Published on Settembre 8th, 2023 | by Massimo Campi
0G.P. d’Italia nella storia – 8 settembre 2013
Di Carlo Baffi
Il suo debutto ufficiale in Formula Uno in veste di costruttore ebbe luogo nel marzo 2005 al G.P. d’Australia a Melbourne andando subito punti. Il primo podio arrivò l’anno dopo a Monaco (3° posto di Coulthard) e la prima vittoria in Cina il 19 aprile 2009, anzi fu doppietta con Vettel e Webber. Un cammino in crescendo che rappresentò il preludio ad un dominio che sarebbe partito dalla stagione 2010. Questa in sintesi la storia della Red Bull Racing, scuderia di proprietà dell’azienda omonima produttrice della nota bevanda energetica fondata dall’imprenditore austriaco Dietrich Mateschitz (scomparso nel 2022 a 78 anni). Una realtà che dopo aver sponsorizzato alcuni team di F.1, acquistò la Jaguar Racing, ovvero la ex Stewart Grand Prix. Ma la vera svolta nell’evoluzione di questo team è datata febbraio 2006 quando riesce a strappare alla McLaren Adrian Newey. Parliamo di un ingegnere inglese che già allora era considerato il “number one” sulla piazza. Un genio allo stato puro specializzato in aerodinamica, in grado di far volare le proprie vetture e guarda caso proprio grazie a lui la squadra diretta da Christian Horner raggiungerà in breve tempo i vertici della categoria regina.
Nel 2013, per la quarta stagione di fila la Red Bull motorizzata Renault, domina il mondiale con il suo pilota di punta Sebastian Vettel. Il fuoriclasse tedesco, classe 1987, che ha esordito nel Circus nel 2007 e che nell’annata successiva aveva ottenuto il suo primo trionfo al volante della Toro Rosso, guarda caso proprio a Monza. Fin dalle prime corse del campionato, il binomio Vettel-Red Bull riporta 4 vittorie in nove G.P prima della pausa estiva. In vista di Monza, il tedesco è leader tra i piloti con un vantaggio di 46 punti sul ferrarista Alonso e 58 su Hamilton della Mercedes. Nel Campionato Costruttori, la musica non cambia: la Red Bull spopola a quota 312. A cercare di contrastare il team anglo-francese ci sono la Mercedes e la Ferrari. La “Stella a Tre Punte”, dopo esser ritornata nel Circus nel 2010 è ancora in evoluzione, in attesa dell’avvento dell’era turbo-ibrida dal 2014, una nuova tecnologia che la vede all’avanguardia sulla concorrenza. Delusa dalle prestazioni di Michael Schumacher, ha ingaggiato il 28enne Lewis Hamilton (iridato nel 2008) che ha ereditato il volante dell’eptacampione. Un fenomeno voluto fortemente da Niki Lauda gran consigliori di Toto Wolff, il team principal di Brackley. A far coppia con Lewis, c’è Nico Rosberg figlio d’arte (suo padre Keke è stato iridato nell’82) e driver consistente. A Maranello si punta ancora sulla coppia formata da Fernando Alonso e Felipe Massa. Il due volte campione iberico di anni 32, sulla Rossa dal 2010, è giunto secondo in campionato per tre volte, battuto sempre da Vettel. Delusioni che alla fine stanno lasciando il segno e che hanno innescato un certo nervosismo che lo spagnolo ha esternato in alcuni situazioni. Fernando vede che il tempo scorre veloce ed il tanto ambito titolo con il Cavallino non arriva. Affermazioni che hanno surriscaldato l’ambiente, come quella rilasciata in occasione del suo compleanno, il 29 luglio, in cui ha manifestato il desiderio di ricevere in dono “la macchina dei nostri rivali” (la Red Bull ndr.). Uno sfogo recepito da qualcuno come un’offesa verso il suo team e che sta minando quella fiducia che era nata tra Fernando e la Ferrari. E a raffreddare ulteriormente il rapporto hanno contribuito le voci sempre più