Published on Dicembre 28th, 2020 | by Massimo Campi
0Gli Auguri di Bernie Ecclestone
Ogni anni “Mister E” manda gli auguri agli amici con una card natalizia – di Carlo Baffi
Come da tradizione anche quest’anno sono arrivati puntuali gli auguri natalizi di Bernie Ecclestone espressi con la classica vignetta che sintetizza l’annata vissuta dalla Formula Uno, suo regno incontrastato per parecchi decenni. Tra le tante virtù del vulcanico manager inglese, che lo scorso 28 ottobre ha tagliato il traguardo dei 90 anni, c’è anche il “sense of humour” ovviamente in puro stile british, che l’ha spinto ad ironizzare sulle vicende del Circus ed anche su se stesso. Si pensi alla sera del 26 novembre del 2010. Mentre passeggiava nel centro di Londra con la sua attuale moglie, Fabiana Flosi, Ecclestone venne aggredito da quattro rapinatori. Oltre al furto di gioielli per circa 200 mila sterline, Bernie rimediò una ferita al capo e alcune contusioni al volto. Ebbene dopo pochi giorni, posò come testimonial di una nota marca di orologi con tanto di volto tumefatto. Lo slogan? “Guarda quello che farebbe la gente per un Hublot.
Ma torniamo alle card natalizie. Quella targata 2020, vede “Mister E” in primo piano spingere una carrozzina, mentre parla al telefono. Il riferimento riguarda la nascita di Ace il suo ultimo genito (un maschio, dopo le tre figlie avute dai due precedenti matrimoni) avvenuta a luglio. Il look è sempre lo stesso, camicia bianca, pantaloni neri e non manca la mascherina dovuta alla pandemia del Covid-19. Ecclestone passeggia su un sentiero innevato di montagna, la località in questione è Gstaad situata nelle alpi svizzere dell’Oberland bernese. Un centro turistico frequentato dal jet-set, dove Ecclestone è solito trascorrere le vacanze natalizie. A fondo valle si nota un circuito dove è in corso di svolgimento un Gran Premio con le tribune vuote causa Coronavirus. Ai lati della stradina vi sono due chalet. Nel primo sono radunati i vertici di Liberty Media esausti dopo una stagione alquanto tribolata e difficile. Nel secondo invece sono radunati gli appassionati che seguono la corsa in tv.
L’anno passato, il 2019, “Mister E” prese di mira le regole troppo severe applicate dagli steward che finirono per condizionare l’agonismo dei piloti. Da qui la raffigurazione di un briefing pre-gara con Emanuele Pirro che impartisce tutte le istruzioni del caso, qualcuna assai paradossale tipo: “Se avete un incidente date la colpa all’altro pilota”. Oppure: “Non pensate. Seguite gli ordini di squadra”, “Se venite interrogati da noi, cercate di sembrare onesti.”
Nel 2017, con l’acquisto della F.1 da parte di Liberty Media , si fece ironia sull’indirizzo americano dei nuovi gestori. Primi attori, lo statunitense Chase Carey (capo di Liberty) e logicamente Bernie. Entrambi nella veste di equilibristi ad alta quota su una simbolica corda, sinonimo di rischio costante nelle delicate negoziazioni del business del motorsport. Da una parte, Carey procede affannato verso un cowboy dalle sembianze di Tony George che punta una Colt, a ricordo dei contrasti intercorsi col Circus. Il tutto accompagnato dal commento sarcastico:” Chase sta facendo del suo meglio nel tentativo di trovare sei gare in Usa.” Dall’altra invece, Ecclestone si dirige verso gli organizzatori dei nuovi Gran Premi ospitati in medio ed estremo oriente, oltre a quelli di Russia ed Azerbaigian. Una scena accompagnata dall’immancabile stoccata:” Bernie ce l’ha fatta con un piccolo aiuto dei suoi amici.” Spettatore di riguardo, il Presidente della Fia Jean Todt, in cima ad un albero di Natale con tanto di ali da angelo.
Divertente la card del 2012, quando a fine stagione Lewis Hamilton lasciò la McLaren per la Mercedes. L’attuale “sette volte iridato” è riprodotto mentre dopo aver parcheggiato a bordo pista la sua MP4/27 salta furtivamente oltre il guard-rail per dirigersi verso una Mercedes stradale che lo attende fuori dall’autodromo. Dettagli da non trascurare: il guidatore della fuoriserie è Niki Lauda che strappò il fuoriclasse al team di Ron Dennis ed un sacco pieno di dollari sul sedile accanto. Lewis ricevette infatti la classica offerta che non si poteva rifiutare. A posteriori quella sarebbe risultata la svolta decisiva nella carriera di “Hammertime”.
