Di Carlo Baffi
Il mancato rinnovo del messicano ha promosso titolare il giovane neozelandese cresciuto nel Red Bull Junior Programme.
La notizia circolava da tempo ed alla fine ha trovato conferma, Sergio Perez non sarà più il pilota della Red Bull. Dopo le ultime due stagioni decisamente sottotono, la sua avventura a Milton Keynes è giunta al capolinea. Il bilancio parla di 5 vittorie (da aggiungere la prima centrata con la Racing Point nel 2020), 39 podi, 3 pole e 12 giri veloci. Inutile sottolineare che le più grandi soddisfazioni di “Checo” si sono materializzate da quando è approdato nel team anglo-austriaco. Era il 2021 e la Red Bull cercava un pilota da affiancare ad un fuoriclasse come Max Verstappen, in grado di assicurare piazzamenti a punti costanti in funzione della classifica costruttori. Ed il messicano si rivelò un’ottima scelta … all’inizio. Come dimenticarci del palpitante G.P. di Abu Dhabi del 2021, quando contribuì al trionfo iridato di “Mad Max” facendo un’ostruzione durissima su Hamilton che cercava di allungare mentre era al comando? Sergio aveva svolto alla perfezione il compito del fido scudiero. Purtroppo però iniziò a covare sogni di gloria eccessivi che l’hanno portato a fare il passo più lungo della gamba. Da qui l’inizio di un inesorabile declino con ripetuti errori, botti e conseguente crisi esistenziali non più tollerati dal management del team. Il suo volante sarà ereditato dal 22enne Liam Lawson nativo di Hastings e cresciuto a Pukekohe, che ha vinto il ballottaggio con Yuki Tsunoda: entrambi in forza alla Racing Bulls. Se il nipponico ha disputato l’intera stagione, Lawson è subentrato a Ricciardo a partire dal G.P. degli Stati Uniti. E’ andato subito a punti giungendo nono, risultato che ha bissato in Brasile e guarda caso lo stesso che aveva conseguito nel 2023 a Singapore. In quell’occasione era al suo terzo Gran Premio nella stagione dell’esordio. Pure all’ora aveva ereditato il sedile di Ricciardo infortunatosi a Zandvoort e gioco forza aveva debuttato in tutta fretta su un tracciato ostico come quello olandese riuscendo a concludere la gara (13°). Il 2025 lo vedrà al via per un intero campionato in un top team e soprattutto al fianco di un cannibale come Verstappen. Una sfida che metterebbe i brividi a chiunque, ma al tempo stesso un’occasione per dimostrare le sue qualità. Sulla carta il confronto appare impari, ma a voler vedere Lawson ha poco da perdere e quanto di buono riuscirà ad ottenere avrà un valore doppio. In bocca al lupo!