insistenti di un ritorno di Kimi Raikkonen, già Campione del Mondo con la Rossa nel 2007. Qualcuno sostiene si tratti di una mossa del Presidente Luca di Montezemolo per mettere in po’ alle strette il troppo polemico Alonso e pure per cautelarsi qualora l’asturiano si muova verso altri lidi. Il gran capo del Cavallino però precisa che la decisione sui prossimi piloti verrà presa dopo l’84° Gran Premio d’Italia:” Ci incontreremo e faremo le scelte migliori. I piloti passano, la Ferrari resta. L’importante è che ci sia un vero rapporto di squadra.” Alonso intanto fa un po’ il pompiere e davanti ai media corregge il tiro:” Ho un contratto di tre anni ed intendo rispettarlo, anzi vorrei prolungarlo. Mi piacerebbe finire la carriera qui nella squadra più forte del mondo.” Prove di disgelo? Forse, visto che la corda s’è tesa un po’ troppo.” C’è stata un po’ di confusione sui media e pure fra noi – confessa Fernando, che aggiunge – Tutto è stato chiarito il giorno dopo al telefono (con il Presidente ndr.). E riguardo a Raikkonen non si mostra infastidito:” Credo sia normale. Se un team lotta per il mondiale ed il titolo costruttori, deve avere due piloti di vertice. Poi a metà stagione c’è sempre uno davanti e magari l’anno dopo è il contrario.” Un argomento che però coinvolge direttamente Massa che appare parecchio in bilico.” Devo fare una buona gara – dichiara Felipe – Non dimentichiamoci che la Ferrari mi conosce meglio di tutti e sa quello che posso dare. Inoltre l’esperienza l’anno prossimo, con le nuove regole sarà importante.” Raikkonen dal canto suo scherza coi giornalisti, pur lasciandosi sfuggire che la Rossa ha maggiori risorse e personale per realizzare una buona auto per il 2014, sottolineando pure quanto sia impronosticabile dire a priori chi sarà in vantaggio a fronte dei profondi cambiamenti regolamentari. Così, in attesa dell’ufficializzazione dei fantini per il 2014, il Cavallino si concentra sulla corsa imminente dove un buon risultato, o meglio una vittoria, sarebbe la miglior panacea contro le tensioni che disturbano la compagine. Red Bull permettendo ovviamente, la quale si erge come il gigante Golia e gli aspiranti Davide non sono soltanto i portacolori della Scuderia modenese. C’è anche Hamilton, giunto in Brianza accompagnato da Roscoe (il suo caro bulldog) che dopo la vittoria in Ungheria ed il terzo posto nell’ultimo round in Belgio, aspira a togliersi qualche altra soddisfazione:” Sarebbe bello ritrovarsi sul podio, pagherei per sentire i “buuu” come l’anno scorso – ricorda il britannico memore delle becere contestazioni ricevute – sono pronto a battermi per la pole, ma per poter attaccare dobbiamo crescere e devo avere piena confidenza con l’auto.” Vettel dal canto suo si mostra tranquillo :” Io non firmo per una posizione di rincalzo, parto sempre per vincere. Su piste di medio carico come Canada e Belgio (dove ha vinto) abbiamo disputato gare eccellenti. Qui il carico è ancora più basso, tuttavia dovremmo andare bene. E poi Monza risveglia in me piacevoli ricordi, quell’inatteso trionfo del 2008, con tutto l’entusiasmo della gente.” I rivali sono dunque avvisati. E circa questi tre mostri sacri del Circus, il celebre magazine statunitense “Forbes” pubblica alcune indiscrezioni circa i loro introiti come viene ripreso da “La Gazzetta dello Sport”. Al primo posto c’è Alonso con 30 milioni di dollari l’anno (23 milioni di euro), subito dietro troviamo Hamilton con 27,5 milioni di dollari (21 milioni di euro), Vettel è settimo con “solo” 18 milioni di dollari (14 milioni di euro).
