Published on Dicembre 24th, 2013 | by redazione
0La storia americana della McLaren
Al nome di Bruce McLaren viene quasi sempre associato solamente l’impegno della scuderia omonima in Formula 1 che dura tutt’ora, dimenticando tuttavia una pagina importante della vita, e purtroppo della morte, del suo fondatore.
Nel corso degli anni ’60 il Team McLaren era impegnato, con buoni risultati, nel Challenge Can-Am, uno dei campionati più seguiti in Nord America, anche se non quanto la 500 Miglia di Indianapolis, gara del campionato USAC (United States Automobil Club).
Gelosa del successo e del prestigio conquistato dalle gomme Firestone sull’asfalto dell’ovale più famoso al mondo, la Good Year, fornitrice di pneumatici della McLaren nel campionato Can-Am propone a quest’ultima di impegnarsi nella Indy 500.
Nel 1969 Bruce McLaren decide così di costruire due nuove vetture per la 500 miglia, le M15, una delle quali sarebbe dovuta essere stata pilotata dal campione del mondo di Formula 1 1967 Denis Hulme, ma che durante le qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis del 30 Maggio 1970, rimase ustionato in maniera non grave per via della fuoriuscita e combustione del carburante della sua M15. Oltre a non poter partecipare alla gara, Hulme dovette rinunciare anche ai test con la McLaren da Can-Am a Goodwood. Sarà proprio Bruce McLaren a sostituirlo, ma proprio su quella vettura morirà il 2 giugno in seguito ad un incidente.
Le due auto gommate Good Year debutteranno quindi ad Indianapolis con alla guida Peter Revson, ritirato, e Carl Williams, nono al traguardo. Nel corso della stessa stagione le McLaren conquistarono buoni piazzamenti quali un quarto ed un quinto posto. Non male come debutto.
Nel 1971 l’impegno è limitato alle gare più importanti del campionato, ma la scuderia, con Peter Revson, riesce a conquistare il secondo posto nella Indy 500, un ottimo risultato per essere solo il secondo anno di impegno nella categoria.
Nel 1972 finalmente una McLaren M16B (anche se non ufficiale) riesce a vincere ad Indianapolis, con alla guida Mark Donohue, pilota del team Penske. Comunque, la partecipazione delle McLaren rimane limitata a poche gare.
L’obiettivo per il 1973 è quello di conquistare il campionato USAC, oltre alla 500 Miglia, quindi si decide di partecipare ad un numero maggiore di eventi. La gara di Indianapolis però viene segnata da un incidente (senza morti), che trascinerà la McLaren in tribunale e costerà a quest’ultima la perdita dello sponsor Gulf. Quell’anno comunque Roger McCluskey sulla McLaren della Hopkins Racing riesce a conquistare il titolo USAC e il team ufficiale vede l’ingresso accanto a Revson, del pilota americano Johnny Rutherford.
Quest’ultimo inizia la stagione 1974 vincendo la 100 Miglia di Ontario, ma soprattutto vincendo a Indianapolis per la prima volta con una McLaren ufficiale, doppiando tutti gli altri piloti tranne il secondo classificato. Tuttavia, nonostante gli altri successi colti a Milwaukee e a Pocono, Rutherford conclude il campionato al secondo posto.
Sempre il pilota statunitense, nel 1975 riesce a conquistare vittorie ed importanti piazzamenti che però non lo schiodano dal secodo posto a fine campionato, dietro ad A.J Foyt.
Identica sorte nel 1976, in cui però Rutherford, ora unico pilota ufficiale, riesce a vincere per la seconda volta la 500 miglia di Indianapolis, arrivando sempre e comunque secondo a fine stagione, stavolta dietro a Gordon Johncock, staccato di soli 20 punti.
La stagione 1977 vede di nuovo una McLaren (non ufficiale) vincere il campionato USAC, guidata da Tom Sneva, pilota del Team Penske. Rutherford, che insieme a Sneva quella stagione ha conquistato sei vittorie e dodici podi, termina terzo sempre alla guida della McLaren ufficiale.
Non particolarmente positiva la stagione 1978, con Penske che abbandona la McLaren e con sole due gare vinte da parte del fido Rutherford.
Nel 1979, lo statunitense e il suo team prenderanno parte solo alla 500 miglia di Indianapolis, conclusa mestamente con un ritiro.
A fine stagione, la McLaren annuncerà il ritiro dal campionato, terminando così il ciclo decennale che ha visto due campionati vinti (1973 e 1977, sempre da parte del Team di Penske) e ben ventinove vittorie.