono ai tecnici dei vari team di sfruttare a loro vantaggio quelle zone grige di un regolamento tecnico che, per quanto restrittivo, non sarà mai in grado di contemplare tutte le possibili variabili generate dallo stuolo di progettisti dei vari team. Accade così che per tre gare di seguito (Begio, Italia e Azerbaijan) la McLaren possa correre con un’ala che non infrange il regolamento, ma a tutti gli effetti illegale. La situazione verrà sanata solo all’indomani della gara di Baku, quando la McLaren, per non incorrere in eventuali sanzioni e/o squalifiche da parte della FIA, accetta di modificare l’ala posteriore. Il solito compromesso al ribasso che scontenta un po’ tutti ma, in ultima analisi, non il team di Woking, che nel finale di stagione avrebbe adoperato questa contestata ala solo sui lunghi rettilinei di Las Vegas….

 

 

 

 

 

 

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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