Formula 1

Published on Febbraio 11th, 2015 | by redazione

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Flavio Briatore: “La F1 è in crisi? Colpa della troppa tecnologia”

Televisione e presenza di Case automobilistiche importanti sono sempre state la base se non gli ingredienti principali su cui Bernie Ecclestone ha creato la sua fama di uomo di successo nel mondo della Formula 1.

Ora questi due capisaldi gli stanno venendo meno, ma per l’ineffabile Mister E è tutto OK … e se non è OK è colpa degli altri.

Per quanto riguarda la partecipazione diretta delle Case automobilistiche, dopo il boom dei primi anni del nuovo secolo, in Formula 1 sono rimaste solo Mercedes e Ferrari, con Renault ed Honda nel ruolo di motoristi. I marchi che fanno della ricerca tecnologica un importante elemento di marketing (Audi, Nissan, Porsche, Toyota) sono ormai pesantemente impegnati altrove.

La griglia si riduce? Nessun problema. Basta creare una nuova categoria monomarca (Super GP2) che potrebbe consentire la partecipazione ai Gran Premi a team con limitata disponibilità di budget, grosso modo sui 15milioni di euro a stagione.

La Mercedes non è d’accordo? Per Bernie non è un problema se la Casa tedesca si dovesse sfilare dal Mondiale perché, secondo lui, dietro l’angolo c’è la Volkswagen di Ferdinand Piech che si sarebbe dichiarato entusiasta del “metodo Ecclestone”.

In fatto è che, sempre secondo il Bernie-pensiero, proprio la supremazia dei tedeschi – manifesta nel 2014, annunciata per il 2015 – sta facendo perdere interesse alla Formula 1. E poi i nuovi 1600 turbo ibridi, dal suono così poco eccitante … “Riducendo il rumore, hanno ucciso l’eccitazione. Hanno pensato di poterlo sostituire con l’alta tecnologia, ma la tecnologia non interessa al pubblico”, ha dichiarato recentemente Flavio Briatore (nella foto), un altro personaggio della Formula 1 (presente o passata che sia) le cui esternazioni vengono sempre prese per oro colato, come manifestazioni di un’intelligenza superiore. Ed i 300mila presenti a Le Mans l’anno scorso per vedere la lotta tra vetture tecnologicamente avanzate ma diverse fra loro? Tutti fresconi?

“Rimango dell’idea che la Formula 1 dovrebbe essere un campionato per piloti e non per costruttori … se si introduce troppa tecnologia c’è il caso che qualcuno, come la Mercedes, se ne avvantaggi troppo, a discapito dell’interesse. Non sostengo certo l’idea di un mondiale monomarca ma insomma…”: questo è l’illuminante parere conclusivo di Briatore, ex capo di Renault F1.

Per quanto riguarda la televisione, solo nel 2014 ha persona qualcosa come 25milioni di spettatori. Di chi la colpa? Non certo di Ecclestone, ma è la naturale conseguenza del fatto che nei mercati chiave la maggior parte dei Gran Premi viene trasmessa dalla pay-tv, che è disposta a pagare di più i diritti di esclusiva perché può contare sul sostanzioso contributo degli abbonati oltre che della pubblicità, naturalmente.

Insomma, come al solito, per Bernie Ecclestone la Formula 1 non ha problemi. E se li ha, la colpa è degli altri. Come volevasi dimostrare!

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