Formula 1

Published on Ottobre 15th, 2013 | by redazione

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Le contraddizioni di Stefano

Stefano Domenicali, amministratore delegato di Scuderia Ferrari

Stefano Domenicali, direttore delle gestione sportiva di Scuderia Ferrari

C’è un proverbio che dice, all’incirca, “il bel tacere non fu mai scritto”. E’ un proverbio che Stefano Domenicali avrebbe dovuto tener presente prima di rilasciare l’intervista al periodico spagnolo As.

Il fatto è che nella foga di difendersi (“io non sono il problema della Ferrari”) il direttore delle gestione sportiva della Scuderia Ferrari ha fatto alcune affermazioni che, a ben leggere, gli si ritorcono contro.

  • “Posso garantire è che cerco di dare gli strumenti migliori alle persone che lavorano sulla macchina che disegnano, mi occupo della scelta dei piloti, degli sponsor, di far funzionare nel migliore dei modi il sistema”. Se è lui che in questi anni si è occupato di tutto all’interno della squadra (compresa la scelta dei tecnici), raccogliendo complessivamente solo dieci vittorie, quanto ne ha totalizzate quest’anno Vettel, beh … non c’è tanto da vantarsi.

“Faccio le cose per passione, perché ci credo ma ora anche per dimostrare, a coloro che hanno il piacere di offendermi, che non capiscono nulla e che prima o poi arriverà il mio momento”. Normalmente le critiche, frequenti in ambito sportivo se non si vince, sono una cosa diversa dalle offese, ma in Ferrari evidentemente coincidono. Reato di lesa maestà?

“All’inizio di stagione (2013, ndr) avevamo una macchina che non era competitiva in qualifica ma molto buona sul passo gara … a Montmelò abbiamo vinto rifilando un minuto a Rosberg e doppiando Hamilton. Poi non abbiamo potuto sviluppare la macchina in modo costante perché sfortunatamente, vedi Silverstone o la Germania, gli sviluppi fatti anziché migliorare la monoposto la peggioravano. Poi c’è stato il cambio di gomme e non siamo stati capaci di sfruttare la nostra competitività sul passo gara”. Una dichiarazione manifesta di incapacità dello staff tecnico (non solo per quest’anno), staff scelto dallo stesso Domenicali (vedi punto 1).

“Quando non si migliora ci sono sempre dei motivi: mancanza di creatività, strumenti all’altezza per lavorare bene”. Ma al punto 1 Domenicali non aveva dichiarato che tra i suoi compiti c’è quello di fornire “gli strumenti migliori alle persone che lavorano sulla macchina che disegnano”?
“Non credo che avremmo ricevuto tante critiche se lo scorso anno avessimo vinto” (ma la Ferrari non ha vinto!, ndr), ed è stato un anno straordinario pur non avendo la macchina più veloce”. Come capita da troppe stagioni, per la verità.

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