Storia

Published on Settembre 15th, 2024 | by Massimo Campi

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Ettore Bugatti: l’artista dell’automobile

Ha realizzato alcune tra le più belle vetture della storia, autentiche opere d’arte.

Il 15 settembre del 1885 nasceva in un palazzo nobile milanese, esattamente al n°3 di Piazzale Baimonti, Ettore Arco Isidoro Bugatti, un uomo che ha rivoluzionato lo styling dell’automobile. Ettore Bugatti in gioventù viene formato all’accademia di Brera, sia il padre Carlo che il nonno sono artisti rinomati. Nonostante gli studi artististici, a 16 anni Ettore rimane folgorato dal mondo dei motori ed a 16 anni lascia gli studi accademici per entrare come apprendista dalla Prinetti e Stucchi, una società che fabbricava tricicli a motore in via Tortona n°11 a Milano. In breve tempo le qualità di Ettore emergono e diventa ben presto il progettista della ditta e realizza il triciclo bimotore che conquista la vittoria di classe nella corsa Verona-Brescia-Verona nel 1899.

Nel 1902 si trasferisce in Germania dove lavora come progettista per tre importanti case: De Dietrich, Mathis e Deutz. Mentre lavora ancora per la Deutz inizia a progettare per se stesso preparandosi al grande salto come costruttore in proprio. Alla fine del 1909 il grande salto ed a Molsheim, in Alsazia, nasce la Bugatti, una fabbrica che segnerà una importante tappa nella storia dell’automobile.

Le vetture prodotte nei 29 anni della storia di questo marchio (dal 1910 al 1939), sono solamente 7.800, tutto sommato numeri piccoli, ma il patron Ettore non ha mai badato alla quantità, ma alla qualità, con una ossessione soprattutto per le soluzioni estetiche, sempre di alto pregio. Le Bugatti sono vetture potenti e veloci, agili nelle forme, ideali per prendere parte alle competizioni. Tutti i più grandi campioni tra le due guerre hanno impugnato il volante di una Bugatti e tra il 1924 ed il 1927 vengono vinte ben 1.851 gare dalle vetture di Molsheim.

La fine degli anni ’30, ed il secondo conflitto mondiale, decretano il declino della casa di Molsheim. L’11 agosto del 1939 Jean Bugatti, il figlio che aveva preso in mano le redini dell’azienda muore mentre sta collaudando una vettura da corsa. Nel periodo bellico la fabbrica viene convertita alla produzione bellica di siluri e Bugatti riesce a trasferire la produzione di vetture a Bordeaux prima dell’occupazione nazista. Alla fine del conflitto Ettore Bugatti viene accusato di collaborazionismo con i tedeschi, ma riesce a dimostrare di non avere mai lavorato con il nemico. Intanto il governo francese ha sequestrato la fabbrica ed i possedimenti e Bugatti si deve inoltrare in una lunga causa per riavere i suoi beni. L’11 giugno del 1947 la corte di appello di Colmar riconosce le ragioni dei Bugatti, ma Ettore non riuscirà più a tornare in Alsazia. Le sofferenze patite durante la guerra, la morte del figlio Jean, il lungo processo hanno gravemente minato la sua salute ed il 21 agosto dello stesso anno muore all’ospedale di Neully vicino a Parigi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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