Will Power trionfa a St Petersburg in una gara non ricchissima di colpi di scena, dominata dal team Penske.
Quando viene sventolata la bandiera verde, il poleman Takuma Sato scatta bene, al contrario di Tony Kanaan, che gli partiva a fianco, sorpreso da Ryan Hunter-Reay, seguito da Will Power e dal campione in carica Scott Dixon. Il giapponese impone fin da subito un ritmo che sembra insostenibile per gli inseguitori, rimanendo in testa fino alla prima tornata di pit-stop. Kanaan invece non ha il passo degli altri e sprofonda in quinta posizione, superato anche dal vicecampione 2013 Helio Castroneves che partiva decimo.
Al giro 26, Power, che nel frattempo aveva superato Hunter-Reay (poi passato anche da Castroneves) attacca Sato in fondo al rettilineo principale e si porta in testa. Il pilota giapponese arriverà solo settimo alla fine, perdendo però tutte le altre posizioni nel corso delle soste ai box. La situazione rimane pressochè immutata, con Power che incrementerà di molto il suo vantaggio sul compagno Castroneves, finchè al giro 76 su 110 Charlie Kimball va in testacoda e finisce contro le barriere. La pace car entra per permettere la pulizia della pista, anche se la sensazione è che in realtà servisse per creare un po’ di suspense in una gara che fino a quel momento non aveva creato molte emozioni. La ripartenza nei tracciati cittadini da quest’anno si effettua in fila indiana “stile Formula 1”, ma Will Power, leader, nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde combina un disastro arrivando sul rettilineo principale lentissimo costringendo tutti i piloti dietro di lui a frenare bruscamente e provocando così l’incidente che elimina dalla gara il rookie Jack Hawksworth e Marco Andretti oltre a un’altra caution. Anche nel corso della seconda ripartenza Power arriva all’uscita dell’ultima curva con una velocità imbarazzante, ma chi ci rimette stavolta è il suo compagno di squadra Castroneves che non riuscendo a lanciarsi, perde la posizione su Hunter-Reay e non riuscirà più a recuperarla.
Notevole il quinto posto di Simon Pagenaud che dalla scorsa stagione sta mettendo sempre più in mostra le sue qualità. Deludente invece il ritorno di Juan-Pablo Montoya solo quindicesimo. James Hinchcliffe, vincitore di St Petersburg l’anno scorso, occupa ancora una posizione di vertice, quello sbagliato però, arrivando penultimo solo grazie al testacoda di Kimball.