Published on Ottobre 25th, 2023 | by Massimo Campi
0GP Stati Uniti, Verstappen al 50° trionfo!
Di Carlo Baffi
Il tre volte iridato fa centro anche negli Stati Uniti portandosi ad una vittoria da Prost. Partito sesto, rimonta e precede con fatica la Mercedes di Hamilton e la McLaren di Norris, complice anche una Red Bull non perfetta. Un quadro modificato nel post-gara, con l’eptacampione inglese squalificato insieme al ferrarista Leclerc (giunto 6°), per un’irregolarità al pattino delle rispettive vetture. Sul terzo gradino del podio sale quindi Sainz, che aveva chiuso quarto sulla Ferrari numero 55.
Al termine delle qualifiche disputate nel pomeriggio di venerdì, Max Verstappen era stato profetico. A fronte del sesto posto rimediato dopo che gli era stato cancellato il miglior tempo causa track limits aveva dichiarato:” Ho commesso un piccolo errore. Dispiace, ma rende la domenica più divertente. Sicuramente non è l’ideale, ma sono partito da più indietro e se hai un buon passo riuscirai a risalire la griglia.” Detto, fatto e nel frattempo s’è imposto nella sprint race del sabato scattando dalla prima casella, tenendo a bada la Ferrari di Leclerc che partiva a fianco e precedendo Hamilton. Il Gran Premio degli Stati Uniti d’America però non è stata una passeggiata per l’olandese. Allo spegnimento dei semafori è sfilato quinto, quattro giri dopo ha passato Sainz ed al giro 13 era terzo alle spalle di Hamilton, dopo aver freddato Leclerc. E’ poi entrato in azione il suo box con una strategia ad hoc (una peculiarità dei “bibitari). Nel corso della 17esima tornata ha montato una seconda volta le medie, scompaginando i piani della concorrenza. Morale, a metà gara “Mad Max” mette nel mirino Norris, leader temporaneo e lo sopravanza agevolmente, pigliandosi 8 decimi di margine in breve tempo. Da li in poi ha provato ad allungare ulteriormente senza riuscirci, anzi. La sua RB19 non era la solita astronave e nel finale ha dovuto contenere il ritorno di uno scatenato Hamilton che gli ha dato parecchio filo da torcere. L’iridato s’è lamentato più volte coi suoi ingegneri circa la tenuta della sua monoposto. Alla fine ha portato a termine la missione, mettendoci molto del suo e tagliando vittoriosamente il traguardo per la 15esima volta in questa stagione. Ora si trova a ridosso di un mostro sacro del calibro del francese Alain Prost ed al prossimo centro, potrà fregiarsi anch’egli del titolo di “Professore” del Circus. “Partivo dalla sesta piazza – ha dichiarato Max – e per tutta la gara ho sofferto con i freni ed ho avuto qualche problema con le gomme. Non è stato facile riuscire a gestirle bene. Ciò ha reso la mia corsa più complicata rispetto al solito ed i distacchi finali sono stati più contenuti. Sono felice del risultato raggiunto e continuerò a spingere per vincere ancora”. Della serie, l’appetito vien mangiando e qui siamo davanti ad un iper-ingordo.
Il dilemma – Per restare in casa Red Bull, dobbiamo sottolineare la discreta prova di Sergio Perez che ha chiuso inizialmente quinto poi salito quarto, dopo essere partito col nono tempo. La squalifica di Hamilton, gli allontana la minaccia nella lotta per il posto di vice-campione. Ma il messicano è chiamato a dare segnali concreti in vista degli ultimi quattro round. Il prossimo è previsto già domenica prossima nella sua Mexico City e non può deludere. Per lui non è un compito facile essendo costantemente bersagliato dalle critiche ed oggetto dei ripetuti avvertimenti lanciati dai vertici di Milton Keynes. L’ombra di Daniel Ricciardo, tornato al volante della Alpha-Tauri ad Austin, è sempre più insidiosa e sappiamo quanto sia pesante correre col fiato sul collo. Ma nella gara di casa, “Checo” sarà sostenuto dal tifo locale che non ha gradito l’atteggiamento della Red Bull che pende dalle labbra di Verstappen. Un assaggio lo si è avuto in Texas nel corso della premiazione, dove non sono mancati i fischi dei messicani presenti all’indirizzo del vincitore. Helmut Marko, eminenza grigia a Milton Keynes, ha precisato che la maggioranza dei messicani è molto amichevole, seppure ci siano alcuni poco sportivi. Peccato che di recente il manager austriaco avesse imputato la scarsa continuità di Perez alle sue origini centro americane. E questo non aiuta di sicuro.
