Published on Settembre 7th, 2024 | by Massimo Campi
0GP Italia nella storia: 08 settembre 2019, Charles Leclerc fa volare la rossa
di Carlo Baffi
“Mamma mia!…. grazie a tutti…non ci sono parole, siete i migliori!” Sono le prime battute scambiate tra Charles Leclerc e Mattia Binotto, in Team Principal della Ferrari, nel colloquio via radio. Una gioia incontenibile quella del giovane monegasco al suo secondo successo in F.1, dopo quello ottenuto in Belgio, appena sette giorni prima. Questa vittoria ha però un sapore speciale, perché è andata in scena a Monza in casa del Cavallino, ed è dieci volte più emozionante di quella di Spa, come ha dichiarato il ferrarista intervistato da Martin Brundle in parco chiuso, appena uscito dalla vettura. Un bis in tutti i sensi quello di Leclerc, partito ancora dalla pole e rimasto sempre al comando. Un secondo trionfo che rompe temporaneamente l’egemonia della Mercedes che dura dal 2014, anno in cui ebbe inizio l’era turbo ibrida, una tecnologia in cui la Stella a tre Punte era all’avanguardia da tempo. Il Mondiale 2019 è praticamente senza storia, essendo arrivato a Monza (14° round dei 21 previsti) con Lewis Hamilton in veste di dominatore assoluto dall’alto dei suoi 268 punti, contro i 203 del suo compagno Valtteri Bottas ed i 181 dell’avversario più vicino, il ruvido Max Verstappen della Red Bull. Quest’ultimo è considerato da molti il potenziale nuovo astro nascente del Circus, ed è già un personaggio al punto che il famoso costruttore svizzero di orologi Tag-Heuer, suo sponsor, gli ha dedicato un’edizione speciale di un esemplare a cui il 21enne olandese ha contribuito nell’ideazione del design. I piloti Ferrari sono al 4° e 5° posto: Vettel a 169 e Leclerc 157. Il Cavallino figura invece come seconda forza sul fronte costruttori, a 145 lunghezze dalla Mercedes ed il successo tra i boschi delle Ardenne, primo dell’anno ha rilanciato le ambizioni soprattutto in chiave futura. E poi c’è sempre la motivazione di battere i primi della classe davanti ai tanti fans accorsi a Monza. Nei giorni che precedono la gara, la Ferrari fa quadrato a partire dai piloti che mettono da parte gli egoismi eccessivi e con il 4 volte iridato Sebastian Vettel (13 anni in F.1) che spende belle parole nei confronti del giovane compagno alla sua prima stagione a Maranello (2^ in F.1):” Mi piace la sfida fra di noi, vogliamo superarci. A Spa non mi sono divertito perché sono stato battuto, ma da qui in poi il confronto continua e Monza non è l’ultima occasione. Charles va forte e riesce a gestire certe situazioni in modo maturo, è molto onesto e non ci nascondiamo nulla. Voglio riportare al vertice la Ferrari – prosegue il tedesco – dobbiamo lavorare insieme e non farci la guerra.” E le prime gioie, per il Cavallino ed i suoi tifosi arrivano già dalle qualifiche che vedono Leclerc protagonista già in Q1, in cui viene a mancare uno dei possibili protagonisti, Verstappen. L’olandese sceso in battaglia in ritardo, è vittima di una bandiera rossa causata da Perez fermo al Curvone. Ripartita la sessione, Max si lancia alla ricerca della prestazione, ma questa volta è fermato dalla sua power unit Honda:” No power” è l’eloquente messaggio che lancia via radio, prima di abbandonare la scena. Una doccia fredda per la Red Bull, che vedrà il suo pilota di punta partire ultimo. In Q2 è un testa a testa tra Leclerc ed Hamilton che all’ultimo piazza la zampata vincente. E’ il preludio alla battaglia della Q3, in cui Ferrari e Mercedes entrano in pista davanti a tutti. Vettel, dopo un lungo in 1^ variante, segna il miglior tempo in 1’19”457, ma viene freddato subito dal “Principino” con 1’19”300 ed Hamilton con 1’19”346. Nel frattempo però Raikkonen va fuori in Parabolica e provoca una nuova interruzione con la graduatoria che vede Leclerc primo, poi Hamilton, Bottas (classificato grazie ad un tempo ottenuto pochi secondi prima della neutralizzazione della sessione), Vettel, Ricciardo, Hulkenberg e Sainz. A meno di due minuti dalla bandiera a scacchi si ricomincia, ma ecco il colpo di scena. La Renault di Hulkenberg arriva lunga in prima variante e continua lentamente. Al tedesco si accoda Stroll e si forma un ingorgo. Nessuno