Published on Settembre 13th, 2024 | by Massimo Campi
0F1 – Norris e l’ultimo metrò.
Di Carlo Baffi
Alla vigilia del Gran Premio dell’Azerbaijan, l’inglese della McLaren-Mercedes è a 62 punti da Verstappen, leader della classifica piloti. Dal team anglo-tedesco assicurano il supporto a Lando in vista del rush finale. Basterà?
Il dopo gara di Monza deve aver segnato una sorta di spartiacque nella scuderia di Woking. Il Team Principal Andrea Stella, aveva dichiarato:” Stiamo lottando contro Max Verstappen, per cui se vogliamo sostenere un pilota, dobbiamo scegliere quello che si trova nella posizione migliore. Un preambolo alla nuova strategia da adottare nell’ultima parte della stagione? Ebbene si, a fronte delle parole rilasciate alla BBC inglese dallo stesso Stella, attraverso le quali ha confermato il supporto a Lando Norris, ma “senza compromettere troppo i nostri principi. Siamo incredibilmente determinati a vincere, ma vogliamo farlo nel modo giusto.” Un concetto (in politichese) che incarna l’etica sportiva con cui la McLaren scende in pista. In primis viene l’interesse della squadra e l’intenzione è sempre quella di non scontentare i piloti. Sempre Stella ha rivelato di aver affrontato la questione con Oscar Piastri, il quale seppur a malincuore (ed è comprensibile) ha risposto con un proverbiale “Obbedisco” di garibaldina memoria. D’accordo, gli ordini di scuderia sono indigesti per ogni pilota, ma a volte si rendono necessari al fine di conseguire grandi traguardi. E la situazione attuale del campionato di F.1 è tale da richiedere la massima coesione all’interno del team papaya. Da tempo la MCL38 è la monoposto di riferimento, competitiva su ogni tipologia di circuito, per contro la diretta avversaria Red Bull è in caduta libera. A Monza la RB20 ha palesato tutti i suoi limiti e confrontandola con la concorrenza è apparsa come quarta forza. Verstappen non vince da sei Gran Premi e fatica perfino a raggiungere il podio. Da qui il nuovo Sos lanciato dall’olandese secondo cui entrambi i campionati non sono più realistici. Il fronte costruttori, con la McLaren che insegue a soli 8 punti, è praticamente una trincea prossima alla capitolazione. Nella graduatoria piloti invece, il tesoretto di Verstappen è di 62 lunghezze, con 8 Gran Premi e 3 Sprint Race da disputare. Senza scordarsi i punti aggiuntivi per chi sigla il giro più veloce. La coperta potrebbe quindi risultare maledettamente corta, qualora non si verifichi un cambio di passo che porti fuori dalle sabbie mobili la vettura anglo-austriaca. Ultimamente “Mad Max” sta correndo in difesa, non si getta più nel corpo a corpo (quello che fa parte del suo Dna) con i rivali. E’ ben conscio dei limiti della RB20 e cerca di arpionare più punti possibili, scansando incidenti con conseguenti “zeri”. I prossimi due round di Baku e Singapore, a distanza di una settimana, celano non poche insidie andando in scena su circuiti cittadini, con i muretti e le barriere che non perdonano. Per il tre volte campione del mondo sarà d’uopo qualificarsi nelle prime posizioni, perché partire nelle retrovie, come a Monza dove è scatto soltanto settimo, significa ritrovarsi nel mucchio selvaggio alla prima curva con tutti i pericoli del caso. Malgrado tutto, finora è riuscito a contenere l’avanzata di Norris, che pur disponendo di un missile ha rosicchiato meno punti del previsto. E qui emerge il tasto dolente relativo al carattere del 24enne britannico. Da un pilota di classe, molto veloce, alla sua sesta stagione in Formula Uno e sulla favoritissima McLaren, ci si aspetterebbe un maggiore mordente ed un bottino più ricco. Se l’anno scorso Lando poteva vincere, ora deve vincere, il che è molto diverso. E’ logico che l’asticella si sia alzata e che la pressione psicologica sia forte, ma sono proprio questi gli elementi che caratterizzano il fuoriclasse, dal campione. Quest’anno, Norris è partito per quattro volte dalla pole e non è mai riuscito a concludere il primo giro al comando. A Monza ha mantenuto la testa dopo la prima variante, salvo poi farsi impiombare da Piastri alla Roggia. Una lotta fratricida che ha favorito il successo della Ferrari con Leclerc ed ha evitato a Verstappen, finito sesto, di perdere troppi punti. Poi, a nostro avviso, ci si è messa pure la McLaren non invertendo le posizioni all’ultimo giro con Norris terzo (autore del giro più rapido) e Piastri secondo. Lunghezze in più per Lando, che a fine anno potrebbero avere il loro peso. Da Baku pare che la musica cambierà, Norris dice di voler dimostrare di essere il migliore in pista e di voler vincere. Anche se in merito agli ordini di scuderia aggiunge:” Qualora Oscar fosse nella condizione di vincere, ritengo giusto che si aggiudichi la gara, ma potrebbe essere lo stesso importante fare il possibile se ci dovessimo trovare in altre posizioni. Una situazione del genere in funzione della classifica – ha proseguito l’inglese – potrebbe giocare a mio sfavore, però sono qui per correre e se un pilota fa un lavoro migliore del mio sta a me lavorare di più per ottenere il massimo. Non intendo togliere il successo ad altri piloti. Non mi piacerebbe vincere un mondiale in questo modo.” L’ennesima prova del suo encomiabile fairplay. Piastri dal canto suo è apparso molto realista, ammettendo che inchinarsi alla ragion di squadra pesa, ma ha poi sottolineato:” Penso che prima di oggi, sarebbe stato eccessivo, ma adesso è il momento propizio per dare una mano al team a conquistare i due titoli.” Detto ciò, la palla torna nelle mani di Norris chiamato a sfoderare gli artigli e mettere nel mirino la corona iridata, più che il premio della bontà. Il sorpasso magistrale che Piastri gli ha rifilato nel “Tempio della Velocità”, va interpretato come un segnale forte e chiaro che il 23enne australiano, al suo secondo anno in F1, ha mandato in mondovisione alla McLaren: della serie, per l’anno prossimo sappiate su chi puntare. Per cui caro Lando: “maximum attack!”, come soleva dire il grande campione degli sterrati Markku Alen. L’occasione di mettere le mani sulla corona mondiale, magari soffiandola in rimonta “all’amico” Verstappen, potrebbe non ricapitare più.