Nelle prove libere del venerdì, svetta Hamilton davanti ad Alonso, Rosberg e Vettel, che nel pomeriggio insieme al compagno Webber si porta al comando precedendo le Lotus di Raikkonen e Grosjean: quattro motori Renault ai primi quattro posti. Alonso è quinto, Hamilton sesto, Rosberg settimo e Massa ottavo ad oltre 1”, un gap che preoccupa non poco il brasiliano:” Le Red Bull sono irraggiungibili per tutti con entrambe le mescole di gomme e anche sul passo gara. Non sarà facile contrastarle, ma dobbiamo fare di tutto per provarci migliorando le qualifiche.” Vettel, che ha indossato lo stesso casco usato in Cina, con scritto sulla parte inferiore le parole ”Ten, eleven, twelve”, ossia i suoi anni iridati, ha infatti girato in 1’24”453 alla media di 246,939 km orari, rifilando 62 centesimi al suo compagno. Un tempone? Beh, in qualifica lo abbasserà ulteriormente scendendo a 1’23”755 (media 248,997 km/h), raggiungendo la sua 40esima pole in carriera, 50esima per la Red Bull che piazza al secondo posto Mark Webber monopolizzando tutta la prima fila. “Sono rimasto un po’ sorpreso – ammette Seb – perché sapevamo di avere una buona vettura per le piste di medio carico, ma non ci aspettavamo di essere così veloci su un circuito che in passato ci ha visto in difficoltà. Invece finora la vettura è stata fantastica.” Altro dato significativo per Vettel riguarda la velocità di punta della Red Bull, che se il giorno prima pagava 10 km a Mercedes e Ferrari, in qualifica la differenza scende a 2 (336 contro 338 km/h):” In questo modo possiamo lottare con le altre macchine in fondo al rettilineo ed è importante per la strategia, dal momento che nel gioco delle soste c’è sempre il rischio di trovarsi in mezzo al traffico. Avere una buona velocità massima è determinante.” Non a caso Newey ha studiato un pacchetto adatto alle piste veloci e per Monza ha introdotto sulla RB9 un’ala anteriore particolare capace di ridurre gli effetti negativi delle turbolenze prodotte dalle monoposto. Il musetto della vettura anglo-austriaca fornisce un maggiore appoggio all’uscita della Parabolica e consente di arrivare prima alla velocità di punta avvertendo meno la turbolenza dell’auto davanti. Ma la grande sorpresa proviene dalla Sauber, che si inserisce in seconda fila con Nico Hulkenberg autore del terzo tempo: 1’24”065. Una vera e propria impresa quella del 26enne tedesco, campione della GP2 Series nel 2009, che ha portato la modesta C32 motorizzata Ferrari davanti alla Rossa di Massa: il cliente ha superato il fornitore. Uno smacco per Maranello che deve fare i conti con la rabbia di Alonso terminato in quinta posizione. Una rabbia espressa via radio, udita in mondovisione che ben presto diventa il tormentone del pomeriggio. Ma cosa sarà mai accaduto? Con lo scopo di lanciare Alonso in prima fila, la Ferrari decide di puntare sul gioco delle scie, un effetto che però non paga più come un tempo. Felipe viene così mandato in pista seguito da Fernando, in modo che quest’ultimo guadagni velocità. Una mossa che dovrebbe garantire benefici a patto che si sfrutti il traino della Mercedes di Rosberg, il quale però si ritrova dietro alle due F138. Alonso se ne accorge e mentre si si appresta ad affrontare i due giri conclusivi, sbotta rivolgendosi al muretto box.” Quindi c’è da farlo passare (Rosberg ndr.), veramente siete dei scemi eh! Mamma mia ragazzi…” Parole udite da tutti, in primis dallo stato maggiore del Cavallino presente ai box: oltre a Montezemolo, c’è John Elkann, Flavio Briatore, Piero ed Enzo Ferrari jr. Unico assente l’amministratore delegato di F.C.A. Sergio Marchionne. Una situazione che diventa subito imbarazzante e lo spagnolo resosene conto fornisce una versione diversa:” La frase che ho detto è “siete dei geni”, si dice mille volte. Il problema – prosegue Fernando – è il team radio pubblico, non capite il senso delle