Immagini ©Massimo Campi
Poteva essere la sua annata, quella della consacrazione definitiva nell’olimpo dei grandi, quelli che hanno vinto un titolo mondiale, che è invece sfuggito all’ultima gara sul tracciato di Watkins Glen. Finisce così, con una grande delusione, la stagione 1974 di Clay Regazzoni che vede sfumare la vittoria per problemi alla sua monoposto con il titolo mondiale che finisce al rivale Emerson Fittipaldi.
La stagione 1974 è quella della riscossa Ferrari. Dopo alcune stagioni di grossi problemi all’interno delle squadra, la rossa si presenta al via con una squadra rinnovata. Abbandonato l’impegno con il mondiale prototipi, a Maranello tutte le forze sono concentrate sulle monoposto della massima formula. Al timone tecnico è ritornato Mauro Forghieri, dopo un paio di stagioni passate a studiare nuove soluzioni ed a sperimentare con la Ferrari 312B “Spazzaneve”. Sul fronte piloti continua la rivoluzione con il ritorno di Clay Regazzoni accompagnato dalla giovane promessa Niki Lauda, entrambi provenienti dalla BRM. I due piloti si ambientano subito tra i muri di Maranello: Clay non è certamente una sorpresa, sempre appassionato e pronto a scendere in pista, mentre Lauda si rivela un grande collaudatore, metodico nella preparazione del mezzo ed anche in gara. La Ferrari 312B3 è una vettura nata bene, ha solo bisogno di una messa a punto e l’equipe di Forghieri, con i due piloti, sviluppa in modo positivo la vettura che si dimostra all’altezza di vincere il titolo mondiale. La rivale è la McLaren, con Denny Hulme ed Emerson Fittipaldi. La McLaren M23 è progettata da Gordon Cappuck con l’aiuto di un giovane John Barnard che realizza la monoposto dalla base della M16, la monoposto per le gare Indy.
La Ferrari 312B3 versione 1974, mantiene la stessa denominazione “B3” della monoscocca realizzata nel 1973 sotto la direzione Colombo. La monoposto di Forghieri è una vettura molto diversa dalla precedente, con un profilo piatto e largo derivato dalla 3123B3-Spazzaneve. I radiatori sono laterali, e si distingue per l’alettone anteriore a tutta larghezza e una vistosa presa d’aria sopra il rollbar, una conformazione aerodinamica molto diversa da quasi tutte le altre monoposto strette e alte.
La scelta progettuale di Forghieri si rivela vincente: la nuova Ferrari era in grado di sfruttare meglio l’effetto aerodinamico alla ricerca di maggiore deportanza. Secondo l’ingegnere modenese, l’idea gli era venuta lavorando sul progetto della Ferrari 312P, osservando che la larga e inclinata superficie della carrozzeria della vettura del mondiale marche otteneva una deportanza maggiore della vettura di formula uno. L’abitacolo è posizionato più avanzato rispetto alla vettura precedente, con la pedaliera a ridosso del muso, mentre la monoposto aveva un serbatoio della benzina più capiente, grazie all’aggiunta di un ulteriore vano alle spalle del sedile, che andava ad aggiungersi ai due laterali, bilanciando ulteriormente le masse verso il centro del telaio.
La stagione 1974 inizia con la vittoria di Denny Hulme in Argentina, ma subito si fa notare la Ferrari che arriva seconda con Lauda seguito da Regazzoni. Durante la stagione il pilota austriaco vincerà due gare a Jarama e Zandvoot, mentre Regazzoni sale sul gradino più alto del podio al Nurburgring. La potenzialità della Ferrari si manifesta soprattutto in prova, con Lauda che conquista ben otto pole position e Regazzoni lo segue con quella in Belgio. Il problema della vettura è però l’affidabilità e Lauda è quello che subisce più ritiri, mentre Regazzoni rimane in lizza per il titolo fino all’ultima gara. Il rivale è Emerson Fittipaldi che vince tre Gran Premi ed i due arrivano a Watkins Glen appaiati con i punteggi.
Il brasiliano vince il titolo mondiale nell’ultimo appuntamento stagionale, sulla pista di Watkins Glen, il 6 ottobre 1974, grazie anche ai problemi alla Ferrari di Clay Regazzoni che finisce fuori dalla zona punti. La gara è vinta dalla Brabham di Carlos Reutemann, anche Fittipaldi è quarto e vince il titolo con tre punti di vantaggio sul rivale svizzero. Con quel risultato la McLaren, conquista il suo primo titolo fra i costruttori.
La Ferrari, sconfitta, si prende la rivincita nella stagione successiva con il pilota austriaco, ma Clay Regazzoni non avrà più l’opportunità di scrivere il suo nome nell’albo d’oro dei campioni mondiali.