Published on Novembre 19th, 2014 | by redazione
0Bernie Ecclestone: “Non un soldo in più ai ribelli”
Bernie Ecclestone ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di dare un soldo in più di quello pattuito ai tre team minori (Force India, Sauber, Lotus) che ad Austin hanno minacciato il boicottaggio del Gran Premio Usa.
“Hanno firmato un contratto, quindi sanno esattamente cosa hanno firmato e quanti soldi spettano loro. Piantiamola qui”.
Dopo la rottura delle trattative in Brasile ed il rifiuto di un incontro da parte di Ecclestone e della CVC Capital Partners , detentrice dei diritti della Formula 1, lunedì scorso le tre squadre hanno inviato allo stesso Ecclestone, al presidente della Fia Jean Todt – ed in copia alle altre sei squadre ora presenti nel Mondiale – una lettera con cui i ribelli ribadiscono le loro ragioni ed il fatto “di non poter accettare l’attuale ripartizione dei fondi vista il massiccio aumento delle spese” conseguente soprattutto all’introduzione delle nuove power unit.
Cinque delle undici squadre che hanno iniziato la stagione 2014 (Red Bull, Ferrari, McLaren, Mercedes e Williams) prendono il 63% di quanto distribuisce annualmente la CVC tramite Ecclestone, il restante 37% viene suddiviso fra le sei squadre minori, contando sempre Caterham e Marussia.
“Un buon amministratore – ha risposto loro Ecclestone tramite un’agenzia di stampa – di solito spende un po’ meno di quanto conta di disporre. In caso contrario è ovvio che va incontro a serie difficoltà. Le persone che ora si lamentano, non hanno fatto nulla per ridurre le uscite”.
Mister E. condivide però le critiche dei team minori sull’eccessiva complicazione degli attuali motori: “Su questo sono d’accordo con loro al 100%. Io non ho mai e ribadisco mai pensato che questo propulsore fosse proprio quello che volevamo per la Formula 1. Non serve neanche all’industria automobilistica perché nessuna auto stradale potrà mai utilizzare un sistema del genere. È solo un grande pezzo d’ingegneria, tutto qui”.