dei piloti se la sente di lanciarsi per paura di tirare la scia agli avversari e così tutti avanzano in processione, una sorta di melina in attesa del fischio finale mentre il tempo scorre veloce. Cala la bandiera a scacchi e la classifica non cambia. Uno spettacolo poco edificante, soprattutto per chi ha pagato profumatamente il biglietto. Leclerc si gode così la sua seconda partenza al palo, Hamilton è dietro, a seguire Bottas e Vettel. Non mancano le polemiche e Seb non ci sta, da una parte si sente beffato e forse dall’altra inizia a soffrire la concorrenza di Charles:” Non abbiamo fatto quello che avevamo pianificato di fare – sbotta il tedesco – Sainz non c’entra nulla. E’ inutile che Leclerc si sia messo davanti così tardi doveva farlo prima. Ho quindi dovuto fare tutto da solo e non avevo la scia e questa è la differenza tra fare e non fare la pole qui.” Un “malinteso” ammesso anche dallo stesso Leclerc.” L’accordo era che nel primo tentativo io avrei dovuto sfruttare la scia e nel secondo Seb lo avrebbe fatto con me.” Così Binotto seppur felice per la pole, è costretto a fare il pompiere:” Sono molto dispiaciuto per Sebastian. Era molto veloce, ma senza la scia perdi 4 decimi. Capisco la sua delusione. Le cose non sono andate come stabilito e dovremo chiarirci.” Una situazione che curiosamente riportava alla memoria il pasticcio in qualifica che beffò Vettel l’anno prima, quando venne mandato in pista davanti al compagno Raikkonen senza poter sfruttare la scia del finnico e ciò la mandò letteralmente in bestia. Dunque un epilogo anomalo che induce la direzione gara a mettere sotto investigazione tutti i tempi realizzati. Alla fine però tutto si risolverà con una reprimenda nei confronti dei piloti approdati in Q3 e la griglia viene confermata. La mattina di domenica si apre con un violento acquazzone che fa abbassare la temperatura, ma con la ricomparsa del sole l’asfalto andrà asciugandosi rapidamente. Allo spegnimento del semaforo, Leclerc scatta in testa seguito da Hamilton che resiste all’assalto di Bottas in prima variante. Segue Hulkenberg che ha la meglio su Vettel alla Roggia. Verstappen partito dal fondo col coltello tra i denti entra in contatto con Perez, rimettendoci l’ala: gioco forza rientra ai box per sostituirla e passa alle gomme soft. Nel frattempo Vettel si ripiglia la quarta piazza e dietro di lui s’accende una lotta tra Hulkenberg e Ricciardo. Al 7° giro, il tedesco della rossa conferma il suo nervosismo, forse dovuto alla frustrazione patita 24ore prima. Nell’affrontare la variante Ascari finisce in testa coda e nel rientrare colpisce leggermente l’accorrente Stroll provocando una reazione a catena in stile autostrada con Gasly che per schivare la Racing Point del canadese prende la via della ghiaia. Sia Vettel che Stroll finiscono sotto investigazione e si beccano un’inevitabile penalty. Idem per Verstappen dopo il contatto in partenza. La sanzione risulterà particolarmente onerosa per Vettel che rientra in pista 19°. La gara prosegue con Leclerc sempre davanti ad Hamilton, Bottas, Ricciardo, Hulkenberg, Sainz, Albon ed il nostro Giovinazzi in settima posizione. Al 20° dei 53 giri previsti, la Mercedes si gioca la carta dell’undercut facendo rientrare Hamilton che passa dalle soft alle medie, facendolo rientrare 5°. E’ poi la volta del capofila Leclerc, che monta le gomme dure e riparte davanti al leader del mondiale. E’ l’inizio di un duello avvincente, mentre il nuovo leader è Bottas, rimasto in pista. Alla 22^ tornata entrambi superano Hulkenberg (3°) alla Parabolica e transitano vicini sul rettilineo. Hamilton fiuta la sua preda e passato il curvone lancia il suo affondo. Per nulla intimidito il giovane ferrarista resiste costringendo il Campione del Mondo ad andare lungo alla Roggia. La reazione dell’inglese non si fa attendere e via radio sottolinea la condotta del rivale che non gli ha dato spazio. Passato Ricciardo, Leclerc ed Hamilton si ritrovavano rispettivamente in 2^ e 3^ posizione dietro a Bottas, che farà la sua sosta al 28° giro montando le medie. Nel frattempo la McLaren di Sainz si blocca sul lato destro del rettilineo complice una gomma fissata male nella sosta: si entra in regime