Di Carlo Baffi
L’olandese della Red Bull-Honda vince senza problemi ed è sempre più leader nel mondiale piloti. Le Mercedes di Hamilton e Bottas limitano i danni con un secondo e terzo posto. Sesta e settima posizione per le Ferrari di Sainz e Leclerc, che chiude in rimonta. Tutti doppiati ad eccezione dei piloti di Red Bull e Mercedes.
Come da pronostico Max Verstappen s’è aggiudicato il Gran Premio di Stiria, gara di casa per Red Bull ed Alpha Tauri. L’olandese ha firmato il suo secondo successo consecutivo e quarto stagionale. Una vittoria che gli permette di allungare in classifica su Hamilton, il quale ha dovuto accontentarsi del posto d’onore. Del resto sono apparse eloquenti le parole di “Hammertime” al termine delle qualifiche del sabato, a fronte della pole di Verstappen in 1’03”841. “Non abbiamo il passo per poterli superare – confessava l’inglese – in gara bisognerà inventarsi qualcosa.” Speranze ridotte quindi al lumicino, tant’è che Hamilton sperava in un aiuto dal meteo. La pioggia avrebbe potuto stravolgere i valori in campo, quelli che la settimana scorsa in Francia hanno confermato la supremazia della Red Bull-Honda. Ma veniamo alla gara. Sulla griglia del Red Bull Ring, la prima fila è occupata da Verstappen ed Hamilton, davanti a Lando Norris sulla McLaren-Mercedes e Sergio Perez sull’altra Red Bull. Dietro di loro, la Mercedes di Valtteri Bottas e l’Alpha Tauri di Pierre Gasly. Il finnico, sebbene secondo in qualifica, deve scontare tre posizioni di penalità per via del testacoda commesso in pit-lane durante le prove del venerdì. Posizioni non esaltanti per le Ferrari: settimo Charles Leclerc e solo dodicesimo Carlos Sainz. Ma i tecnici del Cavallino pagano la scelta di un assetto con più carico, che dovrebbe dare benefici sul passo gara, anche in caso di pioggia: rischio possibile a detta delle previsioni. Quando si spengono i semafori, Verstappen è lesto a mantenere il comando davanti ad Hamilton mentre Perez si fa subito aggressivo su Norris che resiste. Il primo passaggio dei 71 previsti (per una distanza di 306,462 km) si chiude con Verstappen, Hamilton, Norris, Perez, Bottas, Stroll, Alonso, Russell Ricciardo e Tsunoda. Mancano Leclerc e Gasly entrambi ai box. Il primo con l’ala rotta ed il secondo con la gomma posteriore forata dopo un testacoda in cui è stato colpito da Giovinazzi. Intanto davanti, Verstappen detta il ritmo con 2”6 su Hamilton. Perez invece prosegue i suoi assalti a Norris che capitola al decimo giro. L’inglese è in evidente difficoltà e pure Bottas lo passa poco dopo.
