Il 12 ottobre 1986, Gerhard Berger con la Benetton-BMW vinceva la sua prima gara in Formula 1
Una vittoria che aveva fatto scalpore, un team che portava il nome di un marchio della moda, una vettura semplice, ma molto competitiva grazie anche alla potenza del quattro cilindri tedesco e le gomme, Pirelli, che hanno fatto la differenza in quel Gran Premio del Messico 1986.
Sfruttando intelligentemente tutte le situazioni e le qualità del mezzo, Gerhard Berger sale sul gradino più alto del podio portando alla prima vittoria assoluta la Benetton, con ampio margine sulla McLaren di Alain Prost e alla nera Lotus di Ayrton Senna, grazie alla superiorità delle gomme italiane.
Nessuna sosta, per il pilota austriaco, al contrario degli avversari, che transita sotto la bandiera a scacchi oltre 25” di margine su Prost. E’ l’inizio di una carriera da top driver e curiosamente, anche l’ultimo successo di Gerhard in F.1, nel Gran Premio di Germania 1997, coinciderà con l’ultimo successo della Benetton.
Per Berger, il mese di ottobre 1986 è un momento di svolta: alla vigilia della corsa viene annunciato il suo passaggio alla Ferrari per la stagione 1987. Il pilota di Wörgl ha esordito in Formula 1 nel 1984 con la ATS-BMW ed è passato alla Benetton nel 1986, la scuderia nata dalle ceneri della Toleman. Nella carriera di Berger seguono tre stagioni in rosso (1987-1989); un ritorno a Maranello per un secondo capitolo (1993-1995), in mezzo, tre stagioni in McLaren al fianco di Senna.
Veloce, intelligente, una figura rilevante nel mondo del motorsport sia come pilota sia come manager e dirigente una volta chiusa la carriera agonistica, Berger ha conquistato dieci vittorie e 12 pole nella sua carriera.
Nella carriera del pilota nato a Wörgl, il 27 agosto 1959, anche un tremendo incidente alla curva del Tamburello a Imola nel1989, avvenuto nel punto in cui proprio Senna avrebbe perso la vita cinque anni più tardi.
