Published on Novembre 26th, 2014 | by Massimo Campi
0Il segreto della Mercedes: il compressore
Le vittorie di Hamilton e Rosberg in F.1 sono molto merito della Mercedes cha ha saputo sviluppare il telaio, ma soprattutto il motore meglio degli altri. Ma la Mercedes non è nuova alle innovazioni tecnologiche ed a saperle sfruttare al meglio. Già negli anni venti la soluzione di comprimere l’aria di alimentazione al motore le diede un netto vantaggio su tutta la concorrenza.
La Daimler Motoren Gesellschaft, l’antesignana della attuale Mercedes-Benz, è nata dal genio di Gottlieb Daimler e ben presto, come molti altri costruttori del tempo, vede nello sport motoristico uno dei migliori modi di pubblicizzare il proprio prodotto con il noto marchio della “stella a tre punte” che, dal 1909 adorna le calandre ed i cofani delle Mercedes.
Negli anni ’20 la stella a tre punte inizia una lunga serie di vittorie nelle varie competizioni e la stampa specializzata, nel 1921, diffonde la notizia che la Daimler vince grazie ad “un’arma segreta”.
La tecnologia introdotta non è altro che la compressione della miscela aria/benzina, mediante un compressore meccanico di tipo “Roots” prima di essere aspirata nel cilindro. Il compressore è formato da due elementi rotanti a forma di pala, con due lobi, che ruotano ad alta velocità comprimendo la miscela aria/benzina, con dei netti vantaggi sull’efficienza di combustione e sulla potenza erogata dal motore. Era stato il capo progettista Paul Daimler a sviluppare questa soluzione per i motori aeronautici dopo la prima guerra mondiale. In alta quota, con l’aria rarefatta, i motori perdevano molta potenza e con il compressore veniva eliminato il problema mantenendo intatte la potenze occorrenti.
In campo automobilistico il compressore veniva già allora impiegato in motori di modesta cilindrata per innalzarne la potenza. La prime vetture tedesche a impiegare il compressore avevano motori con una cilindrata compresa tra 1,5 e 2,6 litri che aumentavano la loro potenza del 50% rispetto alle versioni aspirate. Nel 1922 Rudolf Caracciola ottenne le sue prime vittorie con una vettura di 1,5 litri sovralimentata e nel 1924, Christian Werner con una Mercedes 2000 di 1.986 cc compressa vince la Targa Florio e da quel momento la soluzione Mercedes inizia a godere della fama internazionale anche nel mondo dello sport.
Nel 1926 nasce la Mercedes tipo “K”, sinonimo di “kurz”, con il motore di sei cilindri sovralimentato e sarà, per il tempo, la vettura di serie più veloce al mondo. Da quel modello nascono una serie di vetture leggendarie: la S (sport) la SS (super-sport) la SSK (super-sport-kurz) che conquisteranno molti trofei in mano a tanti piloti ufficiali e privati. Nel 1931 Rudolf Caracciola con Wilhelm Sebastian vince la Milla Miglia compiendo l’intero tracciato alla media record di 101,147 Km/h. E’ al volante della mostruosa Mercedes-Benz SSKL spyder con il sei cilindri di 7069 cc sovralimentato. La vettura è derivata dalla SSK, ulteriormente alleggerita di 125 kg. Il sei cilindri di sette litri è alimentato con il compressore Roots e due carburatori Pallas ed ha una potenza di 300 cv a 3.400 giri. A capo di quel progetto c’è un nuovo ingegnere di nome Ferdinand Porsche, che farà molto parlare di se nell’immediato futuro!
Di SSKL, con il telaio alleggerito ed i fori sui longheroni, ne sono state realizzate solo tre esemplari, altre quattro SSK sono state poi trasformate nella versione “L”. Queste vetture, grazie alla tecnologia “kompressor” hanno contribuito a fare conoscere la tecnologia Mercedes al mondo sportivo e sono state la base per tutte le vittorie degli anni ’30, quando la politica tedesca ha profuso grandi capitali all’industria automobilistica per l’attività sportiva.