Alla 22esima tornata, il leader allunga migliorando il giro veloce siglato in precedenza ed aumentando il gap sul diretto inseguitore. Al giro 27, pit-stop per Perez e Bottas, il quale sopravanza il messicano vittima di una non brillante azione dei meccanici. Nel passaggio successivo rientra anche Hamilton che monta le gomme hard come hanno fatto i piloti prima di lui. Stessa scelta anche per Verstappen che si ferma alla 29esima tornata. Siamo quindi giunti a metà gara con “Mad Max” sempre nel ruolo di lepre ed Hamilton ad inseguire. Nel frattempo, Leclerc compie la sua seconda sosta, rientra 14° con le medie e si mette alla caccia di Raikkonen sull’Alfa Romeo che riesce a superare al giro 42. Al volante di una rossa più performante, il monegasco forza ed ha la meglio anche su Vettel e poi su Tsunoda, agguantando così il nono posto. Hamilton intanto prosegue la sua rincorsa, ma a causa di qualche doppiaggio vede il divario allargarsi dapprima a 6”3 e poi a 7”7. Situazione che pone sempre più in sicurezza la leadership della Red Bull numero 33, quando mancano meno di venti passaggi alla fine. Il segno della resa lo si evince dalle parole di Hamilton quando i suoi tecnici gli comunicano via radio il distacco da Max: 8”4. “Non posso fare nulla” risponde il britannico, che si vede soffiare anche il giro veloce da Perez, il quale ferma i cronometri sul tempo di 1’07”8. Il messicano spinge cercando di soffiare il terzo posto a Bottas, che porterebbe così anche una seconda Red Bull sul podio, togliendo punti pesanti alla Mercedes in prospettiva del mondiale costruttori. Quando al giro 65, Hamilton si ritrova ad oltre 12” da Verstappen, non gli resta che provare a prendersi il punto del giro veloce. Quattro tornate dopo Lewis si ferma per “calzare” le soft. Restano soltanto quattro passaggi alla bandiera a scacchi e la corsa procede con Verstappen davanti, Hamilton a 16”, poi Bottas, Perez, Norris, Sainz Leclerc Stroll Alonso e Tsunoda. Al 70° giro Hamilton, sempre secondo, riesce a centrare il giro più veloce (magra soddisfazione). L’epilogo vede Verstappen portare a termine la sua marcia trionfale, precedendo le due Frecce Nere. Bottas è riuscito a tenere il terzo posto tenendo a bada Perez nello sprint finale. Un risultato che dovrebbe giovare al morale di Valtteri. Alle loro spalle giungono Norris, primo dei doppiati, Sainz, Leclerc, Stroll, Alonso e Tsunoda che chiude la top ten. A seguire Raikkonen, Vettel, Ricciardo, Ocon, Giovinazzi, Schumacher, Latifi e Mazepin. A fronte di questi risultati, nella classifica piloti Verstappen sale a 156 punti contro i 138 di Hamilton. Perez è terzo a 96 davanti a Norris (86), Bottas (74), Leclerc (58) e Sainz (50). Decisamente più staccati Gasly (37), Ricciardo (34) e Vettel (30). Alonso terminato nono sale a 19. Sul fronte costruttori la forbice tra Red Bull e Mercedes si allarga ulteriormente. La Red Bull è prima a quota 252, mentre la Mercedes insegue a 212. La McLaren resta la terza forza a 120, grazie alla piazzamento di Norris. La Ferrari è quarta a 108. Precede l’Alpha Tauri (46), Aston Martin (44), Alpine (31) ed Alfa Romeo (2). Per il commento finale c’è poco da dire. La Red Bull è ormai la vettura di riferimento, la Mercedes non riesce a tenere il passo come ha detto Hamilton nel dopo gara. Un divario che è aumentato in modo evidente dal Gran Premio di Monaco in poi e le parti si sono invertite. Le Frecce Nere sono in affanno e per contrastare il passo del team di Milton Keynes, debbono puntare anche sul punto addizionale del giro veloce in gara. Fa specie come l’equilibrio sia cambiato in brevissimo tempo. A detta di Verstappen i meriti della RB16B sarebbero nell’ottima gestione dei pneumatici. Sta di fatto che fra sette giorni il Circus sarà di nuovo presente al Red Bull Ring per una sorta di secondo round: il Gran Premio d’Austria. Difficile immaginare scenari diversi da quanto visto nel G.P. di Stiria. Chiudiamo con la Ferrari. E’ sicuramente andata meglio del Paul Ricard entrando nella top-ten. Certo è che ha chiuso dietro al diretta rivale McLaren, che ad oggi può contare solo su un pilota, ossia Norris. Daniel Ricciardo è costantemente nelle retrovie; fatto inspiegabile. Leclerc è stato protagonista di una rimonta ed ha manifestato la sua soddisfazione definendo la sua prova “una delle migliori”. Ovviamente escluso l’incidente, che al primo giro l’ha costretto a riparare ai box condizionando irreparabilmente la sua strategia. Vedremo se tra una settimana le buone impressioni che il monegasco ha avuto dalla SF21 saranno confermate.