Published on Luglio 1st, 2015 | by Bruno Brida
Mark Webber: “Sconfitto dagli avvocati di Seb”
Oggi si riunisce a Silverstone lo Strategy Group, costituito dai rappresentanti dei team di maggior peso in Formula 1.
Secondo indiscrezioni, gran parte della riunione sarà destinata all’esame delle proposte di modifiche per migliorare lo spettacolo dei Gran Premi, rendendo le monoposto più veloci e più difficili da guidare, ad esempio, eliminando la partenza controllata dal computer o riducendo le troppe informazioni via radio. Per i team, verrebbe proposta una maggior scelta di mescole.
Se queste proposte non determinano un aumento dei costi, Jean Todt e Bernie Ecclestone sarebbero disputi ad introdurle già la stagione prossima.
“Se le modifiche non sono contrarie al regolamento tecnico, perché non introdurle già l’anno prossimo”, ha commentato Chris Horner (Red Bull F1). “Ad esempio, perché non permettere sempre alle squadre di scegliere, gara per gara, la gomma più adatta alle caratteristiche delle loro monoposto? Probabilmente, anche così si ridurrebbe il gap con la Mercedes”.
Mentre i team principal sono riuniti per decidere il futuro della Formula 1, nel paddock di Silverstone tiene banco il libro autobiografico di Mark Webber in cui attacca a testa bassa l’ex compagno di squadra alla Red Bull F1 Sebastian Vettel.
Sotto accusa il finale del Gran Premio della Malesia del 2013, quando Sebastian Vettel, ignorando gli ordini di scuderia, con una manovra al limite aveva scippato la meritata vittoria all’australiano (nel video). Richiesta di un commento sull’accaduto, la signora Ann Webber aveva dichiarato a caldo: “E’ meglio che non parli, sono disgustata. Abbiamo visto oggi che è il vero uomo che corre per la squadra e chi no”.
Da quel Gran Premio i rapporti tra i due piloti sono peggiorati e a fine anno Mark Webber aveva lasciato la Formula 1 per abbracciare il nuovo programma endurance di Porsche.
Nella sua autobiografia il pilota australiano scrive che mentre appena scesi dal podio del GP Malesia Vettel sembrava pentito del suo gesto, tre settimane più tardi, in Cina, il suo atteggiamento era radicalmente cambiato.
A questo punto, alla domanda se il tedesco era stato richiamato all’ordine per aver ignorato gli ordini del muretto, un imbarazzato Chris Horner gli avrebbe confessato di aver ricevuto una lettera di due pagine in cui gli avvocati di Sebastian Vettel accusavano la Red Bull di aver violato il contratto con il loro cliente per avergli dato ordini di scuderia irragionevoli.
“I nostri rapporti si sono rotti per la troppo arroganza di Seb. Non sopportava l’idea che io avrei potuto essere più veloce di lui. Semplicemente non riusciva ad accettare i suoi sbagli ed incolpava la squadra o gli altri”.