Il risultato della 6 Ore di San Paolo ha dimostrato che la Toyota è la vettura LMH più performante della serie mondiale. Sul tracciato brasiliano le due Toyota Gazoo Racing sono state le dominatrici indiscusse in pista con la n.8 che è salita sul gradino più alto del podio pilotata da Brendon Hartley, Sébastien Buemi e Ryo Hirakawa. La GR010 ha vinto con un vantaggio di 1:08.811 sulla Porsche del Team Penske numero 6 che attualmente è leader del mondiale seguita dall’altra Porsche ufficiale, la numero 5, distanziate tra loro di soli 7 secondi.
Il team giapponese ha dimostrato una netta supremazia sugli avversari dominando sin dalla prove ed in gara imponendo il ritmo e spingendo veramente solo quando serviva. Il team giapponese è riuscito a trovare un buon equilibrio tra prestazioni e consumo di gomme. Un inconveniente alla n.7 ha costretto Conway, in quel momento al comando della gare, a rientrare ai box per una riparazione con conseguente recupero, vanificando una possibile doppietta. Dopo il tempo perso De Vries e Kobayashi hanno dovuto recuperare dal fondo classifica arrivando alle spalle delle due Porsche.
Molto performante anche la gara delle Porsche che ha dimostrato di essere al top delle prestazioni sia con le vetture ufficiale del Team Penske. Con questa prestazione la n.6 mantiene la testa del mondiale anche se ha avuto problemi causati da un contatto con la n.12 del team Hertz Jota che li ha spinti a bordo pista causando la foratura dell’anteriore sinistra. Lotterer/Vanthoor/Estre sono ancora in testa alla classifica mondiale piloti e la Porsche mantiene anche la prima posizioni in quella costruttori con quattro punti di vantaggio sulla Toyota.
Dopo la vittoria in terra di Francia, per la Ferrari la gara in Brasile è stata da dimenticare, con una prestazione opaca e mai veramente all’altezza degli avversari. Nonostante un pacchetto evoluzioni, le rosse hanno sempre corso in difesa, con ritmi inferiori rispetto a Toyota e Porsche. Le rosse hanno conquistato solo un quinto e sesto posto, senza mai essere incisive. E’ stata una gara difficile sia per la 50 che per la n.83 AF Corse. Problemi generali, ma anche di degrado delle gomme, Kubica ha anche subito un contatto con la Porsche Proton con conseguente testacoda e recupero, infine ha dovuto scontare una penalizzazione per aver mandato in testacoda la BMW alla esse di Senna.
La 499P numero 51, invece ha subito un drive through rimediato nella prima Full Course Yellow della gara. Da lì in poi è stata una rincorsa alle Porsche che però non ha portato a nessun risultato. Dopo la vittoria a Le Mans la Ferrari è stata penalizzata dal BoP, ma l’impressione è quella di avere poco margine quando viene limitata, al contrario di Toyota che ha ancora margini per emergere.
Le squadre francesi hanno solo potuto rincorrere. Sia Alpine che Peugeot hanno dimostrato di non avere le prestazioni adeguate in prova ed in gara il loro passo è stato sempre inferiore agli avversari che sono davanti in classifica generale.
Immagini WEC press