Published on Giugno 20th, 2015 | by Bruno Brida
0GP Austria, qualifiche: prima fila Mercedes “pasticciona”
Al termine delle qualifiche per il GP Austria, Lewis Hamilton (Mercedes F1) ha conquistato la sua 45esima pole.
Secondo tempo (+0,200 sec.) per il compagno di squadra Nico Rosberg; terzo tempo per Sebastian Vettel (Ferrari F1).
Quindi, anche domani la prima fila della griglia sarà occupata dai piloti Mercedes F1, anche se la loro prestazione non è stata esente da pecche. La più clamorosa è avvenuta proprio all’ultimo giro quando sia Lewis Hamilton sia Nico Rosberg sono usciti clamorosamente di pista mentre battagliavano fra loro per la conquista della pole.
Impeccabile, invece, la prestazione di Sebastian Vettel, che ha spremuto dalla sua SF15-T #5 tutto quello che poteva in fatti di prestazione pura. Ha chiuso le qualifiche con un distacco di 0,355 sec da Hamilton e di 0,155 da Rosberg che potrebbe essere ridotto ulteriormente in gara.
Domani Vettel può ragionevolmente puntare al secondo posto sfruttando l’animosità tra i due rivali della Mercedes, che hanno dimostrato di poter commettere errori se messi sotto pressione su una pista come quella austriaca, corta ma molto esigente per quanto riguarda la precisione di guida.
C’è poi l’incognita meteorologica. Le previsioni per domani danno concreta possibilità di pioggia, caduta anche nelle sessioni di prove libere, pioggiaa che potrebbe dare una mano a Vettel nel suo duello con le “frecce d’argento”.
Quarto e sesto tempo per i due della Williams F1, con Felipe Massa ancora una volta più veloce di Valtteri Bottas: è di 0,127 il gap tra due, ovviamente a favore del brasiliano, che nel 2014 era partito in pole in questo Gran Premio.
Quest’anno la Williams F1 sembra aver perso parte dalle sue doti velocistiche, tant’è che tra i due suoi piloti si è inserito un Nico Hulkenberg (Force India F1) rinato dopo la bella vittoria a Le Mans della settimana scorsa.
“Vittorie come quella alla 24 Ore di Le Mans fanno bene allo spirito e danno una bella iniezione all’autostima di un pilota”, ha commentato il tedesco, diventato all’improvviso uno dei personaggi più gettonati per i selfie con i tanti Vip presenti sul circuito di Spielberg.
Rinato è anche Daniil Kvyat della Red Bull F1, non tanto per la sua prestazione (che comunque gli è valsa l’ottavo tempo alle spalle di Max Verstappen della cugina Toro Rosso) quanto perché ha surclassato, come gli sta succedendo sempre più spesso ultimamente, Daniel Riccardo che non è riuscito a superare il taglio della Q2.
Domani i due della Red Bull F1 sconteranno una penalizzazione di dieci posizioni in griglia per aver superato la quota dei quattro motori consentiti dal regolamento. Una penalizzazione pesante, che potrebbe non essere l’ultima della stagione di questo genere, che butta nuova benzina sul fuoco delle polemiche della squadra austriaca con la Renault.
Saranno invece 25 le posizioni di penalizzazione inflitte a Fernando Alonso e a Jenson Button McLaren F1) per le tante modifiche apportate dall’Honda alle power-unit delle loro monoposto, ancora alle prese con problemi di affidabilità e di potenza. Vedremo domani in che modo la direzione di gara farà scontare la “pena” ai due.
Abbiamo lasciato per ultimo il discorso su Kimi Raikkonen, ufficialmente 18esimo e terz’ultimo tempo delle qualifiche.
Cosa sia successo nel giro decisivo della sua Q1 non è chiaro. Ciò che è certo che nell’ultimo minuto delle qualifiche, con pista che si era ormai asciugata e lanciato per il suo giro buono, il finlandese ha vistosamente rallentato dalla macchina che lo precedeva.
Probabilmente pensava di avere ancora tempo per un altro tentativo, tempo che invece era terminato. Errore di calcolo suo? Del team?
Per un arrabbiatissimo Kimi Raikkonen la colpa è tutta del team: “Ho avuto delle informazioni che evidentemente erano sbagliate … mi avevano detto che avevo ancora tempo per tre giri ed io mi sono comportato di conseguenza. Evidentemente hanno sbagliato i calcoli, mi hanno mandato fuori troppo tardi … ma nessuno mi ha informato che il piano era cambiato, con il risultato che tutti hanno visto”.