parole. Aspettavamo in corsia box, mentre Rosberg arrivava, con l’obbligo di farlo passare, invece avevamo tutto il tempo per uscire prima che arrivasse e saremmo stati soli.” Uno sfogo a cui segue un elogio provvidenziale rivolto alla scuderia, con un pizzico di polemica:” Abbiamo fatto un lavoro impeccabile, non c’è da essere tristi. Però, anche in una giornata così dove finalmente siamo dietro alle Red Bull senza altri di mezzo (attenzione, c’è Hulkenberg) cercate di attribuirmi pensieri cattivi. Io non posso fermarvi, ma è vero meno di zero. Anche se avessi montato altre diciassette gomme, non avrei migliorato il mio tempo.” E conclude speranzoso:” Magari in gara pioverà, vincerò e tutto sarà capovolto.” Per la verità, l’asturiano ha fatto un nuovo tentativo in extremis dopo aver montato le gomme nuove, sempre con Massa nel ruolo di locomotore e con Webber che si trovava poco più davanti. Tra i due ferraristi però s’è intromesso Ricciardo, facendo perdere all’iberico la scia del paulista troppo vicino alla Red Bull numero 2 e così l’ultimo colpo in canna è andato a vuoto, complice pure un leggero errore di Fernando alla Roggia. Massa, davanti ai microfoni è lapidario:” L’unica cosa che ho capito è che ho tirato per lui (Alonso ndr.) tutto il giorno, niente altro.” Al di là delle interpretazioni delle tracce audio, tra “scemi” e “geni” la differenza è puramente formale, siamo tra l’offesa ed il sarcasmo ed difficile stabilire cosa sia peggio. Al contrario la reazione a caldo del pilota ha reso di dominio pubblico il clima poco sereno che aleggia in Ferrari. Un episodio che era meglio evitare sul quale Montezemolo cerca di gettare acqua sul fuoco:” Perché che cosa ha fatto questo Alonso, oggi?” E quando gli riferiscono del “patatrac”, taglia corto:” Chissenefrega. Anzi, meglio che si sfoghi, perché ciò dimostra che ha voglia di vincere. Fernando è un grande pilota, ha fatto tanto per la Ferrari. Si è lamentato ed io spesso l’ho fatto più di lui, ma alla fine bisogna andare avanti uniti.” In cuor suo, il Presidente, come i supporters del Cavallino, sogna un colpaccio nella gara di casa anche se le possibilità sono remote, ma mai dire mai. In passato, Monza ha saputo regalare grandi piacevoli sorprese. Allo start, Vettel è perfetto e fila via con Massa dietro, mentre Webber respinge gli assalti di Alonso ed Hulkenberg è quinto. Lo spagnolo non demorde ed al terzo passaggio piomba negli scarichi dell’australiano alla Curva Biassono, lo affianca in uscita ed alla Variante della Roggia lo impiomba magistralmente. Una volta terzo Fernando va a caccia di Massa, che raggiunge lungo il rettilineo e lo passa agevolmente alla staccata della prima chicane: siamo alla tornata 8. Da questo momento è secondo, però il capofila è già parecchio distante. Nel frattempo, Hamilton scattato col 14esimo crono, deve riparare ai box per via di una foratura: era 11° e perde ulteriore terreno. Al 23esimo dei 53 giri previsti, le due RB9 effettuano la loro sosta e subito dopo tocca a Massa che rientra alle spalle di Webber. Alonso è ancora in pista e cerca di accorciare il divario che lo separa da Vettel prolungando il suo stint fino alla 27esima giornata. E’ la volta del suo pit-stop e quando ritorna in battaglia il suo gap non si è ridotto. Anzi deve guardarsi dal ritorno di Webber che inizia a farsi minaccioso. La corsa prosegue non offrendo particolari emozioni. Vettel gestisce in tutta tranquillità la sua cavalcata ed alla fine centra il suo 32esimo successo nel mondiale (come Alonso), 40esimo per la Red Bull. Nella parte finale viaggia con la luce rossa posteriore che lampeggia in maniera intermittente; un particolare che ha infastidisce Alonso che lo segue, al punto che si lamenta via radio. Il teutonico può festeggiare così il suo tris nel “Tempio della Velocità”, che gli permette di compiere un balzo decisivo verso la