Doccia fredda – Il secondo posto di Lewis Hamilton, frutto di una gara magistrale e generosa, è parso inizialmente come una grande occasione persa. Questa volta la Mercedes aveva delle concrete chances per fare bottino pieno: il nuovo fondo portato oltre Oceano s’è dimostrato efficace. Ma complice una tattica errata ha costretto il sette volte campione ad una rincorsa vana al capofila. Purtroppo per lui, la gioia a metà del secondo gradino del podio è evaporata nel dopo gara, al termine dei controlli in parco chiuso. Il delegato Fia Joe Bauer (la Ferrari si ricorda bene di lui per la questione delle bandelle nel lontano G.P. di Malesia del 1999), ha riscontrato un’irregolarità al pattino del fondo, che da norma dovrebbe essere spesso 10 millimetri con una tolleranza di 1mm ammessa per via dell’usura creatasi durante la competizione. Del fatto se ne è occupato il collegio dei commissari sportivi che dopo le dovute analisi, ha deciso per la squalifica. La stessa sorte è toccata pure a Leclerc. Inutili le giustificazioni portate dalla Mercedes secondo cui il consumo dello “ski pad” fosse da imputare alle sconnessioni dell’asfalto di Austin ed ai tempi ristretti del format del fine settimana che ha reso difficile i controlli sulle auto prima del via. Tesi sostenuta anche dal team boss Wolff che non cerca alibi:” Le scelte del setup nel corso di un weekend con la Sprint Race sono sempre una sfida, con solo un’ora di prove libere e per di più su un tracciato sconnesso e con un nuovo pacchetto. In conclusione però, altri hanno fatto le scelte giuste, noi invece abbiamo sbagliato e non c’è margine di manovra nei regolamenti. Dobbiamo accettare la realtà e tornare più forti la prossima settimana.” Dunque un brutto colpo per la “Stella a Tre Punte” e per Hamilton, anche se ciò non esula la scuderia di Toto Wolff dalla responsabilità di una scelta strategica errata e di pit-stop non brillanti, a cui poi s’è aggiunta la colpa (in buona fede) per il mancato controllo del fondo. A fronte del penalty, le Frecce d’Argento ripartono dagli Usa con meno punti del previsto. Quelli rimediati da George Russell, quinto domenica ed ottavo sabato, insieme a quelli di Hamilton, secondo nella sprint. E di conseguenza la posizione tra i costruttori si complica perchè Ferrari s’è avvicinata ancora. E se anche il Cavallino non pare in ottima forma, a Brackley non possono abbassare la guardia.
Bicchiere mezzo pieno – Malgrado Oscar Piastri sia finito ko nelle prime battute colpito involontariamente da Ocon, la McLaren-Mercedes supera in classifica l’Aston Martin ed agguanta la quarta posizione. Ciò grazie al secondo posto di Lando Norris che dopo aver bruciato in partenza Leclerc, ha tentato la fuga fino a quando è stato agguantato da Verstappen che non gli ha dato scampo nel corso del 30esimo giro. Di seguito ha subito il ritorno di Hamilton avvantaggiato dalla mescola media e scalato terzo s’è tenuto stretto il podio. Più tardi avrebbe beneficiato della squalifica di “Hammertime”. La Ferrari dista 80 lunghezze e francamente il gap non è facilmente colmabile, ma la metamorfosi messa in atto nella seconda parte di campionato è di fatto una grande impresa per la compagine di Woking.
