Storia

Published on Settembre 12th, 2024 | by Massimo Campi

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Il ritorno di Lauda – 12 settembre 1976

Primo agosto, dodici settembre 1976, sono passati 43 giorni e la vita di Niki Lauda ha avuto una brusca sterzata, iniziando da quella maledetta curva sulla Nordschleife per arrivare a Monza.

La Ferrari del pilota austriaco esce rovinosamente di strada sul tracciato tedesco, Lauda è estratto in fin di vita con ustioni sul diverse parti del corpo e viene ricoverato in coma. Niki venne prima trasferito su un elicottero militare presso il centro ustionati di Ludwigshafen e successivamente alla clinica di Mannheim dove c’era un reparto specializzato nelle patologie polmonari per cercare di ridurre i danni causati dal fuoco.

Il recupero di Lauda ha quasi del miracoloso, Lauda non era certo intenzionato a gettare la spugna e voleva tornare in pista il più in fretta possibile non solo per difendere la corona iridata, ma per dimostrare a se stesso e a tutti che la sua carriera non era giunta al capolinea.

Dopo soli 38 giorni dallo schianto entrò nell’ufficio di Ferrari a Maranello annunciando che intendeva salire sulla sua rossa per preparare il rientro a Monza. Era martedì 8 settembre ed il Gran Premio d’Italia era in programma 12.

Le ferite sul capo dell’austriaco erano ancora aperte al punto che gli venne realizzato un casco apposito con particolari imbottiture. Una volta calatosi nell’abitacolo della 312T2 a Fiorano, Niki fece qualche passaggio poi tornò ai box giusto il tempo di farsi sistemare le cinture e riprese a girare sfiorando il record della pista. Lauda si sentiva pronto per il Gran Premio d’Italia un ritorno sicuramente molto gradito e la Ferrari schierò tre piloti: Lauda, Regazzoni e Reutemann che aveva sostituito temporaneamente Lauda. Nel venerdì di prove Lauda scese in pista sotto una pioggia battente prendendo nuovamente confidenza con la monoposto.

In gara, dopo aver siglato il 5° tempo in prova, chiuse la gara al 4° posto, recuperando punti preziosi su Hunt ritiratosi al 12esimo passaggio per noie alla sospensione posteriore, ma l’epilogo di quel campionato del mondo sarebbe poi andato in scena all’ultimo gara in Giappone, alle pendici del monte Fuji.

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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