Formula 1

Published on Agosto 9th, 2024 | by Massimo Campi

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Red Bull – Horner, il caso è chiuso.

 

Di Carlo Baffi

La Red Bull ha reso noto ufficialmente che l’appello contro il suo Team Principal è stato respinto. Di conseguenza si pone fine alla vicenda che ha tenuto banco per mesi in Formula Uno.

Erano i primi giorni di febbraio, quando un giornale olandese scrisse che Christian Horner, team boss della Red Bull, era accusato di comportamenti inappropriati nei confronti di una sua dipendente. Una notizia che inizialmente pareva un gossip da ballatoio, che però in breve tempo dilagò in un vero e proprio scandalo: il sex-gate come fu definito. Un terremoto che avrebbe causato danni impensabili, destinato a minare per sempre i rapporti interni della scuderia anglo-austriaca, influendo notevolmente sulle prestazioni sportive. La Red Bull provvide subito a svolgere un’indagine interna affidata ad un avvocato indipendente, che dopo otto settimane portò ad una prima assoluzione dell’imputato ed alla sospensione dell’accusatrice. Questa però si riservò il diritto di presentare un appello, che dopo ulteriori indagini è stato bocciato. La Red Bull ha provveduto quindi a diramare un nuovo comunicato stampa in cui si afferma:” All’inizio di quest’anno è stato esaminato un reclamo presentato contro Christian Horner. Tale reclamo è stato trattato attraverso le procedure apposite, nominando un consulente legale indipendente che ha respinto questo reclamo. Il denunciante ha esercitato il diritto d’appello, poi portato avanti da un altro avvocato indipendente. Tutte le fasi del processo si sono ora concluse, con un esito finale: l’appello non è stato accolto. Le conclusioni del legale – prosegue l’annuncio – sono state accettate e adottate da Red Bull. Il processo interno si è così concluso e l’azienda, nel rispetto della privacy di tutti i suoi dipendenti, non rilascerà ulteriori dichiarazioni pubbliche. Red Bull si impegna a continuare a rispettare i più alti standard sul posto di lavoro”.

Cala dunque il sipario su una vicenda squallida che però ha lasciato molte scorie a Milton Keynes, anzi pare che abbia rotto quella perfetta macchina da guerra che aveva dominato le ultime edizioni del mondiale di F.1. Horner ne esce scagionato, ma il suo team perde i pezzi. La faida interna scatenatasi, ha portato all’addio di Adrian Newey il genio dell’aerodinamica che con ogni probabilità si trasferirà in quel di Silverstone all’Aston Martin, dopo aver ceduto alla corte serrata di Lawrence Stroll. Helmut Marko, eminenza grigia del team e rivale di Horner pare un separato in casa. Ma c’è di più. Al manager austriaco è legato da un cordone ombelicale Max Verstappen, il tre volte iridato, nonché punta di diamante della scuderia. L’olandese non è sereno, per di più è caricato a palla dal padre Jos, dichiaratamente nemico di Horner e che desidererebbe per il figlio un futuro più sicuro e competitivo: la Mercedes s’è fatta avanti ed ultimamente, a detta di radio-paddock, si sarebbe aggiunta anche l’Aston Martin. Per contro la Red Bull ha blindato l’orange con clausole onerose, ma il rischio è che questa situazione aumenti ulteriormente la tensione in un momento molto delicato. La crisi di risultati che sta patendo la RB20, una monoposto tanto estrema quanto scorbuticac, sta costringendo Verstappen a metterci spesso una pezza per fronteggiare le emergenti McLaren e Mercedes. Affermare che il mondiale piloti sia a rischio per “Mad Max” ci pare eccessivo, ma non scordiamoci che c’è da affrontare tutto il girone di ritorno e che eventuali battute a vuoto (i cosiddetti “zeri”), non sono permesse. Per la Red Bull non solo è vietato sbagliare, ma è pure obbligatorio crescere e tornare ad essere più competitiva.

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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