Sofferenza – Al netto del podio di Carlos Sainz maturato dopo le squalifiche, dal G.P. degli Usa è emersa una Ferrari in affanno. Non solo nei confronti della Red Bull, bensì anche di McLaren e Mercedes. Ancora una volta la SF-23 ha palesato i propri limiti, come l’eccessivo degrado delle coperture. Forse aveva illuso la pole di Leclerc (complice l’arretramento di Verstappen), ma nella “garetta” le Rosse han portato a casa soltanto un terzo ed un sesto posto con Charles e Carlos autore di una fiammata iniziale. La domenica il “Principino” è stato sorpreso all’avvio da Norris ed ha pagato gli effetti di una strategia discutibile che puntava ad una sola sosta. Il suo primo stint s’è prolungato fino al 23esimo passaggio (ha tolto le medie per le dure) e ciò l’ha innervosito. Il calo di gomme l’ha poi costretto a cedere il passo fino a dare strada al compagno che risultava più rapido. Charles s’è visto passare anche da Perez e fortunatamente ha respinto gli assalti di Russell. E per chiudere la giornata storta è finito sotto la scure della Fia, per i fatti sopra riportati. A beneficiarne è stato Sainz che ha conseguito un terzo posto, dopo che dal suo box l’hanno lanciato all’arrembaggio di Norris. Nonostante il buon passo, la missione è andata a vuoto, ma il madrileno a fine gara s’è detto soddisfatto:” Sono contento. Se ieri mi avessero detto che, dopo le fatiche contro McLaren e Mercedes nella sprint, avremmo lottato con loro nel G.P. sarei stato felice.” Diversa l’opinione del monegasco, molto contrariato:” Non possiamo nascondere che oggi l’unica sosta in gara sia stata una strategia sbagliata. Vanno guardati i nostri numeri, perché secondo i dati che avevamo davano le due strategie molto simili. Invece non è stato così perché ho fatto parecchia fatica.” E circa l’avvicendamento ha spiegato:” Sul momento non ho capito per quale motivo avessi dovuto far passare Carlos. Poi mi hanno spiegato che c’era Perez che stava sopraggiungendo alle sue spalle. Era necessario proteggerlo e non fargli perdere tempo con me. Non sono arrabbiato per quella situazione, ma deluso per la strategia.” Severo il giudizio del Team Principal Frederic Vasseur:” Abbiamo dei rimpianti, perché quando parti in pole non puoi essere contento di un quarto ed un sesto posto. La decisione circa la singola sosta di Charles è stata presa prima della gara e non durante, all’improvviso. Probabilmente i numeri che avevamo non erano i migliori, perché tutti gli altri hanno optato per due pit-stop e noi no. Per cui dobbiamo migliorare sulle previsioni di gara.” Alla fine il manager transalpino ha evidenziato il buon lavoro di Leclerc alle prese col degrado degli pneumatici.” Ieri (sabato ndr.) aveva detto di avere avuto problemi, aggiungendo però di essere in grado di fare un lavoro migliore oggi. La strategia non è stata buona, ma la sua gestione delle coperture è andata bene pur in condizioni non semplici.” Ovviamente ha tenuto banco la sanzione inflitta a Leclerc, sulla quale si è espresso il Direttore Sportivo Diego Ioverno:” Nel weekend con la sprint-race, si ha pochissimo tempo per preparare la monoposto, solo una sessione, perché poi si va subito in parco chiuso. Da quel momento non si può più toccare la vettura. Inoltre la pista di Austin presenta numerose sconnessioni, un aspetto molto complicato per piloti e macchine, che in passato ha danneggiato sospensioni e telai. Per questo – ha aggiunto Ioverno – durante le FP1 abbiamo alzato a vettura e dal nostro punto di vista avrebbe dovuto andare tutto bene. Anche il vento ha influito cambiando la direzione ed aumentando di intensità, raggiungendo un livello più alto rispetto alle previsioni. Tutto questo ha fatto si che la nostra auto non fosse legale a fine corsa. Non avremmo potuto fare molto di più. Tornando indietro, avremmo potuto alzare la vettura maggiormente, ma avremmo perso in prestazioni.” Detto ciò, il Cavallino è riuscito comunque a recuperare terreno sulla Mercedes e per i prossimi appuntamenti sarà vietato sbagliare. Il secondo posto è un target raggiungibile: solo 22 punti. La McLaren in crescita fa paura, ma il margine di 80 lunghezze da una certa tranquillità.
