Formula 1

Published on Luglio 31st, 2024 | by Massimo Campi

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 F1 Spa 2024: Russell squalificato, trionfa Hamilton!

 

Di Carlo Baffi

Coda clamorosa nel G.P. del Belgio che cancella la doppietta Mercedes. La W15 del vincitore Russell è risultata sottopeso di 1,5 kg, da qui l’inevitabile esclusione dalla gara, che fa salire l’eptacampione sul gradino più alto del podio. Piastri è secondo su una McLaren sempre competitiva. Ferrari terza con il poleman Leclerc e sesta con Sainz. Verstappen, partito 11° per la sostituzione della power unit, ha chiuso quarto su una Red Bull in affanno, come al solito.

Il responso della pista aveva sorpreso tutti, forse anche i tecnici della Mercedes che avevano sposato la genialata di George Russell che (come per sua stessa ammissione) nel vedere che i suoi avversari non guadagnavano con la mescola nuova, ha azzardato la soluzione di una sola sosta. Ovvie le celebrazioni a gran voce per lo splendido trionfo, poi la doccia fredda. Nel corso delle verifiche di fine gara, l’auto numero 63 è risultata più leggera di un chilo e mezzo, infrangendo così l’Art. 4.1, secondo cui la vettura a secco deve pesare 798 kg. Un’irregolarità che Joe Bauer ha comunicato al collegio dei commissari. Da qui è partita l’investigazione che dopo qualche ora s’è tramutata in squalifica. Non osiamo immaginare lo stato d’animo di George, che paga un’infrazione grave ed imperdonabile da parte del team di Brackley e che offusca una domenica perfetta. Hamilton si ritrova così in tasca la seconda vittoria in un mese (105^ in carriera) e gli toglie quel broncio visto in mondovisione quando si è tolto il casco in parco chiuso. Malgrado le congratulazioni rivolte al compagno era tangibile il suo malumore, sottolineato anche nelle sue dichiarazioni ai microfoni degli inviati di Sky:” …ho detto via radio che le mie gomme erano molto buone, ma il team mi ha richiamato per la seconda sosta.” Guadagna una posizione Oscar Piastri, secondo nonostante un errore al pit-stop, ma grazie al gran passo gara della McLaren-Mercedes, è piombato nel finale a ridosso delle due “Frecce d’Argento” facendo loro vedere i sorci verdi. Ritrova il podio Charles Leclerc protagonista di un acuto il sabato con una pole strepitosa e che in gara ha cercato di difendersi come a potuto, lasciandosi alle spalle niente meno che il tre volte iridato Max Verstappen, mai domo e affamato di punti.

Leggerezza – C’è poco da dire di fronte ai numeri ed al mancato rispetto dei regolamenti. Per Russell e la Mercedes è un colpo basso e se ne esce da Spa con la coda tra le gambe. Intendiamoci non siamo a davanti ad una condotta dolosa, bensì ad un errore che ti espone al pubblico ludibrio. Resta il fatto però, che al 26enne di King’s Lynn va il merito per aver intuito il potenziale delle Pirelli Hard ed aver avuto il coraggio di giocarsi il jolly alla faccia di quanto suggerivano i computer, a detta dei i quali il degrado sarebbe stato impietoso. Invece George, partito sesto è stato il primo a fermarsi e ad andare avanti per 34 giri con le stesse coperture e con tempi di tutto rispetto. La Mercedes si consola (molto in parte) con la vittoria di Hamilton, che conferma la definitiva resurrezione della W15. Lewis ha ritrovato quella motivazione smarrita nei due anni di crisi e malgrado l’età ed i tanti trofei in bacheca è il cannibale di sempre. Il sette volte campione ha dettato legge sin dal via quando dalla terza piazza (con la gomma dura) ha avuto subito la meglio su Perez. Il messicano ha cercato di mostrare timidamente i muscoli, ma nel vedere la replica del britannico s’è tolto di mezzo. Poi è stata la volta di Leclerc, impallinato al 3° dei 44 giri in fondo al velocissimo rettilineo del Kemmel. Lewis ha guidato davanti sino alla tornata 12, dopodichè è rientrato insieme a Piastri e Perez per la sosta, montando le Hard come gli altri due. Prima di loro avevano effettuato il pit-stop Verstappen e Russell. Rientrato sesto, Hamilton ha proseguito col suo ottimo ritmo riportandosi nelle posizioni di vertice e ritornando leader al 21° passaggio mentre Sainz tornava ai box. Cinque giri dopo, veniva richiamato per il secondo cambio gomme a differenza di Russell che restava in fuori. Era la chiave di volta della corsa! Dopo la nuova girandola di soste, “Hammertime” risaliva secondo e senza demordere s’è lanciato all’inseguimento della W15 gemella finendo nei suoi scarichi ed in zona DRS a tre tornate dal termine. Malgrado viaggiasse più veloce di Russell, Hamilton non trovava lo spunto per beffare il compagno-rivale, nonostante la presenza sempre più incombente della minaccia di Piastri alle sue spalle. Doveva così accettare la piazza d’onore che da li a poco sarebbe mutata in vittoria. Non pensiamo che Hamilton abbia festeggiato questo successo maturato a tavolino, non è nel suo stile, però incassa 25 punti che lo issano al 6° posto in classifica a quota 150, chiudendo al meglio la sua prima parte di campionato. Un paio di mesi fa chi avrebbe mai pensato di trovare “King Lewis” in questa posizione? Discorso valido anche per la Mercedes, quarta tra i costruttori a 79 lunghezze dalla Ferrari. Ma a fronte di quanto emerso dalla trasferta belga la “Stella a Tre Punte” è attualmente la seconda forza dopo la McLaren e le prospettive di miglioramento sono parecchie. Dopo un venerdì nero in cui era stato utilizzato un nuovo fondo, i tecnici di Brackley hanno fatto marcia indietro ed hanno rimontato quello vecchio, fornendo una prova di grande reattività.

