Formula 1

Published on Novembre 25th, 2014 | by redazione

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Ferrari: dove ha fallito Mattiacci, cosa ci si aspetta da Arrivabene

Smaltita la sorpresa dell’annuncio di un nuovo capo della Gestione Sportiva Ferrari, la domanda che ci si pone ora è perché Marco Mattiacci sia stato silurato a favore di Maurizio Arrivabene, dopo appena otto mesi di lavoro.

L’analisi più seria è stata fatta dall’inglese Autosport. La testata inglese parte dalla constatazione che Mattiacci ha fatto nel migliore dei modi il compito che gli era stato affidato da Sergio Marchionne: pilotare “pacificamente” il divorzio da Fernando Alonso e l’arrivo di Sebastian Vettel; licenziare il personale della Scuderia ritenuto non adatto alle nuove sfide; ingaggiare nuovi tecnici; rivedere le procedure di lavorazione. E, quasi senz’altro, dare una controllara ai libri contabili

Un lavoro, quello fatto da Mattiacci, da back office, come si dice oggi, in chiave 2015. Da qui la sua scarsa incisività sulle vicende di una stagione 2014 compromessa fin dall’inizio da una F14 Turbo sbagliata nel telaio, nell’aerodinamica e nella power-unit.

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Marco Mattiacci, per otto mesi capo della Gestione Sportiva Ferrari e team principal della Scuderia.

Dove Marco Mattiacci – a cui si deve anche la proposta di un parziale “scongelamento” tecnico dei motori nel 2015 – ha fallito, segnando la fine del suo rapporto con la Scuderia, è stato nel non essere riuscito a ristabilire buone relazioni con Bernie Ecclestone, con cui, anzi, è entrato anche in conflitto con richieste di cambiamenti radicalinella gestione della Formula 1. Ed essere in contrasto con Mister E comporta un pericoloso isolamento nell’ambiente.

Invece, Sergio Marchionne ha bisogno di un uomo che ridia al Marchio un ruolo centrale in Formula 1. Ed ecco l’ingaggio di Maurizio Arrivabene, uno che sa quali sono le regole del gioco e che le potenzialità per influenzarle. Soprattutto, ha un rapporto preferenziale con Ecclestone (con lui nella foto d’apertura) grazie anche al fatto di essere stato per lungo tempo il rappresentante degli sponsor.

Marchionne lo spiega bene nella lettera inviata ai dipendenti Ferrari che inizia con: “Cari colleghi ho voluto scrivervi direttamente perché so che nessuno più di voi vuole vedere la Ferrari sul podio. Voi vivete di Ferrari almeno quanto la Ferrari vive di voi, della vostra passione e del vostro talento. Chi lavora alla Gestione Sportiva non lo fa solo perché ama le corse, ma perché sente di far parte di un progetto unico e speciale, perché ha la Ferrari nel Dna. Capisco la vostra delusione, alla fine di una stagione che tutti vorremmo dimenticare, ma sono proprio i momenti bui che ci spingono verso una fase di rinnovamento e di rinascita, perché ci costringono a trovare la forza e il coraggio per cambiare il nostro destino”.

Riferendosi poi al nuovo capo delle Gestione Sportiva, Marchionne scrive: “Maurizio ha un patrimonio di conoscenze unico perché non solo è da anni vicino alla nostra squadra, ma, come membro, della FI Commission, ha ben chiare le sfide che ci attendono. Conosce molto bene il nostro mondo e i suoi meccanismi, lo spirito di competizione e il senso della sfida che animano le corse. Ed è stato una fonte costante d’idee innovative per il rinnovamento della Formula 1.

Io, personalmente, riconosco in Maurizio le qualità di un vero leader, una di quelle persone che si seguono per l’esempio che dà, per la serietà e l’integrità delle sue scelte, per il modello di uomo che rappresenta.

Maurizio gode del mio pieno supporto perché, oltre ad essere un grande professionista, condividiamo la stessa visione di che cosa la Scuderia Ferrari può e deve essere e affrontiamo questa sfida con lo stesso approccio. Ho totale fiducia in lui e nel fatto che saprà trasmettere questi valori anche alla Gestione Sportiva”.

Sergio Marchionne conclude così la sua lettera: “Il nostro obiettivo è molto semplice: conquistare il posto che ci spetta sia nel Campionato Costruttori sia nel Campionato Piloti. Non possiamo accontentarci di nulla di meno.

Per arrivare a celebrare quel traguardo, però, dobbiamo restare umili e continuare a lavorare ad ogni singola gara come se fosse l’ultima. Dobbiamo guadagnarci il successo sul campo ogni giorno, in ogni occasione, ad ogni test. So bene che il vostro impegno non è mai venuto meno.

Vi chiedo di continuare a tenere vivo quello spirito; di non temere il cambiamento, ma di cavalcarlo; di non aspettare che sia qualcun altro a dirvi cosa fare, ma di prendere voi l’iniziativa; di condividere idee nuove e consigli con la squadra”.

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