Formula 1

Published on Febbraio 20th, 2014 | by Bruno Brida

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Test in Bahrain: continuano le tribolazione della Red Bull

Come nella vita dei comuni mortali, anche in quella di un team di Formula 1 ci sono annate sì ed annate no. Nel caso della Red Bull, il 2014 si prospetta nero, almeno stante le primi indicazioni che arrivano anche dal Bahrain, dopo quelle disastrose di Jerez.

Anche ieri, primo giorno di test nel Paese del Golfo, la RB10 ha fatto le bizze. Prima la squadra ha perso cinque ore preziose per preparare la vettura, poi un rassegnato Sebastian Vettel ha coperto solo undici giri prima di fermarsi in pista (nella foto).

Quando la monoposto è stata riportata ai box dal carro attrezzi debitamente coperta, qualcuno ha avvertito uno strano odore, come di bruciato. Un altro principio d’incendio nella zona scarichi come successo a Daniel Ricciardo in Spagna?

Si sa che proprio lo scarso raffreddamento della power unit della Renault è uno dei problemi più gravi che impediscono alla RB10 di accumulare giri su giri come fanno gli avversari motorizzati Mercedes e Ferrari. Tutta colpa di un’aerodinamica estrema, come riconosciuto dal progettista Adrian Newey. Proprio per trovare la quadra, la Red Bull ha portato in Bahrain due diversi pacchetti aerodinamici.

Comunque, anche le altre squadre motorizzate Renault stanno incontrando gravi problemi di affidabilità: in Bahrain, la Toro Rosso ha completato solo cinque giri, la Lotus (che ha appena rinnovato il contratto con il motorista francese) solo sette. Lo strano è che la povera Caterham, forse grazie ad una aerodinamica più “conservativa”, ha completato ben (si fa per dire) 58 giri con il terzo pilota Robin Frijns.

Per ritornare alla squadra di Sebastian Vettel, sulla testa della Red Bull sta per cadere un’altra tegola. Infiniti, il marchio di lusso della Toyota, non sembra intenzionato a rinnovare il contratto di sponsorizzazione che scade a fine 2015, un contratto che vale 40 milioni di euro l’anno.

«Se c’è una squadra che può superare la perdita di uno sponsor di questo calibro è proprio la Red Bull», ha commentato laconicamente l’ex pilota di Formula 1 Gerhard Berger, amico del proprietario del team Dietrich Mateschitz.

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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