Tracollo – Nel giorno in cui Lance Stroll è ricomparso nella top-ten, settimo al traguardo, la scuderia di Silverstone ha patito il ritiro di Fernando Alonso, la sua punta di diamante. La trasferta in Texas non è certo iniziata nel modo migliore. Il nuovo pacchetto aerodinamico non s’è dimostrato all’altezza, da qui la decisione di cambiare rotta in prospettiva del G.P. Una variazione di assetto sulle due AMR23 che le ha costrette a partire dalla pit-lane. Alonso s’è arreso per via di un guaio al fondo, mentre Stroll ha visto finalmente la bandiera a scacchi, malgrado abbia commesso una leggerezza prima dello start. Anziché rientrare in pit-lane dopo i giri di formazione, s’è diretto verso la griglia. Avvisato immediatamente via radio, il canadese ha rimediato in extremis evitando di pigliarsi una sanzione pesante. Una svista ingiustificabile che denota uno stato d’animo poco sereno. Nella graduatoria costruttori, l’Aston Martin si ritrova ad inseguire la McLaren e visto il crollo verticale riprendersi la quinta piazza è una sorta di mission impossibile.
Lotta in coda – Nella sfida che vede coinvolte le compagini della terza fascia, la Williams-Mercedes ha arpionato 3 punti d’oro con Albon e Sargeant, giunti rispettivamente nono e decimo. Meglio di loro ha fatto Yuki Tsunoda, ottavo a bordo dell’Alpha-Tauri Honda che incamera 5 lunghezze che la portano a ridosso della Haas-Ferrari.
Immagini ©Pirellipress
Ordine d’arrivo
1° – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 56 giri
2° – Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 10″730
3° – Carlos Sainz (Ferrari) – 15″134
4° – Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 18″460
5° – George Russell (Mercedes) – 24″999
6° – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 47″996
7° – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 48″696
8° – Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) – 1’14″385
9° – Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 1’26″714
10° – Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1’27″998
11° – Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1’29″904
12° – Valtteri Bottas (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’38″601
13° – Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 1 giro
14° – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro
15° – Daniel Ricciardo (Alpha Tauri) – 1 giro
Ritirati
Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes)
Oscar Piastri (McLaren-Mercedes)
Esteban Ocon (Alpine-Renault)
Squalificati
Lewis Hamilton (Mercedes)
Charles Leclerc (Ferrari)
Il campionato piloti
1° Verstappen 466 punti – 2° Perez 240 – 3° Hamilton 201 – 4° Alonso 183 – 5° Sainz 171 – 6° Norris 159 – 7° Leclerc 151 – 8° Russell 143 – 9° Piastri 83 – 10° Gasly 56 – 11° Stroll 53 – 12° Ocon 44 – 13° Albon 25 – 14° Bottas 10 – 15° Hulkenberg 9 – 16° Tsunoda 8 – 17° Zhou 6 – 18° Magnussen 3 – 19° Lawson 2 – 20° Sargeant 1
Il campionato costruttori
1^ Red Bull-Honda 706 punti – 2^ Mercedes 344 – 3^ Ferrari 322 – 4^ McLaren-Mercedes 242 – 5^ Aston Martin-Mercedes 236 – 6^ Alpine-Renault 100 – 7^ Williams-Mercedes 26 – 8^ Alfa Romeo-Ferrari 16 – 9^ Haas-Ferrari 12 – 10^ Alpha Tauri-Honda 10