Published on Settembre 1st, 2024 | by Massimo Campi
01999 GP Italia nella storia: 12 settembre 1999, vince la Jordan con Frentzen
Di Carlo Baffi
La 70esima edizione del Gran Premio d’Italia è entrata nella storia per il suo epilogo imprevisto e per certi versi crudele. Un risultato decisamente impronosticabile alla vigilia, ma è risaputo che “il Tempio della Velocità” ha spesso regalato sorprese clamorose, con il superfavorito cornuto e mazziato. Siamo nella stagione 1999 dominata dal dualismo tra Ferrari e McLaren-Mercedes, così come l’anno prima, ma ora lo scenario è differente. Dai primi di luglio il Cavallino ha perso la sua punta di diamante, Michael Schumacher. Il tedesco, rimasto vittima di un tremendo schianto subito dopo il via del Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, deve rinunciare a parecchie gare, viene sostituito dal finnico Mika Salo ed i gradi di capitano passano sulle spalle dell’irlandese Eddie Irvine. Una situazione che favorisce non poco la McLaren, che si presenta a Monza decisamente accreditata per il successo grazie ai lunghi rettilinei sui quali la MP4/14 può scaricare tutta la potenza del V10 Mercedes. Fin dalle libere Mika Hakkinen, il campione del mondo in carica, risulta imprendibile ed il sabato sigla la pole position (11^ della stagione) con il tempo di 1’22”432 alla media record di 251,989 km/h. Precede Heinz-Harald Frentzen sulla Jordan Mugen-Honda, un’auto in crescita. Le Rosse invece non brillano, rimediano il sesto posto con Salo e l’ottavo con Irvine. Un po’ poco per chi lotta per il titolo. Così il 12 settembre quando le monoposto si schierano sulla griglia sono in molti a pensare che sta per prendere il via una corsa dall’esito praticamente scontato. Allo spegnimento dei semafori, Hakkinen scatta alla grande ed in poco tempo si ritrova a fare la lepre; presupposti di una marcia trionfale? Non proprio. Quando “il finlandese volante” inizia il suo 30° giro, piomba in prima variante frena, ma sbaglia banalmente a scalare la marcia: ha inserito la prima anziché la seconda! Un errore clamoroso che causa il bloccaggio delle ruote facendo intraversare il posteriore della MP4/14. Di colpo la sua Freccia d’Argento si ritrova nella via di fuga, fermo a pochi centimetri dal guard-rail. Un ko salutato poco sportivamente dall’esultanza dei tanti ferraristi assiepati sulle tribune vicine. Il finlandese stizzito, getta il volante oltre l’abitacolo ed una volta fuori dall’auto è colto da una crisi isterica. Dapprima scaglia rabbiosamente i guanti a terra e poi mentre ritorna ai box, continuamente deriso dai tifosi, scoppia in lacrime. La scena scovata dalle telecamere viene diffusa in mondo visione. Immagini impietose immortalate anche dagli scatti di Ercole Colombo, storico fotografo del Circus, che trovatosi in quel punto del tracciato si presterà ad accompagnare Hakkinen nel paddock. A 23 tornate dalla fine, Frentzen si ritrova così al comando e taglia vittoriosamente il traguardo. Alle sue spalle si classifica Ralf Schumacher sulla Williams-Supertec autore del giro più veloce davanti al ferrarista Mika Salo, che da Silverstone ha rimpiazzato Schumi. Per il 32enne driver tedesco della Jordan si tratta del terzo successo in carriera, secondo nel ’99. Pur euforico per l’inatteso successo ammetterà onestamente nel dopo gara:” Non ho avuto problemi particolari, ma senza l’incidente di Mika non ci sarebbe stata storia. Ho cercato di ridurre il distacco, ma non c’era proprio nulla da fare era più veloce. Nel finale sono stato attento ad evitare gli errori – proseguì Frentzen – con Eddie Jordan che non ha cessato di incitarmi via radio.” Un risultato importante che avrebbe lanciato Heinz-Harald come terzo incomodo nella corsa al titolo. A tal proposito fu curioso il commento del vulcanico patron della scuderia vincitrice riservato al suo pilota:” Mi dispiace caro Heinz, ma continuo a puntare tanti soldi sulla vittoria finale di Hakkinen. Gli affari sono affari…” Ed il manager irlandese non si sarebbe sbagliato. Sebbene Irvine grazie al punto guadagnato per il sesto posto di Monza, raggiunse Hakkinen in testa alla classifica piloti, non avrebbe mai messo le mani sulla corona iridata. Neppure il ritorno in pista di Schumacher dal penultimo round stagionale diede una mano ad Eddie. A Suzuka, in Giappone, il finlandese della McLaren avrebbe bissato il trionfo mondiale del 1998 cancellando l’incubo vissuto a Monza. Frentzen invece si classificò al terzo posto, solo nel ’97 era riuscito a far meglio con la Williams, chiudendo secondo alle spalle del compagno Jacques Villeneuve complice la squalifica di Michael Schumacher per l’urto contro il canadese figlio d’arte a Jerez. Successivamente Heinz Harald avrebbe proseguito la sua carriera nel Circus con Prost e Arrows, per chiudere nel 2003 alla corte di Peter Sauber. Si trattava di un ritorno alle origini dal momento che il team elvetico l’aveva proiettato nel mondiale Sport Prototipi e poi in F.1 nel ’94. Prima di lasciare definitivamente l’attività agonistica, il teutonico si cimentò anche nel campionato DTM per poi ritirarsi definitivamente al termine del 2006.