nuova incoronazione mondiale. S’è imposto dopo in 1 ora 18’33”352, alla media di 234,268 km/h. A 5”467 giunge Alonso ed a 6”350 Webber, per la prima volta sul podio monzese. A seguire Massa, Hulkenberg, Rosberg, Ricciardo, Grosjean ed Hamilton che si consolerà siglando il giro più veloce in 1’25”849 alla 51esima tornata. La premiazione è accolta come al solito dalla marea di pubblico che ha invaso il rettilineo d’arrivo per prendere posto sotto il podio, la cui architettura semicircolare lo rende somigliante ad un disco volante sospeso nel vuoto. Peccato che la cerimonia sia ancora una volta rovinata dai fischi dei soliti trogloditi che per una domenica hanno disertato le curve degli stadi per vestire i panni degli appassionati di motorsport. Webber non le manda a dire e sottolinea:” L’accoglienza riservata a Sebastian non mi è piaciuta, non è stata corretta.” Il diretto interessato invece ci passa sopra quasi rassegnato:” Sapevo che sarebbe finita così, mentre tornavo ai box ho detto via radio “chissà quanti buuu mi prendo. So che è così – aggiunge il tedesco – quando vinsi a Monza nel 2008, il clima era fantastico perché guidavo una Toro Rosso motorizzata Ferrari. Nel 2011 invece, la situazione era cambiata e così stavolta me l’aspettavo. E’ normale. Non me la prendo coi tifosi, hanno nel Dna questo amore per la Ferrari, che è qualcosa di molto speciale. Quando vinci senza la tuta rossa addosso senti la differenza, ma alla fine è anche piacevole perché vuol dire che hai fatto un grande lavoro e hai sconfitto gli uomini in rosso.” Nel momento in cui Alonso, il driver in rosso, compare sul podio si alza il boato ed esaltato da questo calore ricevuto, si fa passare uno smartphone al volo e si scatta un selfie con la pista alle sue spalle che brulica di vessilli col Cavallino. Decisamente più sorridente del giorno prima, Fernando esterna la sua soddisfazione all’ex-ferrarista Jean Alesi che lo intervista:” Sono ancora su questo podio, che è il più bello della stagione. Spero di tornare l’anno prossimo sul gradino più alto. In quattro anni alla Ferrari, è la quarta volta che accade e provo sempre una sensazione unica ed irripetibile. Ringrazio la squadra ed il pubblico.” A fronte dell’ordine d’arrivo della corsa, Vettel raggiunge quota 222, Alonso 169 ed Hamilton 141. Se per Fernando le speranze sono ridotte al lumicino, per il britannico le probabilità sono pressoché azzerate, ma non getta ancora la spugna:” Questo fine settimana è stato un disastro e sono arrabbiato con me stesso. Ho fatto un grande sforzo per soli due punti, ma non mollo.” La speranza sarà pure l’ultima a morire, ma si trasformerà in una mera illusione. Negli ultimi sette Gran Premi, Vettel sarà un rullo compressore mettendo nel carniere 5 vittorie e 2 secondi posti. In India, quart’ultimo appuntamento della stagione otterrà la certezza aritmetica di mettere in bacheca il titolo. Seb, ha così raggiunto il “Professor Prost”. A fine anno la classifica piloti reciterà: Vettel 397, Alonso 242, Webber 199 ed Hamilton 189. Tra i costruttori, la Red Bull si afferma con 596 punti, la Mercedes ne ha 360 e la Ferrari 354: parliamo quasi di anni luce di distanza. Ma con l’avvento dell’era turbo-ibrida gli equilibri si ribalteranno ed il bastone del comando passerà di mano: dalla Red Bull alla Mercedes, da Vettel ad Hamilton. Si aprirà l’epopea delle Frecce d’Argento destinata a durare sino al 2021. Lewis Hamilton avrà modo di capitalizzare tutto il suo talento diventando il secondo eptacampione del Circus dopo il Kaiser “Michael Schumacher”. E la Ferrari? Nel 2014, Massa sarà sostituito da Raikkonen, ma la Rossa risulterà soltanto la quarta forza. Dal 2015 Alonso lascerà il suo volante a Vettel, però il tanto agognato titolo che latita dal 2007 non arriverà. Un obiettivo tutt’ora inseguito da un Cavallino che purtroppo non smette mai di zoppicare.