di Virtual Safety Car. Alla bandiera verde, Hamilton si mette a caccia della SF90 recuperando velocemente terreno. E’ il passaggio 36 quando pressato dal britannico, Leclerc tagliava la prima chicane mantenendo la testa e sul successivo attacco di Hamilton alla curva grande si difende muovendosi all’esterno. Una manovra molto al limite, quella del monegasco, anzi dubbia se vogliamo dirla tutta. Ma dalla direzione gara non arriva alcuna reazione. Da qui la domanda: ma le chicane debbono essere percorse, o è possibile tagliarle? Mah, bel dilemma… Lewis comunque non demorde cerca di riportarsi sotto e mettere nuovamente pressione su Charles, ma al 42° giro, incappa anch’egli in un lungo in prima variante e deve cedere il secondo posto a Bottas. Siamo alle battute finali, con il finlandese lanciato all’inseguimento della Rossa numero 16. Via radio dal box Mercedes spronano Valtteri dicendogli che è la sua vittoria. A tre tornate dal termine, Leclerc commette un leggero sbaglio alla Roggia ed il suo distacco da Bottas scende sotto il secondo. Una situazione che inizia a tenere col fiato sospeso i tifosi del Cavallino, ma che rientra nella normalità quando il driver della Mercedes n°44 è protagonista di uno sbaglio in 1^ variante (un punto decisamente nevralgico per tutti) e Leclerc può così tirare un sospiro di sollievo. Hamilton intanto, sicuro terzo, rientra ai box per montare le gomme fresche che gli consentiranno di aggiudicarsi il giro più veloce e ottenere il punto addizionale. Il 90° Gran Premio d’Italia va quindi in archivio con l’ultimo passaggio di Leclerc salutato dall’entusiasmo del popolo della Rossa. Alle sue spalle chiudono Bottas, Hamilton, Ricciardo, Hulkenberg, Albon, Perez, Verstappen, Giovinazzi e Norris a chiudere la top-ten. L’ultima vittoria di una Ferrari a Monza risaliva al 12 settembre del 2010. Allora a vincere fu Fernando Alonso davanti alla McLaren-Mercedes di Button ed al compagno Felipe Massa. Sotto il podio la marea rossa che ha invaso festante la pista è tutta per il nuovo Re che si gode un’atmosfera che resterà indelebile nella sua mente. “Che gara – confessa Charles – vincere qui è un sogno. Lo era già stato a Spa, ma per le emozioni questa ne vale dieci di più. Non ho parole. Ho cominciato a capire che potevo farcela a due giri dalla fine, perché sapevo che Bottas era rimasto indietro. E poi vedevo che in tribuna tutti saltavano e si sbracciano. Al che mi sono imposto di restare concentrato, ma era difficile restare insensibile a quanto ti accadeva intorno.” Il monegasco torna anche sulle qualifiche perché Binotto lo ha perdonato via radio:” Ma l’ha detto per scherzo. Le cose sono state viste in modo sbagliato. Non ho fatto niente di male, non è stata colpa mia.” E quando gli chiedono del duello coriaceo con Hamilton risponde:” Sono contento che ci abbiano lasciato correre così.” Anche Hamilton, complimentatosi col vincitore in parco chiuso, dice la sua sull’accaduto:” Abbiamo rischiato l’incidente un paio di volte. Lui non mi ha lasciato spazio e se è così che funziona, allora da qui in avanti farò anch’io così. So come combatterò da qui in avanti.” E poi aggiunge polemico:” Il fatto è che in diverse occasioni sono corrisposte decisioni differenti allo stesso trattamento. L’anno scorso a Monza, Verstappen s’è preso 5” di penalità per una manovra simile. Secondo me, oggi i commissari si sono svegliati male.” Più sarcastico il Team Boss Mercedes, Toto Wolff:” Dare 5” di penalty a Leclerc a Monza, avrebbe significato andare a casa scortato dalla polizia.” Archiviata Monza, la Ferrari avrebbe centrato un altro successo stagionale due settimane dopo sul cittadino di Singapore. Il successo fu appannaggio di Vettel davanti a Leclerc che completò una formidabile doppietta. A fine anno la Ferrari si piazzerà seconda tra i costruttori, malgrado la distanza siderale dalle Frecce d’Argento. La consacrazione iridata di Lewis Hamilton avrà luogo il 3 novembre sull’impegnativo circuito di Austin sede del G.P. Usa, in cui il britannico (2° alle spalle di Bottas), verrà incoronato Campione per la sesta volta. Per lui il record di sette titoli detenuto da Michael Schumacher non era più una missione impossibile