Tornando indietro negli anni non vengono risparmiati nemmeno quegli scandali che hanno sconvolto il paddock. Il tema del 2008 è il sex-gate che ebbe come protagonista l’allora Presidente della Fia Max Rufus Mosley, il quale è riprodotto mentre dispensa colpi di frustino a Flavio Briatore (che indossa delle eccentriche pantofole) sotto gli occhi dei vari team principal seduti al muretto box. La punizione verso il team-boss della Renault è un preciso riferimento alla vicenda del presunto incidente pilotato di Nelsinho Piquet nel Gran Premio di Singapore di quella stagione, in seguito al quale Briatore venne temporaneamente radiato dal Circus. Ed Ecclestone assiste divertito alla performance.
Il soggetto del Natale precedente, quello del 2007, invece riguardò la famosa spy-story che mise alla sbarra i vertici della McLaren e Nigel Stepney, capo meccanico a Maranello, con la Ferrari nel ruolo di parte lesa. La vignetta sintetizza quella squallida vicenda raffigurando Mike Coughlan, allora capo progettista a Woking che porge sotto gli occhi dello stesso Stepney un pacchetto regalo infiocchettato con la griffe del Cavallino a Ron Dennis. Il gran capo della scuderia inglese spaventato dice “Mi spiace, non posso accettarlo. Usiamo i canali ufficiali.” A fare da sfondo le due factory con le rispettive antenne tecnologiche che si trasmettono i dati.
E nel 2005 fu la volta del noto Gran Premio degli Stati Uniti andato in scena con le sole sei vetture gommate Bridgestone a seguito della debacle Michelin. E qui emerge una spiccata autoironia, perché quel fatto rappresentò uno dei momenti più imbarazzanti della storia della F.1, a cui seguirono interminabili polemiche e considerevoli danni economici per l’intero movimento. Eppure Bernie non ha esitato a riderci su, mostrandosi in corsia box tra le monoposto ferme, mentre allarga le braccia in segno di impotenza di fronte agli spettatori infuriati.
Assai esplicito il cartoon del 2003, in cui Bernie recita il ruolo dell’acrobata (ancora una volta) mentre cammina bendato su una corda a strapiombo su una pista allagata in cui nuotano dei coccodrilli. A “Mister E” tocca l’ardua impresa di raggiungere i grandi costruttori impegnati nei G.P., dopo aver voltato le spalle alle tre banche che erano subentrate nella gestione del Circus in seguito al crack finanziario del Gruppo di Leo Kirch. Non a caso il magnate tedesco del settore dei mass media è disegnato a gambe all’aria mentre affoga circondato dai famelici rettili squamati.
E che dire della banconota del 1997 ? A parte i giudizi negativi espressi in merito alle democrazie nel mondo, Ecclestone non ha mai dichiarato nello specifico le sue preferenze in campo politico. Fa eccezione però una vicenda riguardante un suo contributo di un milione di sterline al Partito Laburista poco prima delle elezioni che avrebbero portato al governo Tony Blair. Lo scandalo esplose quando Blair varò delle leggi atte a limitare le sponsorizzazioni da parte delle multinazionali del tabacco, escludendo guarda caso il Circus. Un polverone che si placò solo quando Blair & C. restituirono l’intera somma. In barba alla querelle, Ecclestone inviò i propri auguri natalizi ad amici ed addetti ai lavori, sotto forma di una banconota da un milione di pounds sulla quale al posto del volto della Regina Elisabetta, c’era la caricatura di Tony Blair. Insomma tante situazioni che raccontano con una satira pungente ed un’accurata precisione i tanti fatti che hanno contraddistinto i mondiali di Formula Uno e la carriera del “Padrino”, sotto il profilo sportivo, finanziario e del costume. Comune denominatore a tutte queste illustrazioni umoristiche è l’assenza della firma dell’autore. Un elemento che aggiunge pure un tocco di mistero. Chi sarà mai il fantomatico disegnatore ? Chissà … forse lo stesso Bernie ? Dal Supremo c’è da attendersi di tutto. Del resto stiamo parlando dell’uomo che ha fatto la fortuna della Formula Uno, oltre che la propria.