Published on Gennaio 11th, 2014 | by Massimo Campi
0Emanuele Pirro, F.1, Turismo e Le Mans
Cinque vittorie a Le Mans, due titoli nella American Le Mans Series, due titoli italiani Superturismo, pilota ufficiale Honda ed Audi. È questo il riassunto della carriera di Emanuele Pirro, nato a Roma 52 anni fa, il 12 gennaio del 1962.
Negli anni 2000, avari di soddisfazioni per i piloti italiani nella massima formula, Emanuele Pirro è stato uno dei nostri portabandiera nella gare internazionali. Assieme a Dindo Capello hanno portato in alto il tricolore dimostrando di essere dei grandi professionisti nella massima categoria tecnologica mondiale.
Emanuele Pirro è, da parte di madre, originario di Latera, un paesino della provincia di Viterbo dove trascorre le estati della sua infanzia. Inizia la sua carriera nelle formule addestrative e nel 1980 è campione Italiano della nuova F.Abarth.
Etra a far parte di quel gruppo di giovani promesse italiane dell’inizio anni ’80 e nel 1981 è ingaggiato dalla Lancia Corse di Cesare Fiorio per correre nel Mondiale Endurance.
Debutta alla 24 Ore di Le Mans nel 1981, pilotando una Lancia Beta Montecarlo Turbo, iscritta nel Gruppo 5 dalla Martini Racing, ma si ritira per problemi tecnici.
Pilota intelligente e dotato di qualità come collaudatore intuisce di potere fare una carriera da professionista senza rincorrere un volante di F.1 a qualsiasi costo. Nel 1988 diviene pilota collaudatore per la McLaren-Honda, svolgendo essenzialmente test di motore per conto dei giapponesi sulla pista di Suzuka. Senna e Prost dominano la stagione con la vettura britannica ed i motori giapponesi e molto del merito viene attribuito ai collaudi fatti da Pirro. Il mondo della F.1 lo nota ed inizia la carriera nella Gran Premi al Gran Premio di Francia 1989 con la Benetton-Ford, al posto di Johnny Herbert. Nel biennio 1990-91corre con la BMS Dallara senza però nessun risultato di rilievo con 37 partenze all’attivo.
Al termine della sua attività in Formula 1, Pirro gareggia nelle competizioni riservate alle vetture turismo, vincendo il Campionato Italiano Superturismo nel 1994 e nel 1995, su Audi A4. Nel Super Turismo corre fino al 1998, sempre come portacolori dell’Audi dove è uno dei principali piloti ufficiali a livello internazionale.
Nel 1998 ritorna a Le Mans, guidando una McLaren F1 GTR del Team GTC, ma è costretto all’abbandono. L’anno seguente viene ingaggiato dall’Audi Sport Team Joest per pilotare una loro vettura, la nuovabarchetta Audi R8R, e conclude la gara a podio, giungendo terzo. Nel 2000, a bordo della rinnovata Audi R8 Sport, coglie la sua prima vittoria nella “24 Ore” e, a bordo della stessa auto, vince anche la 12 Ore di Sebring. Nel 2001 rivince la 24 Ore di Le Mans e conquista il campionato American Le Mans Series. Nel 2002 vince ancora la maratona francese; dal 2003 al 2005 arriva invece tre volte terzo; sempre nel 2005, vince il campionato American Le Mans Series. Nel 2004 torna a gareggiare nel DTM, sempre per l’Audi.
Nel 2006 l’Audi ritorna ufficialmente con la nuova R10 e Pirro vince la 24 Ore con la nuova vettura Turbodiesel, per poi ripetersi nel 2007. Nel 2007 vince anche la 12 Ore di Sebring.
Ritiratosi ufficialmente dalle grandi competizioni prosegue la sua attività come ambasciatore della Casa degli Anelli. Partecipa a varie manifestazioni con le macchine storiche della casa ma anche con altre vetture dimostrando di essere sempre un grande innamorato delle corse.
Nel 2010 viene convocato come commissario aggiunto ad Abu Dhabi ed in quell’occasione suscita le polemiche della stampa estera per sospetta parzialità di giudizio. Nel 2011 è nuovamente in direzione gara a Sepang, nel Gran Premio della controversa sanzione ad Hamilton e Alonso. Pirro difenderà con forza la decisione dei commissari, indicando pubblicamente i criteri adottati.
Brillante in pubblico e professionale davanti alle telecamere, ha anche commentato per la RAI nel 1995 alcune gare di Formula 1 insieme con Amedeo Verduzio in studio da Roma e Gianfranco Mazzoni inviato sul circuito.
EMANUELE PIRRO E LS 24 ORE DI LE MANS – Foto M.Campi e R.Zacchè
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