Si può fare di più – Il potenziale è sempre elevato, ma ancora una volta la McLaren incassa un bottino al di sotto delle aspettative. Nelle libere disturbate dal maltempo, le MCL38 si sono messe in evidenza, poi in qualifica non hanno piazzato la zampata vincente risultando solo 4^ e 5^, rispettivamente con Norris e Piastri (divisi soltanto da 46 millesimi). La ragione andava ricercata nella configurazione più scarica, confidando nel meteo che per la gara prevedeva pista asciutta. Una scelta azzeccata, peccato che sin dallo start uno dei due driver si sia complicato la vita. Costui non poteva che essere Lando Norris, il quale è andato largo alla Source finendo in parte sulla ghiaia e perdendo di fatto tre posizioni, da 4° a 7°. Purtroppo per lui, da li in poi non sarebbe più stato in grado di lottare per le posizioni di testa, concludendo quinto. Eloquente il suo mea-culpa a motori spenti:” Nel cercare di tenermi fuori dai guai per non essere colpito, sono andato fuori pista da solo. Nelle ultime gare, ho perso molti punti per motivi stupidi, quali partenze sbagliate ed errori vari. Il team sta facendo un lavoro straordinario e ciò mi rende felice. Spero di poter tornare più forte.” Il 25enne pilota inglese sta indubbiamente attraversando un momento difficile, da cui solo lui può uscirne. E’ una questione mentale, un circolo vizioso che deve spezzare, magari riassaporando il piacere di correre, la passione che ha fatto di lui un professionista quotato e che dalle sue recenti espressioni pare abbia smarrito. Ma cos’ha innescato questa spirale negativa. Che dopo Miami, si sia illuso di poter dare l’assalto al titolo piloti nel vedere la Red Bull perdere colpi? In effetti Lando dichiarò di puntare al titolo, ma così facendo s’è alzata l’asticella. Da qui un ulteriore quesito: che non sia ancora psicologicamente pronto per affrontare certe sfide? Di sicuro il team di Zak Brown dovrà dargli una grossa mano per recuperarlo. Il suo apporto è fondamentale nella rincorsa al mondiale costruttori. Un traguardo sempre più alla portata visti i 42 punti da recuperare alla Red Bull. Per un Norris down, c’è un Oscar Piastri che sta diventando la punta di diamante della McLaren e forse anche questo sta alimentando i fantasmi di Lando, allergico alla presenza di questo brutto cliente. L’australiano, vincitore in Ungheria, paga ancora qualche sbavatura. Al giro 30 (2° pit-stop) è arrivato troppo lungo creando un certo scompiglio, fortuna sua che il meccanico addetto all’anteriore sinistra abbia avuto la freddezza di non spostarsi col bolide sopraggiunto ad 80 km/h. Un’imprecisione costata 2 secondi che, col senno di poi, gli sarebbero stati preziosissimi nella caccia alle Mercedes. Detto ciò Oscar è in ascesa. La seconda piazza lo proietta al 4° posto in classifica, a sole 10 lunghezze da Leclerc e 32 da Norris.

