Published on Novembre 11th, 2024 | by Massimo Campi
0Vittorio Brambilla, 11 novembre 1937
Monza, terra di piloti, tempio della velocità, ed è proprio nel centro delle Brianza che nasce l’11 novembre 1937 Vittorio Brambilla. È il fratello di Tino, pilota scaltro e veloce, uno dei giovani piloti che anima e vince nelle Formula 3 degli anni ’60. Vittorio è inizialmente al suo fianco, poi dimostra di essere anche lui veloce, tenace e coraggioso come Tino, e ben presto diventeranno famosi nelle gare europee come i “Monza’s Gorilla”. Se qualcuno fa uno sgarbo in pista se la devono poi vedere ai box, soprattutto con il Tino, piccolo ma fumantino e con Vittorio che ha due mani che sembrano badili!
Vittorio ha sempre lottato, con vetture di secondo piano, sempre partendo dalle retrovie, ma sempre senza mai arrendersi. Sempre pronto a fare anche a sportellate con gli avversari, con monoposto problematiche e budget ristretti per svilupparle. Vittorio era comunque un grande protagonista di quel circo della velocità, me sempre pronto ad infiammare le tribune, a donare il guizzo dello spettacolo senza mai arrendersi. Vittorio sapeva domare anche motori, era nato nell’officina meccanica di famiglia, con il fratello Tino esempio da seguire. Una carriera partita dal basso “ho fatto di tutto, il meccanico, il pilota ed anche l’autista del camion per trasportare la macchina in circuito”.
Vittorio, dopo tante gare in moto sale sulla monoposto di F.3 lasciata libera dal Tino, e va subito forte. Nel 1972 è campione italiano alterna dosi alla guida della Brabham-Ford e della Birel-Alfa, il telaio realizzato dai Brambilla nelle notti insonni, poi la Formula 2, ma anche qualche gara con le potenti turismo della casa bavarese. Grazie allo sponsor Beta arrivano le vittorie e Vittorio è pronto al grande salto, la famiglia Ciceri crede in lui ed arriva nel 1974 la prima March di F.1 colorata arancio per il piccolo ma caparbio team brianzolo. È la realizzazione del grande sogno, sarà con le vetture di Bicester che Brambilla entrerà nella leggenda. La prima stagione è tutta di assaggio, ma Brambilla sa distinguersi nella categoria degli altri e finisce a punti in Austria, ma sarà il 1975 la sua grande stagione.
Il suo mestiere è correre, spremendo tutti i cavalli del suo spompato V8 DFV, tenendo giù il piede quando gli altri lo cavano. Acqua e tempesta diventano le armi principali per emergere, per sfruttare la sensibilità del suo piede nelle condizioni limite e quelle condizioni particolari fanno esplodere prepotentemente la sua classe nel nubifragio di Zeltweg 1975 quando la sua March 751 vola sull’asfalto viscido scrivendo una pagina indimenticabile per i colori italiani nella massima formula.
Vittorio la gloria la ottiene anche con le ruote coperte, è pilota Alfa Romeo che conquista il mondiale sport prototipi nel 1977 con la 33 dell’Ing. Chiti. Poi di nuovo tanti piazzamenti in F.1 fino a quel triste giorno di Monza 1978, quando la Lotus di Peterson esplode davanti alla sua vettura ed una ruota centra il casco di Vittorio mandandolo in coma con il cranio rotto. Mesi per il recupero ed infine i collaudi della nuova Alfa Romeo di F.1, ma le ferite di quella Monza 1978 rimarranno anche cicatrici indelebili nella mente ed alla fine Vittorio annuncia il ritiro dalle competizioni nel 1980 per continuare a dedicarsi alla sua officina ed alla meccanica che tanto amava.
Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto