In una gara thrilling, l’olandese trionfa in riva al Santerno. Fatale l’errore di Hamilton in un doppiaggio, che lo costringe ad una grande rimonta dopo il secondo via. Ottima prova di Norris che precede le due Ferrari. di Carlo Baffi
Imola ci ha regalato ancora un corsa palpitante, ricco di colpi scena. Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, seconda prova del mondiale, ha salutato la vittoria di Max Verstappen sulla Red Bull-Honda, precedendo Lewis Hamilton. Un risultato che conferma che il duello fra questi due piloti sarà quasi certamente il tema dominante di una stagione che si annuncia molto combattuta a differenza delle precedenti. Entrambi sono stati protagonisti dei momenti clou della corsa. Ma non va dimenticato quanto fatto da Lando Norris, che si conferma pilota di alto livello con una McLaren sempre più competitiva grazie anche al motore Mercedes. La prima sorpresa della giornata arriva dal meteo: piove e questo rimescola le carte scombinando le strategie. In particolare, il settore uno è molto bagnato, ma si decide per la partenza da fermo.
Altro elemento fondamentale è la scelta delle gomme: full wet o intermedie ? Ad optare per la prima scelta sono Gasly, Ocon e le due Haas. In prima fila c’è Hamilton autore della 99esima pole in carriera, con accanto Sergio Perez sulla Red Bull. Dietro ci sono Verstappen e Charles Leclerc con la prima delle Ferrari. In terza fila troviamo Pierre Gasly con l’Alpha Tauri e Daniel Ricciardo con la McLaren. Norris è solo settimo, dopo aver subito la cancellazione del secondo miglior tempo realizzato in qualifica per non aver rispettato i track-limits. La prima vittima del fondo umido è Leclerc che va in testa coda alle Acque Minerali nel giro di ricognizione. Fortunatamente per lui, riesce a riprendere la posizione ed evitare di emulare quanto fece Alain Prost nel 1991, quando al volante della Rossa si ritirò prima dello start arenandosi nel prato della Rivazza. Dunque vetture schierate, tranne Vettel che parte dalla pit-lane e si attende lo spegnimento dei semafori. Hamilton scatta bene, ma Verstappen fa ancora meglio, affiacandolo e passandolo al Tamburello dopo un attacco prepotente. L’inglese si lamenta via radio dell’entrata a gamba tesa del rivale e teme di aver danneggiato la vettura, dopo esser saltato sul cordolo. L’ala anteriore è danneggiata, ma dal suo box gli comunicano che il fondo è a posto. Leclerc è terzo, seguono Perez, Ricciardo, Gasly, Stroll, Sainz, Norris e Bottas. Nelle retrovie, Latifi termina la sua gara contro le barriere dopo un contatto con Nikita Mazepin ed entra la safety-car. Guai anche per Mick Schumacher (partito col 18esimo tempo) che sbatte contro il muro nel tratto del rettilineo che segue l’uscita dalla pit-lane: stava zigzagando per scaldare le gomme dietro la vettura di sicurezza. Il tedesco ripara subito ai box, montando l’ala nuova e le intermedie. Malgrado la pista inizi ad asciugarsi resta insidiosa e ne fa le spese Perez, che esce e torna sul tracciato superando i rivali: azione che verrà sanzionata con uno stop&go. Al sesto giro si riparte, con Verstappen davanti ed Hamilton che gli si fa sotto precedendo Leclerc. Intanto si accende una battaglia a tre fra Sainz, Gasly e Norris sempre più in evidenza, A soffrire è il francese che cede il passo ai due rivali. Il britannico supera anche la Ferrari dello spagnolo, che nel tentativo di recuperare arriva largo alla Tosa. E’ il suo secondo errore dopo quello commesso precedentemente alle Acque Minerali. Eloquente l’invito che gli arriva via radio dai box:”…calmati !” Il miglioramento continuo dell’asfalto pone ai team l’interrogativo di decidere quando cambiare le gomme. Hamilton viene inviato a raffreddare le sue coperture cercando i tratti bagnati.
Alla 22esima tornata, Vettel effettua la sua sosta per “calzare” le medie. Dovrà tornare in pit-lane poco dopo per scontare un penalità di 10”, complice non aver montato in tempo le gomme in griglia. Della serie, continua il momento nero del quattro volte iridato. Al vertice, Verstappen e Hamilton si controllano a vista: è una guerra di nervi in attesa delle soste che potrebbero essere determinanti ai fini del risultato finale. Al giro 27 si ferma Verstappen, che rientra terzo con le medie. Hamilton è così il nuovo leader, ma per pochissimo. Lewis effettua il pit-stop il passaggio successivo ed a causa di un piccolo problema alla gomma anteriore destra perde quel tanto che basta a Max per riprendersi il comando. Si fermano anche Leclerc, Norris e Bottas. Verstappen tornato davanti, si scatena e fa segnare il giro più veloce doppiando il finnico della Mercedes, ancora in una giornata no. Per tenere il ritmo del capofila, Hamilton spinge cercando di liberarsi di alcuni doppiati. Siamo al 31esimo dei 63 passaggi previsti, quand’ecco il colpo di scena. Giunto alla Tosa, il campione in carica esce dalla traiettoria e va dritto nella ghiaia. Un errore clamoroso che non t’aspetti a riprova che anche “Hammertime” è un essere umano. Riesce comunque a non spegnere il motore e dopo aver innestato la retro, riprende la via della pista per far ritorno ai box. Nemmeno il tempo di commentare l’accaduto, che le telecamere inquadrano due monoposto distrutte, ferme dopo il Tamburello. Sono la Mercedes di Bottas e la Williams di George Russell. I tanti detriti sparsi lungo nella zona, lasciano intendere che il botto è stato molto violento, come viene confermato dai replay. In un punto dove si toccano i 300 all’ora, Russell attacca Bottas, ma mette una ruota sull’erba, perde il controllo della sua FW34B che urta la W12 numero 77. Le due vetture terminano la loro folle corsa rovinosamente contro il muro. Malgrado lo schianto, i piloti sono miracolosamente illesi. Per l’ennesima volta si conferma l’alto grado di sicurezza raggiunto nei Gran Premi. Dunque solo tanta paura che lascia subito spazio al nervosismo. Dopo aver imprecato furiosamente via radio, Russell si dirige verso i rottami della Mercedes e redarguisce Bottas dandogli un buffetto sul casco. Il finlandese, ancora dolorante nell’abitacolo replica porgendo il dito medio. Imola si conferma ancora fatale per il giovane talento inglese. L’anno scorso infatti aveva vanificato un preziosissimo decimo posto uscendo alle Acque Minerali, mentre scaldava le gomme dietro la safety-car. George s’era scusato dell’accaduto via radio col team ed aveva sfogato il suo rammarico con un gesto di stizza uscendo dall’abitacolo. Archiviato lo spavento, la pista va assolutamente ripulita e così Michael Masi, direttore della prova, fa esporre la bandiera rossa. La sospensione della gara si rivela un colpo di fortuna per Hamilton, che scalato nono potrà giocarsi le ultime carte nei restanti 30 giri da compiere.
Una chance non indifferente per il britannico che con una rimonta potrebbe limitare i danni dopo l’autogol. Impresa a cui ci ha già abituato, come a Monza nel 2020. Sono le 16.27 quando ha luogo il secondo via con partenza lanciata. Le vetture si allineano dietro la safety-car, ma occhio a non uscire dalla traiettoria. Raikkonen va in testacoda e poco prima del rettilineo di partenza si intraversa anche Verstappen. Leclerc lo segue da vicino e non lo supera, permettendogli quindi di mantenere la testa. Il monegasco perde così una grande occasione. Se avesse gioco forza superato l’olandese si sarebbe trovato davanti in prossimità del restart. Un vantaggio non indifferente. Probabilmente il ferrarista è stato colto in controtempo e così Max ha potuto scattare di nuovo davanti. L’inizio della sprint-race vede subito farsi largo Norris, che grazie alle soft ha la meglio su Leclerc, catturando il secondo posto. Sullo slancio cerca di ridurre la distanza dal leader che però fa segnare il giro veloce. Intanto alle loro spalle è partita la grande rincorsa di Hamilton, che nell’arco di sei passaggi è quinto. Ha superato Stroll, Ricciardo e beneficiato dell’ennesimo fuoripista di Perez. A venti giri dalla fine Lewis si avvicina rapidamente a Sainz, che cerca invano di resistergli, dopodichè va alla caccia di Leclerc. Una volta negli scarichi della rossa segue la sua preda e a otto passaggi dal termine, fa suo il terzo posto prima del Tamburello. Anche se in zona podio, il cannibale non è ancora sazio e mette nel mirino Norris. Verstappen è ormai imprendibile e cerca di incrementare il vantaggio in classifica siglando il giro più rapido. Il finale è palpitante, con la Mercedes che morde l’asfalto. Norris tiene la posizione sino al 60esimo giro e poi capitola. “E’ troppo veloce per me…” dice Lando rassegnato via radio. Hamilton non molla e suggella la sua rimonta col giro veloce ad una tornata dalla conclusione. E’ il punto che gli permette di restare in vetta al mondiale piloti.
Verstappen lo precede vittorioso al traguardo, cogliendo il suo primo successo del 2021, undicesimo in F.1. Terzo chiude un bravissimo Norris, davanti a Leclerc, Sainz, Ricciardo, Gasly, Stroll (penalizzato di 5” per track-limits), Ocon, Alonso. Appena fuori dalla top ten Perez, giunto 11esimo. Male Vettel, ritiratosi a un giro dal termine, quando era 14esimo. Sfortunato Antonio Giovinazzi costretto a rientrare ai box per liberare una pinza del freno della sua Alfa Romeo ostruita dalla pellicola che aveva rimosso dalla visiera del casco. Alla fine ha chiuso al 14° posto. Grande soddisfazione in casa Red Bull con Horner che loda il vincitore via radio:”Mega job Max !”. Elogi per Hamilton anche da parte di Toto Wolff:” Lewis super drive”. D’altronde, al di là dello sbaglio, è stato autore di una bella impresa. Una volta fuori dall’abitacolo, il britannico si congratula con Verstappen e Norris e ammette:” E’ la prima volta che commetto un errore dopo tanto tempo. Alla Tosa c’è soltanto una traiettoria buona e probabilmente ho avuto troppa fretta per sorpassare.” Segno tangibile che con le monoposto così vicine sotto il profilo prestazionale, la tensione si fa sentire eccome, anche in un fuoriclasse esperto come lui. Il mondiale si annuncia quindi al vertice della tensione fino all’ultimo round e conteranno anche i minimi dettagli; anche il punto assegnato dal giro veloce potrebbe fare la differenza. Senza dimenticare il rendimento delle cosiddette seconde guide, specialmente in ottica del mondiale costruttori. Al momento, le azioni sia di Perez che di Bottas sono calo. Dopo un quinto posto in Bahrain, il messicano ha alzato la cresta nelle qualifiche col secondo miglior crono, ma poi in gara ha collezionato troppi sbagli. Bottas invece s’è eclissato e, incidente a parte, non è mai stato in gara. Nel mondiale piloti, Hamilton e Verstappen sono divisi solo da un punto, rispettivamente a quota 44 e 43. Più staccato c’è Norris a 27 e Leclerc a 20. Il driver della McLaren ha un trend in crescita che per ora lo conferma pilota di punta del team di Woking, pronto a togliersi qualche soddisfazione approfittando della guerra tra i due contendenti di vertice. Ricciardo ha comunque chiuso a punti e siamo certi che una volta raggiunto il giusto feeling con la MCL35M, potrà puntare a traguardi più ambiziosi. Insomma una McLaren che può finalmente dire di essersi lasciata alle spalle un periodo buio. Riguardo alla Ferrari, il quarto posto in qualifica di Leclerc aveva forse illuso i tifosi, ma il valore della SF21 è quello visto in pista. Non è certo a livello di Mercedes, Red Bull e McLaren, ma superiore al resto della concorrenza. E non è cosa da poco, dal momento che in gara sia Leclerc che Sainz (colpevole di qualche sbaglio di troppo) hanno lottato e chissà se non ci fosse stata la bandiera rossa, magari il monegasco avrebbe potuto puntare al podio. Comunque sta di fatto che il Cavallino può guardare al futuro con ottimismo: è sulla strada giusta, anche per quanto mostrato in qualifica. Ci si aspettava invece qualcosa di più dall’Alpha Tauri. Gasly, partito quinto è giunto solo settimo, mentre Tsunoda (penalizzato di 30”) che ben aveva impressionato all’esordio, ha tagliato il traguardo 12°, dopo aver distrutto la sua AT02 in qualifica. Prossimo appuntamento il 2 maggio in Portogallo a Portimao.
immagini Mercedes/Pirelli media