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giovedì 20 Marzo 2025

Quando la radio chiama.

 

di Carlo Baffi

Vent’anni fa il G.P. d’Austria incoronava vincitore Schumacher a seguito di un ordine di scuderia che fece parecchio discutere.

A1-Ring, 12 maggio 2002. Rubens Barrichello ha iniziato l’ultimo dei 71 giri previsti del Gran Premio d’Austria. E’ al comando dall’inizio, quando dalla pole position s’è involato al volante della sua Ferrari F2002: la vettura che sta dominando il Mondiale di F.1. E’ tallonato dalla rossa gemella, quella di Michael Schumacher, quattro volte iridato. A pochi metri dal traguardo però, il brasiliano rallenta di colpo facendosi superare da Schumi e cedendogli così la vittoria. Lo stupore iniziale lascia subito spazio alla spiegazione più ovvia: dal muretto è giunto un ordine via radio. Tutto vero! Lo conferma il muretto del Cavallino e l’atteggiamento dello stesso Schumacher, che una volta sul podio, dapprima invita il Barrichello a salire sul gradino più alto e poi gli porge il trofeo del vincitore. Gesti che però non placano l’indignazione degli 80 mila presenti che fischiano e agitano il pollice verso. Sotto il podio infuriano le polemiche, con l’inviata della Rai Federica Balestrieri, che incalza Jean Todt direttore sportivo della Ferrari: “Signor Todt, Patrick Head (d.t. della Williams-BMW), le ha appena detto che questa è la cosa peggiore che ha visto in 25 anni di F.1…” Il manager francese, glissa esaltando la doppietta e sottolineando la duplice impresa di Rubens:”…ha vinto una gran gara e ha dimostrato che lavora per la Ferrari.” Intanto pure Flavio Briatore, team boss della Renault, spara a zero:” Non c’è più rispetto per gli spettatori, né per i piloti. Avete sentito i fischi? La F.1 non ha bisogno della Ferrari, vadano in quel posto.” Gerhard Berger capo di BMW Motorsport,  la butta invece sul ridere, rivelando che ha scommesso con Briatore 20 mila dollari su Schumacher vincente e che ora il manager piemontese non vuole pagare:” Fatti dare i soldi dalla Ferrari.” – replica Briatore. In realtà, anche il tema delle scommesse diventa un ulteriore capo d’accusa per il Cavallino. Di li a poco il Codacons presenterà un esposto alla Procura della Repubblica, per accertare che il comportamento della Ferrari non comporti il reato di frode in competizione sportiva. Se così fosse, gli scommettitori truffati potrebbero chiedere il risarcimento, ma è altrettanto vero che il regolamento in vigore in F.1 non vieta gli accordi all’interno del team. Ed in passato non sono mancati casi analoghi.

La Ferrari dal canto suo cerca di spiegare l’accaduto, tirando in ballo l’interesse della squadra. “Nel ’97, nel ’98 e nel ’99 – dice Todt – ci è sfuggito il titolo all’ultima gara. Che cosa ci rimproverebbero se alla fine mancassero a Schumacher proprio i quattro punti presi oggi? E non è accaduto lo scorsa stagione sempre qui in Austria – prosegue il team principal –  quando Barrichello fece passare Schumacher che arrivò secondo e nessuno disse nulla.” Infatti nel 2001, Rubens ricevette via radio l’ordine” Let pass Michael for championship”, ma allora c’erano le McLaren-Mercedes decisamente più minacciose delle Williams-BMW. Ad un anno di distanza però,  in classifica Schumi è a quota 54 ed ha il doppio dei punti di Montoya, suo avversario più diretto. Non a caso il tedesco è imbarazzato. Cerca di giustificare l’autogol dichiarando di aver ubbidito alla decisione del team:” speravo che non dessero l’ordine – confessa Michael  – durante le ultime curve ho persino rallentato, ma Rubens ha rallentato più di me.” Una sportività alquanto insolita per un cannibale come lui, commenta qualcuno. Ma è indubbio che un trionfo ceduto così platealmente non fa piacere, tanto più che si verrà a scoprire che il “contestato ordine”, non è arrivato all’ultima curva, bensì dal 63° passaggio.  E perché mai Barrichello ha ubbidito solo all’ultimo? Guarda caso, con una manovra simile a quella del 2001. Fresco di un ricco rinnovo di contratto con Maranello, il brasiliano non poteva disattendere le consegne, s’è voluto però togliere lo sfizio di mostrare in mondo visione la realtà dei fatti. Il Presidente Montezemolo si dirà d’accordo con la strategia del team e per stemperare gli animi parlerà di un’impresa mai riuscita a nessuno:” un pilota ha vinto la gara e l’altro ha preso 10 punti.” La Fia invece di fronte alle tante polemiche, deciderà di intervenire prendendo come pretesto quanto avvenuto sul podio e processerà la Ferrari, per quelle posizioni invertite. Il 26 giugno, il Consiglio Mondiale riunitosi a Parigi, da un lato assolverà il team per non aver manipolato il risultato del G.P., ma dall’altro lo punirà con una multa da 1 milione di dollari, perché Schumacher ha ceduto il gradino più alto del podio, infrangendo una cerimonia “sacrale”. Sanzione il cui importo dovrà essere versato per metà subito; il resto verrà invece pagato qualora un medesimo episodio si verificasse ancora nel corso della stagione. Della serie tutto è bene quel che finisce bene.  In seguito a tutto questo però, la Federazione introdurrà a partire dal 2003 l’articolo 39.1, che vieterà gli ordini di scuderia che interferiscono con il risultato della gara. Una norma paradossale, che sarà successivamente abrogata nel 2011. Tornando al 2002, il mondiale piloti e quello costruttori saranno vinti a mani basse dal binomio Schumacher-Ferrari. Il tedesco conquisterà il 5° titolo, come Fangio, vincendo il G.P. di Francia, mentre il trionfo nei costruttori andrà in scena nel G.P. di Ungheria, con largo anticipo sulla fine del calendario. Barrichello chiuderà alle spalle di Schumacher con 4 vittorie all’attivo, ma gli resterà sempre il dente avvelenato in merito all’A1 Ring. Nel 2006 quando passerà alla BAR Honda, il brasiliano non risparmierà frecciate al Cavallino “Quando l’anno prossimo mi batterò con Schumacher, la mia radio non suonerà più.” In compenso troverà come compagno di squadra un certo Jenson Button, che gli renderà la vita alquanto difficile e senza ordini di scuderia.

Immagini © Massimo Campi

 

 

 

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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