Formula 1

Published on Luglio 26th, 2014 | by redazione

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F1 GP Ungheria: Chris Horner (Red Bull), “Giornalisti, deprimete l’ambiente con le vostre domande”

Se c’era bisogno della conferma che la Formula 1, come molti degli sport professionistici più popolari, vive in un mondo tutto suo, questa è venuta ieri pomeriggio all’Hungaroring,  nel corso della consueta conferenza stampa pre GP d’Ungheria cui sono tenuti a partecipare i rappresentanti dei team.

Di solito è un incontro con i media molto formale, con domande e risposte all’insegna dell’ovvietà e di una certa supponenza da parte degli intervistati nel concedersi alla stampa.

Ma ieri qualcosa è saltato in questi rapporti un po’ stantii, colpa della politica internazionale. Tutto ha inizia quando un giornalista chiede se la Formula 1 intenda andare a Sochi in ottobre per il Gran Premio di Russia, tenendo conto dell’embargo dichiarato dall’Unione europea nei confronti del Paese di Vladimir Putin per i “fattacci” in Ucraina.

I team principal rispondono all’unisono che contrattualmente sono tenuti a partecipare a tutte le gare del campionato, che lo sport non può essere condizionato dalla politica e che deve essere la Fia e chi detiene i diritti commerciali (ossia Ecclestone) ad affrontare eventualmente la questione dell’opportunità di disputare o meno certe gare.

Per loro discorso finito, ma non per la stampa. Un giornalista chiede come mai, Russia a parte, la Formula 1 sia disposta ad andare dall’anno prossimo anche in Azerbaijan, un Paese dall’alto tasso di povertà e di scarso rispetto dei diritti umani. Magari anche nella Corea del Nord, se lo vuole Ecclestone!

Dopo un lungo silenzio imbarazzato, risponde Vijay Mallya (Force India): “Penso che la questione sia stata erroneamente inquadrata. È il detentore dei diritti commerciali, è la Fia che decidono certe cose. Semplicemente noi corriamo dove mettono in scena gli eventi”.

Mormorio di disapprovazione tra i giornalisti. A questo punto sbotta un indispettito Chris Horner: “Questa sta diventando una conferenza stampa molto deprimente perché ci stiamo concentrando solo sulle cose negative. C’è un calendario che esce ad ottobre o novembre. Tutti noi possiamo decidere se partecipare o meno al Mondiale. Tutte le persone sedute qui o sono piloti o sono qui perché sono appassionati di questo sport. Quando firmiamo per il campionato, ci fidiamo del promotore e della Fia.

Voi o la maggior parte di voi sarà presente a quelle gare o perché siete appassionati o perché vi danno da vivere. Quindi è sbagliato dare alla Formula 1 un ruolo politico che non ha. Qui dovremmo parlare di piloti in queste conferenze, dovremmo parlare di spettacolo e dei grandi duelli in pista. Dovremmo rispondere a domande tipo su quello che succederà nella gara di domenica o durante le qualifche. A queste domande possiamo rispondere. Per tutto il resto dovete rivolgervi  al signor Todt o il signor Ecclestone, non ai team”.

Già … peccato che il signor Todt e soprattutto il signor Ecclestone evitino accuratamente di affrontare questo tipo di domande perché per loro “tutto va bene, madama la marchesa!”.

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