La Super GP2 salverà l’attuale Formula 1?
Nonostante si ostini a dichiarare che tutto va bene e che se proprio c’è qualcosa che non funziona questo è il sound delle nuove power unit, che ha poco appeal per il pubblico, Bernie Ecclestone sta cercando di isolare i piccoli team, tre dei quali lo hanno messo in forte imbarazzo ad Austin per la minaccia (poi rientrata) del boicottaggio del GP degli Usa.
Il suo dilemma è questo: fatte salve le cinque grandi squadre definite “costruttori “(Ferrari, Mercedes, McLaren, Red Bull e Williams), che costituiscono l’ossatura del campionato, come riempire i buchi che si avrebbero in griglia facendo fuori i piccoli team, quelli perennemente in difficoltà economica? quelli che possono creare problemi?
Per risolvere il suo dilemma, “Mister E” sforna una idea al giorno. Dapprima la proposta di far schierare ai grandi team una terza vettura, “trasparente” ai fini della classifica costruttori; poi, arriva la pensata di dividere il campionato in due, da una parte i soliti grandi, dall’altra i piccoli team trasformati in “clienti” che utilizzerebbero materiale dismesso (o giù di lì) dai grandi.
L’ultima “idea” in ordine di tempo è di completare la griglia dei Gran Premi con le Super GP2, monoposto simili alle GP2 attuali (nella foto, una loro partenza) e con motore potenziato, affidate a strutture privati. Anche in questo caso il campionato sarebbe diviso in due.
Per Monisha Kaltenborn, la combattiva team principal della Sauber, questo continuo riproporre il concetto di “team clienti” e “team privati” nel caso della Super GP2 è un’ulteriore prova che Bernie Ecclestone e la CVC stanno lavorando per una Formula 1 dove non ci sarà più spazio per le squadre minori come la sua, come la Force India, come la Lotus. Le tre squadre del boicottaggio minacciato ad Austin.
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