Forza e coraggio! – Il terzo posto di Charles Leclerc non deve illudere ed a confermarlo sono le parole del monegasco a fine gara:” Ci aspettavamo McLaren e Red Bull, invece è spuntata la Mercedes. Se i primi tre cambiano, noi restiamo sempre al nostro posto (4^ forza ndr.).” Il monegasco sottolinea l’aspetto positivo nell’aver respinto gli assalti di Norris e Verstappen; riguardo a quest’ultimo bella la sua difesa nel finale. Ma poi conclude:” Puoi adottare diverse tattiche, ma perdiamo sempre posizioni perché non siamo abbastanza veloci.” Eppure il “Principino” era stato di parola alla vigilia del weekend, affermando che terminati gli esperimenti per comprendere le cause del bouncing era giunto il momento di migliorare le prestazioni, per poi essere pronti ad introdurre nuovi sviluppi dopo la pausa estiva. In una sessione di qualifica bagnata, Leclerc otteneva un po’ a sorpresa il secondo miglior crono (seppur a mezzo secondo da Verstappen) utilizzando un treno di Intermedie nuove e con l’arretramento dell’olandese per aver smarcato una nuova power-unit, si aggiudicava la 25^ pole position in carriera. Risultato che infondeva ottimismo nel team anche per via della buona gestione delle Pirelli. In gara però certe speranze sono andate deluse, anche se rispetto ai G.P. passati la SF-24 è parsa più efficace chiudendo ad 8” dal vincitore. Carlos Sainz invece, sposando una strategia diversa scattando con le Hard, si era ritrovato perfino in testa dopo le soste, ma rientrato per il secondo pit è finito settimo. Il madrileno ha comunque catalizzato l’interesse dei media nella giornata di lunedì con l’ufficialità del suo passaggio alla Williams nella stagione 2025 al posto di Logan Sargeant. Fa un po’ specie che un pilota del suo calibro abbia optato per una nobile decaduta che da tempo staziona nelle zone basse della classifica. Per la verità, dal momento in cui Sainz era finito sul mercato (parliamo del febbraio scorso quando Hamilton aveva firmato per la Ferrari) team del calibro di Mercedes, Aston Martin, Renault e Red Bull avevano sondato il terreno, ma alla fine l’ha spuntata la compagine fondata da Sir Frank. Proprio a Spa, il team principal di Grove James Vowles aveva dichiarato che le probabilità di ingaggiare il ferrarista superavano il 50% e tutto ha trovato conferma nelle ore successive. A convincere l’iberico sarebbe stato un lauto compenso (pare di una decina di milioni di Euro a stagione) ed una clausola inserita nell’accordo di un anno che gli permetterebbe di lasciare la scuderia britannica a fronte di un’offerta proveniente da un top team. Ma torniamo a Maranello. Il Team Principal, Frederic Vasseur, guarda al bicchiere mezzo pieno ed afferma:” La SF-24 ha ben figurato, le soluzioni per eliminare i saltellamenti funzionano e stiamo lavorando come pazzi per introdurre nuovi aggiornamenti in Olanda”, il prossimo appuntamento in programma il 25 agosto. Presente a Spa anche il Presidente John Elkann che nel pregara si è incontrato con Hamilton. Lewis sarà sicuramente un valore aggiunto mica da ridire, a patto che gli venga messa a disposizione una monoposto più evoluta e competitiva di quella attuale.

