Published on Giugno 21st, 2023 | by Massimo Campi
0Da Hollywood a Le Mans
Patrick Dempsey, Paul Newman Steve McQueen tre attori con la passione per la 24 Ore di Le Mans
Molti attori sono stati attratti dal mondo del motorsport, alcuni di loro hanno recitato in pellicole cinematografiche interpretando ruoli legati alle corse. Ad esempio James Garner, il protagonista del film Grand Prix di John Frankenheimer che proprio sul set si innamora della velocità tanto da fondare una sua squadra corse per lo gare off-road e partecipare anche alla Indy 500. James Dean, l’idolo di “Gioventù bruciata” con i soldi guadagnati compra una Porsche 550 Spyder per correre e proprio con quella perde la vita mentre si sta recando ad una gara.
La 24 Ore di Le Mans è una gara, un mito, una sirena che attira tanta gente, tanti piloti, professionisti e dilettanti. Vincere sul tracciato della Sarthe è stato per molti il principale traguardo della carriera, ma anche solo la partecipazione diventa un fiore all’occhiello. Tra i tanti personaggi che sono stati fatalmente attratti dalla maratona francese ci sono tre star di Hollywood: Steve McQueen, Paul Newman e Patrick Dempsey, che hanno diviso la loro vita tra il set cinematografico ed il tracciato della Sarthe. Tutti e tre hanno sempre amato la velocità ed hanno anche provato a vincere la 24 Ore di Le Mans. Tre star con la comune passione per le corse in auto e tre personaggi che possono essere definiti dei veri piloti. Tutti e tre si sono immersi nel mondo della corse automobilistiche, soprattutto McQueen e Newman, ma anche Dempsey sta seguendo le orme soprattutto della famosa star con gli occhi azzurri.
“Quando uno corre, vive. E tutto quello che fa prima o dopo, è soltanto attesa” è questa la filosofia di vita di Steve McQueen la star diventata mitica per il suo modo di affrontare la vita sempre con il massimo tasso di adrenalina, sempre con il rischio come principale doping della sue esistenza. Nel 1959 vince a Santa Barbara con una Porsche 356 1600S e nel 1964 viene convocato alla leggendaria 6 Giorni di enduro che si corre in Germania Est. Le corse diventano ben presto il principale interesse della vita, recita per guadagnare i soldi che gli servono per soddisfare le sue passioni. Nel 1970 è al volante della Porsche 908 Flunder di 3.000 cc in coppia con Peter Revson alla 12 Ore di Sebring. Ha un piede fasciato per una caduta in moto, ma i due vanno anche in testa alla gara fino a quando non vengono superati dalla Ferrari 512S di 5 litri guidata da Mario Andretti, finiscono secondi e sarà una delle più grandi emozioni della sua vita. Il sogno è quello di correre alla 24 Ore di Le Mans, ma la casa cinematografica gli impedisce la partecipazione per via dei grossi rischi. Allora l’attore americano realizza il suo film cult: “La 24 Ore di Le Mans” una pellicola tanto criticata e discussa all’epoca, quanto mitica oggi, un vero atto d’amore per la maratona francese. La macchina della produzione è iscritta alla gara del 1970 per effettuare le riprese, si narra che, durante un turno di notte, un pilota sconosciuto sia salito nell’abitacolo facendo diversi giri di pista.
Paul Newman è quello che ha dedicato gran parte della sua vita al mondo dei motori, con un vero grande amore per il mondo delle corse. L’attore hollywodiano ha inizialmente la fama di un pilota molto scarso, ma insiste nella sua passione e ben presto migliora fino a vincere diversi campionati nazionali della Sports Car Club of America Series (SCCA). La passione per le vetture a ruote coperte lo porta anche dove aveva fallito Steve McQueen, partecipando per davvero, e non solo sullo schermo cinematografico, alla 24 Ore di Le Mans. Rimane mitico il suo secondo posto assoluto alla 24 Ore di Le Mans del 1979, dove conquista con la Porsche 935 anche il primo posto di classe. Per tutti gli anni ‘80, Newman guida per il team Bob Sharpe Racing nel campionato Trans Am, e prende parte anche alla Baja 1000. Non si accontenta di fare il pilota e con Carl Hass fonda uno dei team più vincenti nella storia della corse americane. Con le macchine della squadra corrono e vincono oltre 100 gare ed otto campionati, piloti del calibro di Mario e Michael Andretti, Nigell Mansell, Paul Tracy.
Gli ultimi anni della carriera agonistica di Paul Newman lo hanno visto diventare il più anziano vincitore della 24 ore di Daytona, nel 1995. Addirittura dieci anni dopo, all’età di 81 anni, conquista la pole position, prima di appendere definitivamente i guanti al chiodo. Nel 2009 a coronamento di questa straordinaria avventura Paul Newman è stato inserito nella Sport Car Club of America Hall of Fame.
L’ultimo di questa triade di attori innamorati delle corse e della maratona francese è Patrick Dempsey che vanta un curriculum da pilota di tutto rispetto: 24 Ore di Le Mans, Mondiale Endurance, campionati Grand-Am, American Le Mans Series e Baja 1000.
“Mi piacerebbe fare del motorsport la mia priorità assoluta e concentrarmici a tempo pieno. Se solo potessi lasciare la carriera di attore, penso che lo farei con estrema facilità e mi concentrerei semplicemente su quella di pilota. Mi piacerebbe più di qualunque altra cosa. Il mio obiettivo è prima di tutto Le Mans. Io voglio vincere a Le Mans”. Così parlava in una intervista il l’affascinante dottore Derek Shepherd di Grey’s Anatomy nel 2013, alla vigilia della sua seconda volta a Le Mans, dopo un’apparizione nel 2009 dove aveva ottenuto il 9° posto di classe e il 30° assoluto al volante di una Ferrari F430 GT2 insieme a Don Kitsch Jr e Joe Foster. La partecipazione alle gare di durata lo hanno portato a collezionare ben nove podi complessivi, tra cui il secondo posto nella classe GTE AM alla 24 Ore di Le Mans del 2015, e un terzo posto finale nella American Le Mans Series. Dalla carriera di pilota è scaturita quella del manager e con Alex Del Piero fonda la sua squadra per la Le Mans 2013. In seguito collabora Patrick Dempsey con il team Proton di Gerold Ried facendo correre le Porsche nella classe GT-Am della serie Fia WEC.
Immagini © Massimo Campi