E’ scomparso il 13 marzo 2024 ed ha lasciato dietro di se alcuni importanti esempi delle grande stria del design automobilistico. Marcello Gandini era nato a Torino il 26 agosto 1938 e sin da bambino la sua grande passione sono state le auto e la meccanica.
Figlio di un direttore d’orchestra, il design delle vetture lo ha particolarmente interessato ed è stato un maestro indiscusso dello stile automobilistico, dimostrando anche una grande poliedricità nelle sue scelte e nei suoi progetti. Si diploma al liceo classico ed inizia a lavorare come stilista indipendente nell’ambito del design d’interni.
A 25 anni cerca di entrare alla Carrozzeria Bertone, ma Giorgetto Giugiaro, allora capo progettista, si oppone alla sua assunzione e Gandini allora entra alla carrozzeria Marazzi, dove rimane per un paio d’anni.
Quando Giorgetto Giugiaro abbandona la Bertone si aprono le porte per Marcello Gandini e dalla sua matita escono capolavori assoluti come la Miura e la Countach. Negli anni di lavoro nel gruppo Bertone, il design torinese crea linee e modelli rivoluzionari. Oltre alla Miura e Countach imprime la sua firma sulla Fiat X1/9, la prima BMW Serie 5 ed alcune utilitarie come la Mini 90/120 e la Renault Supercinque.
Dopo avere lasciato nel 1980 la carrozzeria torinese apre un suo studio e firma la linea di nuove vetture come la Maserati Shamal, la seconda generazione della Ghibli, la quarta Quattroporte e la Cizeta V16R, ma ha anche collaborato con case automobilistiche come Nissan, Toyota e Subaru.
Tra le sue vetture più iconiche, oltre a quelle già citate, ci sono anche l’Alfa Romeo Montreal, la Stratos, la Ferrari Dino GT/4, e prototipi come la Alfa Romeo Carabo e la Lamborghini Marzal.
Immagini ©Massimo Campi