Catenaccio – La Red Bull vista venerdì e sabato, ci ha fatto tornare alla mente quell’astronave che fino a poco tempo fa non temeva rivali. Verstappen era indiavolato al punto che in qualifica rifilava mezzo secondo a Leclerc. Perez era addirittura terzo e con l’arretramento di “Mad Max” sarebbe partito in prima fila (evento storico). Ricordiamoci però che quelle prestazioni monstre erano figlie dell’assetto scelto per la pista bagnata in modo da consentire al Campione del Mondo di perdere meno posizioni possibili in griglia, complice il penalty. Con il sole, le condizioni sono mutate radicalmente e la gara s’è rivelata più complicata del previsto. Verstappen è partito a fionda ed in due passaggi da 11° era già 8°, poi il gioco s’è fatto duro anche per uno come lui. Le sue rimonte furiose targate 2022 (da 14° a 1° in 12 giri) e 2023 (vinse partendo 6°) sempre a Spa, sono solo uno sbiadito ricordo. La sua RB20 non lo può più aiutare ed ecco che riesce a passare Norris solo grazie all’undercut, ma poi non riesce ad entrare nella zona DRS di Leclerc nelle battute conclusive. Verstappen, che a differenza dell’Hungaroring non ha dato segno d’insofferenza anche se non vince da quattro G.P., era ben conscio delle difficoltà, anche se forse sperava in un piazzamento migliore. Nel suo commento a fine gara ha però ammesso di aver cercato di limitare i danni ed in ottica campionato gli va bene esser arrivato 4° da 11°. In effetti ha guadagnato altri 2 punti sul suo diretto contendente Norris, che ora ha un gap di 78 lunghezze. Un margine considerevole per essere al giro di boa, a patto che da qui in avanti non incappi in qualche ritiro. E’ invece allarme per il titolo costruttori con la McLaren sempre più vicina. E’ svanita la speranza di avere un concreto aiuto da Sergio Perez, che malgrado la partenza in prima fila ha fatto il gambero. Da qui l’urgenza di schierare un driver che porti fieno in cascina. Radio-box parla insistentemente di Daniel Ricciardo, attualmente in forza alla sorella minore Racing Bulls e che piace tanto al team boss Chris Horner. Circa il futuro del messicano, le speranze di rivederlo a bordo di una RB20 a Zandvoort sono ridotte al lumicino. Se sabato, dopo le incoraggianti qualifiche, Horner aveva affermato che il futuro di “Checo” dipendeva dal pilota stesso, il giorno dopo Helmuth Marko ha rilasciato un commento poco rassicurante:” Sergio aveva l’opportunità di portare a casa un buon risultato partendo dal secondo posto e sfortunatamente non c’è riuscito. In particolare nell’ultimo stint dove è completamente crollato. Per noi la situazione è tale – ha spiegato l’eminenza grigia dei “bibitari” – che dovremo valutare anche il quadro generale del 2025. Abbiamo un certo numero di piloti ed una filosofia da seguire. Ogni risultato è importante per Sergio ed il 7° posto raggiunto dalla 2^ posizione in griglia, non è certo quello che ci aspettavamo.” Più chiaro di così. E non è detto nemmeno che ci sia un avvicendamento con Ricciardo. Tra le varie ipotesi ci sarebbe quella in cui l’australiano venga sostituito con il neozelandese Liam Lawson, attuale terzo pilota della Racing Bulls.

Bingo! –  Il finale palpitante dell’80° Gran Premio del Belgio conferma l’alto grado di spettacolarità che sta offrendo l’attuale Formula Uno. Logico che abbia giocato un ruolo fondamentale il declino della Red Bull, dovuto ad un buon autolesionismo tra le mure domestiche, contemporaneamente va riconosciuto il merito a McLaren e Mercedes per il notevole salto di qualità che rende sempre più incerti i risultati delle gare. All’appello manca ancora la Ferrari, che se riuscisse ad accelerare la propria crescita, si completerebbe una lotta a quattro che gioverebbe ulteriormente allo spettacolo ed agli ascolti, per la gioia di Liberty Media che detiene i diritti e gestisce i cordoni della borsa.

Ordine d’arrivo
1° – Lewis Hamilton (Mercedes) – 44 giri
2° – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes)
3° – Charles Leclerc (Ferrari)
4° – Max Verstappen (Red Bull-Honda)
5° – Lando Norris (McLaren-Mercedes)
6° – Carlos Sainz (Ferrari)
7° – Sergio Perez (Red Bull-Honda)
8° – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes)
9° – Esteban Ocon (Alpine-Renault)
10° – Daniel Ricciardo (Racing Bulls-Honda)
11° – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes)
12° – Alexander Albon (Williams-Mercedes)
13° – Pierre Gasly (Alpine-Renault)
14° – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari)
15° – Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari)
16° – Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda)
17° – Logan Sargeant (Williams-Mercedes)
18° – Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari)

Ritirato
Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari)

Squalificato
George Russell (Mercedes)

Classifica Piloti
1° Verstappen 277; 2° Norris 199; 3° Leclerc 177 – 4° Piastri 167; 5° Sainz 162; 6° Hamilton 150; 7° Perez 131; 8° Russell 116; 9° Alonso 49; 10° Stroll 24; 11° Hulkenberg, Tsunoda 22; 13° Ricciardo 12; 14° Bearman, Gasly 6; 16° Magnussen, Ocon 5; 18° Albon 4

Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 408; 2^ McLaren-Mercedes 366; 3^ Ferrari 345; 4^ Mercedes 266; 5^ Aston Martin-Mercedes 73; 6^ Racing Bulls-Honda 34; 7^ Haas-Ferrari 27; 8^ Alpine-Renault 11; 9^ Williams-Mercedes 4

Foto ©Enrico Ghidini

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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